Gli italiani tornano a fare acquisti, ma niente spese per auto e moto

Cresce la fiducia degli italiani e gli acquisti iniziano ad aumentare. Lo dice l’osservatorio mensile di Findomestic che mette in evidenza come a fare da contraltare al segno “più” di elettrodomestici ed elettronica ci sia il “meno” del settore auto, con previsioni d’acquisto in calo. Crescono, però, le cifre massime che gli italiani sono disposti a spendere per due e quattro ruote. Continua a leggere



Castelli: I pedaggi si devono pagare, anche a Roma e sulla A3

“Gli automobilisti e tutti gli utenti della strada devono abituarsi a pagare i pedaggi per l’uso delle infrastrutture sull’intero territorio nazionale, a cominciare dal Grande Raccordo Anulare di Roma e dall’autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria”. Lo ha dichiarato il vice ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Roberto Castelli, nel suo intervento alla 66ª Conferenza del Traffico e della Circolazione organizzata dall’Aci a Riva del Garda. “Le risorse statali verranno destinate allo sviluppo della rete ferroviaria e alla costruzione di nuove metropolitane”, ha proseguito Castelli, “mentre l’ammodernamento delle infrastrutture stradali avverrà con il coinvolgimento di capitali privati che non possono prescindere da una remunerazione. Le nuove strade saranno quindi pedaggiate”. Continua a leggere



L’Aci: “Nuovi incentivi e un bollo
da calcolare in base ai chilometri”

Altro che auto superate e nuove forme di mobilità. La vecchia quattro ruote non va in pensione. Anzi, le auto in giro per il mondo sono destinate ad aumentare. Certo, macchine diverse da quelle del passato, mezzi nuovi e più sostenibili. “L’auto del futuro è già disponibile”, ha detto il presidente dell’Aci, Enrico Gelpi, in apertura della 66ª Conferenza del Traffico e della Circolazione organizzata dall’Aci a Riva del Garda (TN). “Per una circolazione più sostenibile e sicura servono quindi nuovi incentivi a vantaggio delle famiglie per l’ammodernamento del parco veicolare”. Continua a leggere



L’anno nero del mercato: meno di due milioni di auto immatricolate

Mercato dell’auto sempre più nel baratro dopo lo stop agli incentivi governativi. Saranno appena 1,9 milioni le immatricolazioni in Italia alla fine dell’anno. È questa la previsione dell’Anfia (Associazione nazionale fra industrie automobilistiche), annunciata dal presidente dell’associazione dei costruttori di auto, Eugenio Razelli, nel corso dell’assemblea annuale. Questa stima si confronta con una media annuale degli ultimi 10 anni pari a 2,25 milioni, anticipando un calo del mercato in Italia del 15,5 per cento quest’anno. Le principali vittime saranno l’intera filiera automotive e il sistema mobilità, rischiando di compromettere il passaggio verso un parco circolante sempre più ecologico. Continua a leggere



Concessionari d’auto in crisi, entro fine anno senza lavoro in 15mila

Il boom dei concessionari d’auto è ormai soltanto un ricordo. Secondo Federauto (Federazione italiana concessionari auto) entro la fine del 2010 potrebbero perdere il posto 15mila addetti, 5mila nei concessionari e 10mila nell’indotto (secondo InfoCamere solo le autoriparazioni contano 8.415 attività). La crisi delle famiglie, la fine degli incentivi nel marzo scorso e una buona offerta di auto usate hanno accelerato la crisi. “Dall’inizio 2010 fino al 31 marzo”, spiega Filippo Pavan Bernacchi, presidente Federauto, “le immatricolazioni di auto sono cresciute rispetto al 2009 grazie all’effetto della rottamazione governativa”. Ma da qualche mese la situazione è cambiata, tanto che, nel complesso, agosto segna in Italia un calo del -19 per cento rispetto allo stesso periodo del 2009 (ai minimi da 17 anni). Continua a leggere



Sistri, la rabbia dell’Angri: “Molte aziende costrette a chiudere”

Il Sistri? “È un sistema ridondante e superfluo”, che “presenta numerose lacune interpretative tuttora irrisolte”. Parola dell’Angri, l’associazione nazionale gestori rifiuti, che in una nota esprime tutto il proprio malcontento per il sistema Sistri. E lancia un allarme: molte aziende saranno costrette a chiudere, altre si daranno all’illegalità. Continua a leggere



L’agosto nero del mercato auto,
crollano le vetture ecologiche

Come già anticipato da Stradafacendo (clicca qui per leggere l’articolo), agosto è stato terribile per il mercato dell’auto che, per il quinto mese consecutivo, va in rosso. Secondo i dati diffusi dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, il calo delle vendite rispetto ad agosto 2009  è stato del 19,3 per cento (68.718 unità), il livello più basso degli ultimi 17 anni. Sugli otto mesi le immatricolazioni segnano una variazione di -2,48 per cento, a 1.386.863 unità. Anche per Fiat Group Automobiles il quadro è negativo, con immatricolazioni in calo del 26,39 per cento, a 21.065 unità e una quota scesa al 30,65 per cento dal precedente 33,62 per cento. Continua a leggere



Il mercato dell’auto in retromarcia, si torna ai valori di 15 anni fa

Ritorno al passato. Il mercato dell’auto continua a calare, tanto che i dati che verranno diffusi mercoledì dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, riporteranno il settore indietro di 15 anni. Lo conferma in un’intervista rilasciata all’Ansa il direttore del Centro Studi Promotor, Gianprimo Quagliano. “Per il mercato dell’auto in Italia si profila l’agosto più basso degli ultimi 15 anni, con una flessione di almeno il 20 per cento rispetto allo scorso anno”, conferma Quagliano. Continua a leggere



