Giordano: “Ridurre i tempi
per l’import-export delle merci”

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Il professor Rocco Giordano, docente di politica ed economia dei trasporti e della logistica e presidente del comitato scientifico per il Piano della logistica, ne spiega le peculiarità, con un riferimento ai settori in cui si è pensato di intervenire. Oltre a porti e aeroporti, è molto importante lo sportello unico doganale. “Dobbiamo fare in modo che si accorcino i tempi delle operazioni con cui noi importiamo ed esportiamo la merce”, spiega il professor Giordano. Ma non solo, visto che nel nuovo Piano sono previsti interventi che riguardano i tempi di carico e scarico, la corresponsabilità e molto altro ancora.

Uggè: “Serve un’authority per rispettare il Piano della logistica”

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Paolo Uggè, presidente della Fai, la Federazione autotrasportatori italiani, vicepresidente di Confcommercio e consigliere del Cnel eletto dalla presidenza del consiglio quale esperto di trasporti, confida nella bontà del Piano della logistica, ma chiede anche che questi venga rispettato da tutti. In tale direzione ecco la proposta di un’authority per il rispetto del Piano della logistica.

“Porti e aeroporti al centro
del nuovo Piano della logistica”

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Da dove si è partiti per realizzare il Piano della logistica? Lo spiega il professor Rocco Giordano, docente di politica ed economia dei trasporti e della logistica e presidente del comitato scientifico per il Piano della logistica. “Siamo partiti dal Piano del 2006, prendendo atto che il mondo stava cambiando”. Per questo il nuovo Piano della logistica è aperto ai grandi fenomeni internazionali. “All’interno del Piano ci saranno due grandi priorità, porti e aeroporti, le strutture che collegano l’Italia con il resto del mondo”. Rocco Giordano garantisce anche che il “Piano sarà operativo, con 20 linee strategiche”.

Giachino: “Così la logistica si trasformerà da costo a guadagno”

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Oggi la logistica in Italia è un costo, mentre in altri Paesi, come Germania e Olanda, rappresentano degli utili, come spiega il sottosegretario ai Trasporti, Bartolomeo Giachino: “La somma delle inefficienze in Italia vale 40 miliardi di euro”. Inefficienze che i camionisti pagano “con le code all’ingresso delle città, con le difficoltà del sistema portuale, con le attese al carico e scarico”. Ora con il Piano della logistica le cose potrebbero cambiare: “Abbiamo individuato”, conferma Giachino, “47 cose da fare per ridurre l’inefficienza logistica, aspettando che arrivino le nuove infrastrutture”.

Con il Piano della logistica
l’Italia sarà più competitiva

“Siamo convinti che il miglioramento dell’efficienza logistica, dai porti agli interporti, dalla distribuzione urbana delle merci alla riduzione dei tempi di attesa al carico e allo scarico, unito a un più convinto ricorso a forme di comodalità (grazie anche al ferrobonus e alla prosecuzione dell’ecobonus per le autostrade del mare) ci consentirà di attrarre nuovi volumi di traffico che oggi scelgono la maggiore efficienza dell’organizzazione logistica del Nord Europa e aiuterà il nostro Paese a crescere da 0,3 a 0,5 punti di pil in più l’anno”. Con queste parole il sottosegretario alle Infrastrutture e ai Trasporti e presidente della Consulta generale per l’autotrasporto e per la Logistica, Bartolomeo Giachino, ha presentato martedì a Roma il nuovo Piano nazionale della Logistica. Continua a leggere

È la logistica di filiera la carta vincente del nuovo Piano

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Il settore della logistica si può affrontare a livello globale, ma anche a livello di filiera. Dall’agroalimentare alla farmaceutica, le filiere relative al trasporto e allo stoccaggio delle merci presentano problematiche e peculiarità differenti, come spiega il professor Fabrizio Dallari, direttore del Centro di Ricerca sulla Logistica dell’Università Carlo Cattaneo di Castellanza, direttamente coinvolto nello sviluppo del nuovo Piano della logistica.

Il nuovo contratto offre all’autista più soldi ma può togliergli lavoro

Dopo mesi di trattativa, una soluzione economica è stata trovata per i lavoratori dipendenti della imprese di trasporto e logistica. La soluzione, raggiunta in tempi diversi, prevede un incremento scaglionato nel tempo che riconoscerà 122 euro di incremento al mese a un autista entro il 2012. Continua a leggere

Tempi morti e buracrazia bloccano il trasporto aereo delle merci

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Il trasporto merci su aereo non è ancora sviluppato in Italia, dove viene caricata sui cargo soltanto il 2 per cento delle merci. Il dato però non va analizzato solo in termini percentuali sulla quantità, come spiega il professor Fabrizio Dallari, direttore del Centro di Ricerca sulla Logistica dell’Università Carlo Cattaneo di Castellanza, bensì anche sulla qualità delle merci. Quel 2 per cento di merce trasportata rappresenta infatti come valore il 25-30 per cento delle merci circolanti in tutta Italia. La pecca vera e propria è però rappresentata dall’inefficienza dei nostri aeroporti. “Molte di queste merci”, spiega il professor Dallari, “prendono la strada degli aeroporti del Nord Europa, con la prima tratta su gomma”. Il problema non è infrastrutturale ma legato alla burocrazia. “Troppi tempi morti”, dice Dallari, “se in questo istante un aereo atterra a Francoforte o a Malpensa, la merce che arriva prima a Milano è quella atterrata a Francoforte”.

