Il Governo ha fatto un pieno d’incapacità: ecco tutti gli errori “serviti” sul caro carburanti

Gli ultimi giorni sono stati un autentico calvario per i gestori di impianti di distribuzione di carburanti, con una bufera mediatica senza precedenti scatenata nei confronti di  una categoria totalmente incolpevole nel determinare il prezzo finale dei carburanti. Una vicenda che merita un po’ di chiarezza della vicenda in modo che chiunque possa capire. Partendo dai conti che non tornano

Che strano: benzina e diesel più cari quando erano diminuiti …

Il ritorno alle accise normali ha provocato un aumento di benzina e gasolio di 18,3 centesimi al litro, e questo è pacifico: meno pacifico e a quanto pare sconosciuto a chi ha innescato la bagarre è che la comunicazione settimanale del prezzo medio nazionale dei carburanti venduti in self-service del 9 gennaio (che riportava la  media prezzi dal 1 all’ 8 gennaio) ha  certificato una diminuzione dei prezzi al netto di accise e Iva di 1,2 centesimi per la benzina e di 1,8 centesimi per il gasolio rispetto alla comunicazione del primo gennaio (media prezzi da 26 al 31 dicembre), Continua a leggere

Divampa la rabbia dei benzinai contro un governo “sconsiderato, falso e aggressivo”

“Molte improvvide esternazioni di autorevoli esponenti politici e di Governo”; “un’aggressiva campagna di falsificazione e delegittimazione che ha additato il settore distributivo quale responsabile del “caro benzina”; “un clima deprecabile instaurato, col corollario minaccioso di Authority, Procure e Guardia di finanza sguinzagliate a caccia degli untori”e , infine la conclusione: “ Una brutta pagina di cronaca da cancellare e riscrivere rapidamente”: sono alcuni dei passi contenuti nella lettera che il presidente di Assopetroli-Assoenergia Andrea Rossetti ha deciso di inviare ai responsabili delle associazioni di categoria dei benzinai (al presidente di Figisc Bruno Bearzi e a quelli di Faib e di Fegica, Giuseppe Sperduto e Roberto Di Vincenzo) all’indomani dell’”esplosione del caso carburanti”, con il taglio dei rimborsi sulle Accise deciso dal Governo e le accuse di speculazione “sparate” nel mucchio contro i gestori delle aree di servizio. Una lettera, ( e allo stesso tempo una durissima requisitoria che non lascia spazio se non per una condanna all’operato del Governo) Continua a leggere

Benzinai chiusi due giorni: “Il Governo stanga chi lavora per pochi euro e beatifica gli evasori”

Benzinai chiusi per protesta dalle 19 del 24 gennaio alle 7 del 27: è questa la prima “risposta” data dalla categoria dal Governo dopo la decisione di tagliare la riduzione delle accise sui carburanti per mancanza di risorse economiche indispensabili per riproporre questa misura, proponendo, come “rimedio” al caro gasolio l’obbligo di far esporre il prezzo medio ai gestori degli impianti di distribuzione. Una “risposta” che, unita alle accuse di speculazione avanzate da alcuni rappresentanti dell’Esecutivo ha fatto scattar il fermo nazionale confermato in una note dai responsabili delle tre associazioni degli esercenti, Faib-Confesercenti, Fegica, Figisc-Confcommercio. Continua a leggere

Gasolio, è in arrivo la tempesta perfetta. Con denunce, controaccuse e maxi aumenti

E’ una tempesta perfetta quella che sta per per scatenarsi sul gasolio, con  il  prezzo alla pompa  tornato sopra i due euro al litro, dopo che il Governo ha deciso di non rinnovare lo sconto sulle accise, e soprattutto le denunce su presunte speculazioni (“dimenticando” però di spiegare in quale passaggio  della filiera della fornitura  sarebbe avvenuta  la manovra speculativa) partite nientemeno che da  Palazzo Chigi e accompagnate dall’annuncio di  controlli da parte della Guardia di Finanza. I segnali ci sono tutti. A cominciare dalle “controaccuse” partite dai responsabili delle associazioni dei distributori che parlano di “polemiche strumentali”,  come le ha definite, per esempio,  il presidente della Faib, la Federazione autonoma italiana benzinai, Giuseppe Sperduto, Continua a leggere

