Divampa la rabbia dei benzinai contro un governo “sconsiderato, falso e aggressivo”

“Molte improvvide esternazioni di autorevoli esponenti politici e di Governo”; “un’aggressiva campagna di falsificazione e delegittimazione che ha additato il settore distributivo quale responsabile del “caro benzina”; “un clima deprecabile instaurato, col corollario minaccioso di Authority, Procure e Guardia di finanza sguinzagliate a caccia degli untori”e , infine la conclusione: “ Una brutta pagina di cronaca da cancellare e riscrivere rapidamente”: sono alcuni dei passi contenuti nella lettera che il presidente di Assopetroli-Assoenergia Andrea Rossetti ha deciso di inviare ai responsabili delle associazioni di categoria dei benzinai (al presidente di Figisc Bruno Bearzi e a quelli di Faib e di Fegica, Giuseppe Sperduto e Roberto Di Vincenzo) all’indomani dell’”esplosione del caso carburanti”, con il taglio dei rimborsi sulle Accise deciso dal Governo e le accuse di speculazione “sparate” nel mucchio contro i gestori delle aree di servizio. Una lettera, ( e allo stesso tempo una durissima requisitoria che non lascia spazio se non per una condanna all’operato del Governo) per esprimere “vicinanza, comprensione e sostegno in merito alle ragioni che hanno determinato a indire lo stato di agitazione per le giornate del 25 e del 26 gennaio”, per affermare che “quanto espresso pubblicamente è condiviso dall’intera nostra categoria” e soprattutto per chiedere l’immediata “apertura di un confronto urgente sull’emanando Decreto legge”. “Sebbene fosse lampante dall’inizio che l’unico responsabile dell’improvviso aumento dei prezzi fosse il Fisco”, si legge nella lettera, “anziché assumersi la responsabilità di aver azzerato lo sconto accise, scelta legittima e difendibile per ragioni di finanza pubblica, il Governo ha inizialmente puntato il dito contro i benzinai e la fantomatica speculazione dei distributori”. Instaurando così “ un clima deprecabile, col corollario minaccioso di Authority, Procure e Guardia di Finanza sguinzagliate a caccia degli untori. Nel condividere con Voi i sentimenti di frustrazione, rabbia e amarezza per quanto abbiamo visto accadere, desidero esprimerVi la nostra incondizionata solidarietà. Ci auguriamo che la sollecitazione corale che tutte le rappresentanze del settore stanno facendo pervenire al Governo inducano l’apertura di un confronto urgente e che ciò sia il preludio alla riapertura un Tavolo progettuale, di legislatura, sul futuro del downstream petrolifero che, proprio in questi frangenti, si segnala essenziale e strategico per il Paese”.

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