Dal 2020 la ristrutturazione del Gottardo, resterà chiuso 900 giorni

La notizia è di quelle che il mondo dell’autotrasporto non vorrebbe mai leggere. Gottardo chiuso e Ticino isolato per 900 giorni. Tutto per via della “necessaria ristrutturazione” del tunnel che dovrebbe iniziare dopo il 2020 e completata nel 2025 e che prevede appunto 900 giorni di chiusura del principale collegamento tra il Sud e il Nord Europa. Nei giorni scorsi l’ufficio federale delle strade – una sorta di Anas rossocrociata – ha presentato al governo di Berna il suo rapporto conclusivo sul necessario rifacimento del tunnel autostradale. Il governo federale sembra orientato a scegliere la prima di queste soluzioni: chiusura totale per 900 giorni e investimenti per 1,23 miliardi di franchi svizzeri, poco meno di un miliardo di euro. Continua a leggere

Autotrasporto, i sindacati cambiano le date dello sciopero

Cambiano le date dello sciopero dei dipendenti delle aziende d’autotrasporto proclamato da Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti. In una nota congiunta le tre organizzazioni sindacali, annunciano infatti la decisione di “spostare lo sciopero previsto per venerdì 17 dicembre a martedì 21 dicembre sempre per l’intera giornata”. I sindacati ricordano “l’adesione massiccia” alla prima giornata di sciopero (il 13 dicembre) e, spiegano, come “alla luce di tale straordinario risultato, vista l’esigenza di organizzare un’ulteriore risposta che dovrà vedere presidi su tutto il territorio e valutare le segnalazioni giunte dai territori che hanno chiesto di unire le due giornate di lotta già messe in calendario, ha portato alla decisione di spostare lo sciopero”. Continua a leggere

L’inadeguatezza logistica costa all’Italia 56 miliardi di euro

Nel marzo 2006 il Cipe, il Comitato interministeriale per la programmazione economica,  approvò il Piano generale della logistica. Il governo guidato dal professor Romano Prodi preferì però mettere nel cassetto il documento programmatico e stanziare 15 milioni di euro (poco meno di 30 miliardi di vecchie lire!) per far predisporre un nuovo Piano della mobilità. Una montagna di denaro destinata a partorire, solo due anni dopo, un topolino: uno scarno documento con delle linee di indirizzo. Continua a leggere

Sciopero dell’autotrasporto: altissime adesioni, anzi pochissime

Si è conclusa senza particolari problemi la prima giornata dello sciopero dell’autotrasporto proclamato da Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti per la mancata sottoscrizione del rinnovo del contratto collettivo di lavoro. Lo confermano in un comunicato stampa congiunto, Anita e Unatras, che spiegano anche come la quasi totalità delle imprese di autotrasporto abbia svolto regolarmente le proprie attività. Una quadro decisamente diverso da quello dipinto dalle associazioni sindacali che parlano di “altissime adesioni”. Continua a leggere

Il rammarico di Anita e Unatras: “Si poteva raggiungere un’intesa”

L’accordo tra i sindacati e alcune associazioni datoriali per il rinnovo del contratto collettivo della logistica siglato oggi non riguarda il trasporto merci. Come vi abbiamo anticipato, è infatti saltato questa notte l’accordo tra le imprese d’autotrasporto e le organizzazione sindacali. In un comunicato stampa congiunto, Unatras e Anita, che rappresentano la quasi totalità delle imprese di autotrasporto, esprimono “forte rammarico per la rottura della trattativa nonostante vi fossero le condizioni per raggiungere un’intesa”. Continua a leggere

Cari colleghi, per noi trasportatori
ci sono condizioni insostenibili

“Come operatore anziano nel mercato dei trasporti e della logistica penso che non siano mai stati raggiunti livelli di pressione così alti e forti dai parte dei nostri clienti di tutta Europa, che ci  chiedono di effettuare servizi in “qualsiasi” condizione, anche da punto di vista di “esseri umani”, non solo per ottenere costi minimi, mettendoci in concorrenza con offerte incredibili, ma anche pretendendo il rispetto di tempi di consegna specifici, incluso carico/scarico, in relazione ai loro impianti, operazioni tra l’altro non remunerate, che nulla hanno che fare con i servizi di trasporto. Il tutto a livelli impossibili, nonostante la loro professata etica e il codice morale, la sicurezza e la protezione, che solo apparentemente essi obbligano a rispettare”. Inizia così l’appello che un imprenditore italiano ha lanciato ai colleghi di tutta Europa attraverso il sito www.conftrasporto.it e che rilanciamo anche su Stradafacendo. Continua a leggere

Il divieto ai Tir in Canton Ticino
arriva sul tavolo di Matteoli

È arrivata sul tavolo del ministro dei Trasporti, Altero Matteoli, nella forma dell’interrogazione urgente a risposta scritta il caso della “fascia rossa”, ossia del divieto di transito ai Tir sull’autostrada del Canton Ticino tra Chiasso e Lugano (dalle 6.30 alle 9) e nella direzione opposta (dalle 17 alle 20). La proposta è stata votata lo scorso 9 novembre a larga maggioranza dal Gran Consiglio del Canton Ticino. E ora è al vaglio del governo federale elvetico e in particolare dell’Ustra (una sorta di Anas rossocrociato, gestisce infatti le strade nazionali svizzere). Continua a leggere