Alis e We-Unit guidano aziende lavoratori e famiglie attraverso il credito e la finanza

Offrire alle imprese associate, agli oltre 220mila lavoratori rappresentati e alle loro famiglie (per un totale di oltre un milione di italiani) le migliori soluzioni creditizie e finanziarie: è quanto si propongono di realizzare i responsabili di Alis grazie all’ingresso nell’ associazione logistica dell’intermodalità sostenibile guidata da Guido Grimaldi di We-Unit, società con oltre vent’anni di esperienza nella mediazione creditizia, che vanta rapporti consolidati con primari istituti di credito e intermediari finanziari e una presenza capillare su tutto il territorio nazionale, con oltre 460 consulenti e un’ampia gamma di prodotti per privati e imprese: mutui, prestiti personali, cessioni del quinto, cessione Tfs/Tfr, finanziamenti alle aziende, leasing e noleggio operativo oltre alla consulenza legata alla finanza agevolata e strategica. Continua a leggere

Brennero, al danno si è aggiunta la beffa: l’Austria invece di cancellare i divieti li aumenta

Oltre al danno la beffa. Già, perché l’Italia dopo aver denunciato a più riprese i danni causati alla propria economia dai divieti imposti  al Brennero ai camion carichi di merci made in Italy dìretti in Europa, non sono non se li è visti cancellare, ma addirittura aumentare. I responsabili del  ministro austriaco  per la protezione del clima, l’ambiente, l’energia, la mobilità, l’innovazione e la tecnologia hanno infatti confermato le  nuove  limitazioni alla circolazione dei mezzi pesanti introdotte con l’anno nuovo,  che vanno ad aggiungersi al sistema di dosaggio, e che resteranno in vigore fino all’11 marzo 2023  incluso.  Tra le 7 e le 15 sull’autostrada A 12 Inntal e sull’autostrada A 13 Brennero Continua a leggere

La nave supertecnologica di Fincantieri che rifotograferà i mari e le coste d’Italia

Una nave supertecnologica si prepara ad approdare nella flotta dell’Istituto idrografico della Marina, l’organo cartografico dello Stato designato responsabile della produzione della documentazione nautica ufficiale nazionale, per rifotografare mari e coste, rimisurando e riaggiornando la “mappa” delle caratteristiche fisiche dei mari e delle aree costiere. Una  nuova unità navale idro-oceanografica  maggiore che verrà realizzata da Fincantieri, gruppo  italiano da sempre protagonista sul mercato nella cantieristica nautica mondiale, che ha siglato un contratto del  valore complessivo di circa 280 milioni di euro con  il segretariato generale della Difesa e direzione nazionale degli armamenti – Direzione degli armamenti navali, con la consegna prevista nel 2026 nel cantiere integrato di Riva Trigoso-Muggiano. Continua a leggere

Maxi tir liberi di viaggiare anche nel 2023 su ponti e cavalcavia. Sperando non crollino

“Siamo ancora in attesa di un provvedimento urgente del Governo che impedisca il trasporto eccezionale a quei carichi di merce che eccezionali non sono, e che però viaggiano con 108 tonnellate di peso sui ponti delle nostre reti stradali. Vogliamo aspettare il prossimo crollo?” A scriverlo, nell’agosto 2018, era stato Paolo Uggè, vicepresidente di Confcommercio e alla guida di Fai-Conftrasporto, la federazione nazionale degli autotrasportatori, rilanciando l’allarme “sui maxi tir che rischiano di sfondare i ponti” che lui stesso aveva già fatto suonare altissmo all’indomani della tragedia del cavalcavia Morandi a Genova, e che, ancora, aveva lanciato due anni prima dopo la tragedia del ponte di Annone Brianza, nel lecchese, dove la struttura si era sbriciolata proprio durante il passaggio di un maxi tir, Continua a leggere

