Artusi al volante di Federauto. Le prime sfide? Rapporti concessionari e costruttori, svolta green

Da una parte “le incertezze di un complicato processo di transizione green per il comparto automotive”, dall’altra “l’evoluzione dei rapporti tra dealer e case costruttrici”. E in aggiunta, le  svolte rappresentate ”da  nuovi  modelli contrattuali di incerta prospettiva”. Non è certo uno scenario facile quello nel quale Massimo Artusi  si appresta a guidare  Federauto, la Federazione che rappresenta gli interessi generali dei concessionari italiani nei confronti del Governo italiano, del Parlamento e della Commissione Europea e che ha scelto proprio lui come nuovo presidente. Uno scenario che Massimo Artusi, Continua a leggere

2024, qui si fa l’autotrasporto o si muore. E a deciderlo saranno le scelte politiche

“Risposte non più ideologiche e teoriche, ma realistiche, concrete e tempestive, con misure in grado di far raggiungere la sostenibilità ambientale, economica e sociale a un settore vitale come quello dell’autotrasporto”.A chiederle, rivolgendosi al mondo politico sia italiano sia europeo, alla vigilia di un anno appena cominciato che si preannuncia “denso di sfide che segneranno il futuro del settore dei veicoli commerciali” e che “saranno condizionate, in un modo o nell’altro, dalle decisioni che la politica europea e nazionale assumerà per favorire la transizione green”, è Massimo Artusi, vicepresidente di Federauto con delega a Truck&Van e componente del Board dell’associazione dei dealer europei Aecdr, sottolineando l’importanza di non perdere più assolutamente tempo preziosissimo perché, Continua a leggere

Autotrasporto, occorre cancellare le scelte irreali fatte da chi non ha idea di cosa sia il mercato

Uno stanziamento statale del valore di 700 milioni di euro da investire da qui al 2026: parte da qui il “piano” per stimolare e rilanciare gli investimenti nel settore dell’autotrasporto, per accelerare il processo di transizione tecnologica dei veicoli, per incentivare le imprese del settore a realizzare una “graduale ed effettiva transizione del settore in direzione di una trasformazione sostenibile, innovativa e competitiva dei servizi di trasporto merci”. Un punto di partenza che i rappresentanti di Anfia (associazione nazionale filiera industria automobilistica), Anita, (associazione nazionale imprese trasporti automobilistici), Federauto (federazione italiana concessionari auto, veicoli commerciali e industriali), Unatras (unione nazionale delle associazioni dell’autotrasporto merci) e Unrae ( unione nazionale rappresentanti autoveicoli esteri) hanno indicato uniti dal palco di Ecomondo, l’evento europeo di riferimento per la transizione ecologica e i nuovi modelli di economia circolare e rigenerativa ospitato alla Fiera di Rimini, nel corso della tavola rotonda sul tema “La transizione green dell’autotrasporto merci”. Continua a leggere

Farsa camion elettrici: “interrogata” dall’Italia l’Europa non supera l’esame di maturità

Come potrà davvero il camion elettrico combattere l’inquinamento se la produzione di energia sarà prevalentemente di fonte fossile, se la corrente elettrica sarà generata bruciando petrolio o carbone? E come faranno rifornimento i mezzi elettrici pesanti se non verrà risolto il problema della carenza di infrastrutture adeguate alla ricarica?
Le due domande che i membri delle commissioni della Camera e del Senato italiani chiamati a occuparsi di trasporti e sostenibilità hanno rivolto ai “colleghi” della Commissione dell’Unione europea scelti per guidare le future grandi manovre nel vecchio continente in tema di decarbonizzazione per i veicoli “Hddv”, appartengono alla schiera dei concetti chiari, semplici, basati sulla logica, sul buon senso. Domande ( e riflessioni) di fronte alle quali sarebbe stato naturale attendersi risposte altrettanto “intelligenti” che, però, non sono arrivate, sostituite da “argomentazioni” che ricordano al massino quelle che potrebbe dare un candidato all’esame di maturità che non abbia aperto libro e che, davanti alla commissione chiamata a interrogarlo, tenti la sola cosa che si può fare in simili casi: arrampicarsi sugli specchi. Continua a leggere

Il tachigrafo è intelligente, ma il calendario che lo rende obbligatorio decisamente molto meno