Cala la spesa per le automobili
L’Aci: “Italiani più consapevoli”

Diminuisce, per la prima volta dal 1990, la spesa degli italiani per l’acquisto e l’utilizzo della propria automobile. Nel 2009 la spesa è stata di circa 165 miliardi di euro, il 2,3 per cento in meno rispetto al 2008. Si è ridotto anche il prelievo fiscale per tutti i veicoli: nel 2009 sono stati versati nelle casse del fisco 57,5 miliardi, il 5,6 per cento rispetto al 2008. Quella per l’automobile è la terza voce di spesa per le famiglie italiane, dopo la casa e l’alimentazione. Continua a leggere



Crolla il mercato dell’auto: -26%
I Verdi chiedono più mezzi elettrici

Quella del settore auto sembra una crisi di difficile soluzione. Finiti gli incentivi, nessuno acquista più un veicolo nuovo da mesi. A luglio la Motorizzazione ha infatti immatricolato 152.752 autovetture, con un calo di circa il 26 per cento (-25,97 per cento) rispetto a luglio 2009, quando furono immatricolate 206.334 autovetture. Ma anche il settore dell’usato non va certo a gonfie vele. Nello stesso mese sono stati registrati 394.050 trasferimenti di proprietà, con una variazione di -3,26 per cento rispetto a luglio 2009, quando furono registrati 407.309 trasferimenti di proprietà. I dati, nel dettaglio, sono disponibili cliccando qui. Continua a leggere



Cinque anni di boom: gli italiani amano viaggiare su due ruote

Sono sempre di più gli italiani che scelgono le due ruote. Per andare a lavorare, per raggiungere il luogo di studi oppure semplicemente per divertirsi. Motivazioni che hanno fatto aumentare in maniera significativa il parco circolante dei motocicli (scooter e moto con una cilindrata superiore a 50 cc). Dal 2005 al 2009 i motocicli sono cresciuti del 23,9 per cento, arrivando a superare quota 6 milioni e 100 mila unità. La statistica emerge da uno studio di Federpneus (Associazione nazionale rivenditori specialisti di pneumatici) su dati Istat e Aci. Ma il trend potrebbe fermarsi: nel primo semestre del 2010 in Italia le vendite di moto, scooter e ciclomotori rispetto allo stesso periodo del 2009 hanno accusato un calo del 16,6 per cento.
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Formigoni: “La mobilità a impatto zero non è una chimera”

Negli ultimi anni non è certo stata portata come esempio di regione virtuosa sul fronte dell’ambiente, la Lombardia. Richiami dell’Unione Europea per il superamento della soglia delle polveri sottili in numerose città, esposti in Tribunale con citazioni anche per il presidente Roberto Formigoni (nella foto). Ora lo stesso governatore gioca d’anticipo per creare le condizioni affinché la mobilità futura sia sempre più compatibile con l’ambiente, la salute e lo sviluppo. Il presidente è intervenuto alla tavola rotonda “Una scossa alla città. Mobilità, energie, ambiente”, organizzato dal mensile Espansione. Continua a leggere



Con la crisi ci si sposta meno,
mobilità calata di oltre il 2%

La crisi economica, come recita l’agenzia “Dire” www.dire.it, ha lasciato il segno non solo nelle tasche degli italiani ma anche nel loro modo di muoversi. Tanto è vero che “dopo un triennio di crescita ininterrotta, gli indicatori di base dei consumi di mobilità hanno segnato tra il 2008 e il 2009 un -2,1 per cento nel numero di spostamenti e un -8,2 per cento in termini di distanze percorse”. Lo rileva il Rapporto 2010 sulla mobilità in Italia di Isfort, l’Istituto superiore di formazione e ricerca per i trasporti, presentato a Roma. Continua a leggere



Auto, il mercato continua a calare:
a maggio -13% rispetto al 2009

Com’era prevedibile, lo stop agli incentivi si fa sentire sul mercato dell’auto. A maggio, la Motorizzazione ha infatti immatricolato 163.700 autovetture, il 13,79 per cento in meno rispetto a maggio 2009, quando vennero immatricolate189.878 autovetture. Nello stesso periodo ha registrato 390.467 trasferimenti di proprietà di auto usate, l’11,03 per cento in più rispetto a maggio 2009, durante il quale furono registrati 351.678 trasferimenti di proprietà. Le immatricolazioni rappresentano le risultanze dell’Archivio nazionale dei veicoli al 31 maggio 2010. Continua a leggere



Uggè: nello “scontro” col Corriere Confindustria ha avuto la peggio

La lettura dell’articolo sui “padroncini” realizzato nei giorni scorsi su Corriere della Sera da Dario Di Vico  (davvero ben fatto, con l’evidente intento  di analizzare e raccontare obiettivamente una determinata realtà senza partire da posizioni predeterminate e senza dover difendere precise posizioni, facendo semplicemente il mestiere del giornalista così come più spesso dovrebbe essere svolto) e il commento fatto dal vicepresidente di Confindustria Cesare Trevisani e pubblicato su generazionepropro.corriere.it impongono alcune riflessioni. La prima, è più immediata, è che un’evidente preoccupazione traspare nelle parole di Cesare Trevisan. Forse perché il primo giornale italiano e un professionista di valore si occupano di mettere in evidenza fatti e misfatti di un settore fino a oggi trascurato? Continua a leggere