200 milioni di euro alle imprese di trasporto merci come “rimborso” per il caro gasolio

Duecento milioni  di euro, con le modalità di erogazione che verranno definite entro il 31 marzo 2023, data entro la quale è prevista la firma sul un decreto del ministero delle Infrastrutture e del ministero dell’Economia e delle finanze: è questa la somma  messa a disposizione dal Governo per  “rimborsare” alle imprese di autotrasporto merci una parte dei danni economici subiti per effetti del caro gasolio. Continua a leggere

In Italia si muore in incidenti stradali più che in altri 14 Paesi europei. Salvini: “Più controlli”

In Italia si muore più che altrove in incidenti stradali. Per l’esattezza più che in altri 14 Paesi europei, dove il rapporto fra vittime e milioni di abitanti è di 44,7 mentre nel Belpaese  nel 2021 il dato ha toccato quota 48,5. Un tristissimo primato che ha sicuramente diverse ragioni (con fra le principali probabilmente l’inadeguatezza di controlli stradali, con pochissime pattuglie di forze dell’ordine non solo a effettuare controlli, attraverso i posti di blocco, ma soprattutto a rivestire un importantissimo ruolo di deterrente) sottolineato dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel suo discorso di fine anno agli italiani, e ribadito dal  vicepresidente del Consiglio e ministro delle Infrastrutture e dei trasporti Matteo Salvini  dopo la pubblicazione sul sito del ministero stesso del  Rapporto 2022 sulle statistiche sull’incidentalità  nei trasporti stradali.  Continua a leggere

Camionisti, un nutrizionista è pronto a guidarvi nel viaggio fra le abitudini alimentari a rischio

La salute vien mangiando. Ma anche, anzi soprattutto, viaggiando nelle abitudini alimentari, a volte sbagliate, di moltissimi di noi. Parola di Maura Baraldi, direttrice di Fai Bergamo, che dopo aver organizzato nel 2021 i primi “Pit stop della salute” (offrendo un “pacchetto” composto da esami più visita specialistica a tariffa convenzionata agli oltre 6500 dipendenti delle 350 imprese di autotrasporto associate per fare prevenzione contro le più diffuse malattie maschili, con un occhio di riguardo ai problemi più o meno gravi alla prostata) ha deciso di far accelerare con il nuovo anno la campagna di prevenzione per la tutela della salute “targata” federazione autotrasportatori italiani di Bergamo. Puntando l’attenzione proprio sui problemi di salute legati alle abitudini alimentari, a volte non esattamente salutari soprattutto per chi, in particolare, non fa troppi ceck up al proprio organismo, con una nuova “manovra verso il benessere” affidata a un medico nutrizionista. Continua a leggere

Prezzi dei carburanti, così la macchina della burocrazia fa il “pieno di multe” ai benzinai

Partiamo dall’antefatto: una legge del 2009 ha stabilito che i distributori di carburanti siano obbligati alla comunicazione dei prezzi praticati a quello che poi sarà l’ “Osservaprezzi carburanti” del ministero dello Sviluppo economico. E già su questo obbligo ci sarebbe parecchio da recriminare, domandandosi, per esempio, perché solo i distributori di carburanti debbano avere un simile obbligo e perché tutti gli altri prodotti di prima necessità non dovrebbero avere lo stesso obbligo a vantaggio dei consumatori… Pazienza, i gestori hanno le spalle larghe. Ma se la norma prevede solamente l’obbligo della comunicazione dei prezzi praticati, un successivo Decreto ministeriale di attuazione, emanato l’anno seguente, ha introdotto un ulteriore obbligo del tutto imprevisto e, soprattutto, insensato, prevedendo che anche in totale assenza di variazioni si devono “comunicare” i prezzi entro e non oltre otto giorni dall’ultima comunicazione. In pratica il gestore deve collegarsi al sito del ministero e “inviare” i prezzi senza alcuna modifica. Quale può essere la logica di una simile previsione? Continua a leggere