La scadenza per l’obbligo di utilizzare il cosiddetto tachigrafo intelligente prevista per il prossimo 21 agosto  è oggettivamente incompatibile con i tempi necessari per l’omologazione, per il rilascio e per il montaggio dell’apparecchiatura sui veicoli commerciali, a causa dei problemi di disponibilità dei prodotti software finali e delle relative procedure omologative. A segnalarlo  è  Massimo Artusi, vicepresidente di Federauto con delega ai Trucks&Van, che in riferimento all’imminente scadenza imposta dalla Commissione  dell’Unione europea n materia di adozione del nuovo strumento di controllo da installare nelle cabine dei mezzi pesanti lancia l’allarme spiegando che  “i  dealer di tutta Europa,  per cause indipendenti dalla loro volontà e da quella dei costruttori,  non potranno consegnare per quella data a operatori e clienti un veicolo commerciale nuovo conforme alla normativa”. Continua a leggere

Numeri “drogati” sulle vendite di camion? Artusi: “Consegnano mezzi ordinati prima della crisi”

I numeri delle vendite dei veicoli commerciali, e in particolare di mezzi pesanti, relativi agli ultimi tempi sono in realtà “drogati”, termine che in economia viene utilizzato riferendosi a dati alterati per eccesso? La risposta è si, per l’esattezza  modificati “in positivo” dalle consegne di veicoli “prenotati ancor prima dell’attuale crisi logistica, dei chip e dei componenti che hanno ritardato e continuano a ritardare le operazioni di vendita”. Parola di Massimo Artusi, vice presidente di Federauto con delega Trucks&Van, che commentando le rilevazioni statistiche sulle immatricolazioni dei veicoli industriali negli ultimi mesi ha invitato a “usare molta prudenza nel valutare gli ultimi dati di mercato. “Gli ordini, in realtà continuano a non essere in linea con le aspettative, Continua a leggere

L’autotrasporto non può attendere. Federauto: “Dopo le promesse subito i decreti attuativi”

“L’intervento del governo orientato all’attuazione del Protocollo concordato tra il ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibile e le associazioni che rappresentano l’autotrasporto va nella giusta direzione ma, purtroppo, non alla velocità che sarebbe necessaria per superare tempestivamente la crisi della filiera”. Lo ha dichiarato Massimo Artusi, vicepresidente e responsabile della sezione Truck&Van di Federauto, che commentando i contenuti del decreto pubblicato in Gazzetta ufficiale in materia di caro-carburante e crisi-Ucraina ha auspicato che “i decreti ministeriali attuativi necessari per dare un effettivo rilancio alle imprese che operano ogni giorno, e senza mai fermarsi nonostante le tante tensioni, sul mercato della logistica e dell’autotrasporto vedano la luce entro pochi giorni”. Continua a leggere

Italia maglia nera in Europa nel sostegno all’acquisto di nuovi veicoli meno inquinanti

“L’Italia diventa l’unico Paese europeo, con un’importante vocazione manifatturiera automotive, che non sostiene e instrada il consumatore verso l’acquisto di auto e veicoli commerciali a zero e bassissime emissioni, né interviene con specifiche misure di salvaguardia dei livelli occupazionali”. A denunciarlo sono i rappresentanti delle associazioni che rappresentano in Italia le filiere industriali e commerciali automotive Anfia, Aniasa, Assofond, Federauto, Motus-E, Ucimu e Unrae, lanciando un  allarme per “l’assenza, nella Legge di Bilancio, di misure per affrontare la transizione ecologica ed energetica della mobilità. Continua a leggere

Che senso ha costruire tir non inquinanti se poi non si aiutano le imprese ad acquistarli?

