Lunardi: “Il traforo del Mortirolo serviva 20 anni fa, per le Olimpiadi 2026 sarà indispensabile”

L’assegnazione delle Olimpiadi invernali del 2026 a Milano-Cortina ha fatto scattare non solo la corsa all’organizzazione dell’avento, ma anche alla progettazione di infrastrutture adeguate ad accogliere la montagna di spettatori (oltre che atleti e loro familiari e tifosi, tecnici, accompagnatori, giornalisti….) attesi sulle piste. Una corsa (contro il tempo) che ha riacceso in riflettori in particolare su una delle aree peggio “servite” sotto il profilo dei collegamenti: la Valtellina, mettendo sotto la lente d’ingrandimento in particolare un’opera rimasta sulla carta per anni: quella per il traforo del Mortirolo. Un’opera caldeggiata da anni da Pietro Lunardi, ministro delle Infrastrutture e dei trasporti in due governi Berlusconi dal 2001 al 2006, Continua a leggere

Una volta tutte le strade portavano a Roma. Adesso da Roma non ne parte neanche una….

C’è stato un tempo in cui tutte le strade portavano a Roma. Oggi Roma sembra invece diventata incapace di portare a termine qualsiasi progetto per la realizzazione di nuove vie indispensabili per far viaggiare merci ed economia, col risultato che la carenza d’infrastrutture rischia di bloccare il sistema Paese. Un’affermazione disfattista di chi vuol sostenere a ogni costo che il Governo sta portando il Paese alla progressiva paralisi dei collegamenti infrastrutturali? No, piuttosto l’amara constatazione di quanto sta accadendo. L’augurio è quello di sbagliarsi, ma il Decreto legge “sblocca cantieri”, con una lista di opere da definire nei suoi dettagli e soprattutto con dubbie coperture, rischia di portarci a un nulla di fatto fino a settembre, mese nel quale le norme di salvaguardia e l’Unione Europea non ci consentiranno più di utilizzare ulteriori risorse. Continua a leggere

Viaggiare in Valtellina è un’odissea. Ma sul traforo del Mortirolo si fanno solo chiacchiere

“Raggiungere la Valtellina è un’odissea”. Da uomo di montagna, e dunque pratico e poco avvezzo a girare attorno alle cose, Paolo Oberti presidente del Comitato per il traforo del Mortirolo è andato subito al dunque per denunciare l’ennesima emergenza viabilità del proprio territorio causata da una nuova chiusura della strada Statale 36 del Lago di Como e dello Spluga. Una frase “telegrafica” scritta in testa a una lettera aperta indirizzata a politici e istituzioni, dal Parlamento “in giù” per “chiamarli allo scoperto sul caso Mortirolo, per far pronunciare pubblicamente la propria posizione sulla realizzazione di un traforo rimasto per anni solo chiacchiere e promesse (elettorali appunto). Continua a leggere

Nuove strade e infrastrutture: prima di farle serve capire dove si vuole andare

Chi, senza aver ancora deciso dove andare, sceglierebbe il mezzo per compiere il viaggio? Nessuno. E allora, perché dovrebbe farlo la politica? Di questa semplice riflessione dovrebbe tener conto il premier Matteo Renzi che, parlando nei giorni scorsi di “ritorno dell’assunzione di responsabilità della politica che ha il dovere di decidere”, ha ribadito un concetto fondamentale, che ci auguriamo trovi conferma anche con la scelta del nuovo ministro dei Trasporti, in sostituzione del dimissionario Maurizio Lupi. Un concetto che impone di stabilire come priorità il traguardo da raggiungere, ovvero una politica dei trasporti che torni ad avere la prevalenza, decidendo prima le scelte strategiche necessarie allo sviluppo del Paese e poi le opere necessarie a realizzare il disegno. Continua a leggere

Valtellina, autotrasporto in grave crisi: in 18 mesi sparite 42 aziende

Troppo spesso si sente parlare di crisi economia. Il grido d’allarme arriva sia dal Nord, sia dal Sud del Paese. L’ultimo è quello di Matteo Lorenzo De Campo (nella foto), presidente della Fai Conftrasporto di una delle province più settentrionali d’Italia, Sondrio. Un grido che mercoledì è stato ripreso da tutti i quotidiani e dai portali valtellinesi, dalla Provincia di Sondrio al Giorno, fino al sito www.vaol.it. Ecco alcuni stralci degli interventi di De Campo. Continua a leggere

Mobilità alpina, le risposte
non possono viaggiare in ritardo

Due fatti rilevanti, entrambi collegati alla questione della permeabilità dell’arco alpino, hanno avuto l’onore delle cronache nelle scorse settimane: la ripresa di una forte contestazione da parte dei NoTav e l’approvazione della Convenzione delle Alpi, dalla quale le competenti commissioni parlamentari della Camera dei Deputati hanno stralciato il protocollo trasporti che, se ratificato, metterebbe una pietra tombale sulla possibilità del Governo italiano di poter decidere la realizzazione di opere infrastrutturali sia all’interno sia di adduzione  all’arco alpino. Continua a leggere

Uggé: “Valtellina e Valcamonica aspettano il traforo del Mortirolo”

Nei giorni scorsi le sue attenzioni erano tutte puntate sull’approvazione, da parte della Commissione Esteri della Camera, della Convenzione delle Alpi e, in particolare, sullo stralcio del protocollo trasporti, “primo passo fondamentale sul cammino dell’autonomia dello Stato italiano nel decidere gli interventi infrastrutturali all’interno del sistema alpino”. Ora l’attenzione di Paolo Uggè, presidente nazionale di Fai Conftrasporto, torna a concentrarsi sull’ostacolo naturale rappresentato dalle montagne che separano l’Italia dal resto d’Europa e sulle possibilità di superare questo ostacolo che, ha più volte sottolineato Paolo Uggè, “penalizza pesantemente l’autotrasporto del nostro Paese”. Continua a leggere