“Una politica che obbliga i costruttori a sforzi finanziari e tecnologici inauditi per ridurre le emissioni allo scarico dei veicoli è priva di ogni fondamento programmatico concreto se poi i conseguenti benefici in termini di sostenibilità non possono essere effettivamente trasferiti alla circolazione stradale, perché il parco circolante non trova le risorse per un consistente rinnovo”. Continua a leggere

Immatricolazioni in crescita anche a settembre. Non si fermano le km zero: “Anno record”

Sono 166.956 le auto immatricolate in Italia a settembre 2017, l’8,13 per cento in più rispetto a settembre 2016. Ad agosto la crescita era stata del 16 per cento. Al top dei modelli c’è sempre la Fiat Panda (12.353 immatricolazioni a settembre), seguita da Fiat Tipo (4.712), Lancia Ypsilon (4.653), Fiat 500 (4.527) e Volkswagen Golf (4.158). Crescono le immatricolazioni, quindi, ma continua a crescere il fenomeno delle km zero e delle immatricolazioni degli ultimi giorni del mese. Pratiche denunciate da tempo da Federauto, l’associazione che rappresenta i concessionari di tutti i brand commercializzati in Italia. Continua a leggere

Il mercato dell’auto cresce anche ad agosto, ma i concessionari frenano: troppe chilometri zero

Non si placa il fenomeno delle chilometri zero. Secondo i dati ufficiali resi noti dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, anche ad agosto il mercato dell’auto è cresciuto. Le immatricolazioni sono state 83.363, il 15,8 per cento in più rispetto allo stesso mese del 2016. Ma, secondo l’Osservatorio Federauto, agosto ha messo in luce una “modestissima crescita dei privati” (+0,4 per cento), “l’esplosione delle immatricolazioni a società – tra le quali ci sono le kilometrizero – con +52,1 per cento e la forte crescita del noleggio con +40,8 per cento”.  Continua a leggere

Comprare l’auto tra sogni e incubi. Attenzione alle truffe, ecco come scegliere il venditore giusto

Acquistare un’auto, magari convinti di aver fatto un buon affare, e trovarsi senza soldi e senza macchina. A piedi e con il morale a terra. Le truffe, anche nel mondo dei motori, sono sempre dietro l’angolo. Ci sono i chilometri scalati dall’usato, gli anticipi o i saldi spariti, le garanzie non applicate e perfino i venditori che si volatilizzano dalla sera alla mattina. Come il commerciante di Milano che dopo aver venduto online le stesse auto a più clienti, a fine luglio ha chiuso le serrande nel giro di una notte sparendo con il denaro. Continua a leggere

Le auto a chilometri zero continuano a spingere il mercato. Crescita del 30 per cento in un anno

L’Italia traina l’Europa. Le immatricolazioni in serie stanno infatti spingendo il mercato dell’auto. Ma dietro ai numeri potrebbe nascondersi una realtà ben diversa. Lo spiega Federauto, l’associazione dei concessionari, che ancora una volta pone l’attenzione sul fenomeno dei “chilometri zero”. “Non sembra essere oro tutto quello che luccica”, spiega il presidente Filippo Pavan Bernacchi. “Le vendite auto europee sono trainate dal mercato italiano, che a giugno fa 6 volte meglio della media europea e nel semestre viaggia a velocità doppia rispetto alla performance del Vecchio Continente. Ma i facili entusiasmi sono frenati dalle nostre analisi”, dice il presidente di Federauto. Continua a leggere

Poche visite dai concessionari, pochi contatti su internet: ad aprile il mercato dell’auto frena

Pasqua con brutte sorprese per i concessionari italiani. Ad aprile sono infatti diminuite le visite nei saloni e, di conseguenza, è sceso anche il numero di auto vendute. Una frenata che arriva immediatamente dopo l’accelerata dei primi tre mesi del 2017, nei quali era stato comunque consistente il fenomeno dei chilometri zero. Secondo i dati del Ministero dei Trasporti, aprile si è chiuso con 160.359 immatricolazioni, in calo del 4,6 per cento rispetto allo stesso mese del 2016.

Continua a leggere

Vendite record di auto? Il dato è gonfiato da 50mila immatricolazioni a “chilometri zero”

I dati sono reali. A febbraio le immatricolazioni di auto sono state 183.777, in crescita del 6,2 per cento. Ma è tutto oro quel che luccica? “A febbraio è stato battuto un record: nell’ultimo giorno sono state fatte quasi 50.000 immatricolazioni. Tutto normale o la cartina di tornasole di enormi forzature fatte a suon di auto-immatricolazioni e altro? Purtroppo la domanda appare retorica”, dichiara Filippo Pavan Bernacchi, presidente di Federauto, l’associazione che rappresenta i concessionari di tutti i brand commercializzati in Italia.  Continua a leggere