Industria del mare: tagli agli aiuti e scelte Inps mostrano che chi governa ne sa pochissimo

Quelle previste nella bozza del decreto Clima circolata nei giorni scorsi sono misure insostenibili per industria mare: difendere l’ambiente e l’occupazione sono obiettivi in testa alle priorità degli armatori italiani, ma le ricette politiche che si stanno delineando in questi giorni vanno proprio nella direzione contraria. Ad affermarlo è Stefano Messina, presidente di Assarmatori, allarmato dalla proposta di un taglio lineare del 10 per cento di tutti i sussidi considerati ambientalmente dannosi, tra cui quelli  inseriti per permettere al cluster  marittimo italiano di superare una pesante crisi, rilanciare  l’occupazione e tornare a essere competitivo con la concorrenza internazionale. Continua a leggere

Mantovano: “Infiltrazioni mafiose nei trasporti e nella logistica”

“La questione dell’infiltrazione mafiosa nella logistica e nei trasporti è di natura strutturale, e conferma la tendenza della criminalità organizzata a occupare gli spazi più remunerativi dell’economia e dell’imprenditoria legale. La nuova frontiera è situata nella dimensione finanziaria dei sodalizi, nelle loro capacità di accumulazione e di riciclaggio/reimpiego di consistenti capitali nella cosiddetta imprenditoria mafiosa”. Sull’odierna situazione dei trasporti nel nostro Paese il sottosegretario dell’Interno Alfredo Mantovano lancia l’allarme e lo fa oggi dalle colonne del Corriere dei Trasporti, intervistato dal direttore Francesco Paolo Li Donni. Continua a leggere

“I camion viaggiano carichi di reati e bugie. E nessuno vede nulla?”

“Mi chiamo Adriano Marracino, ho 49 anni è sono disoccupato da gennaio 2009, svolgo (o meglio, svolgevo…) la professione di autista di mezzi pesanti e mai prima avevo avuto problemi di lavoro”. Comincia così la lettera che un autotrasportatore di San Severo, in provincia di Foggia, ha inviato alla redazione di Stradafacendo e, per conoscenza, al direttore del Tg Com Paolo Liguori. Continua a leggere

Traffico e smog, per il centro
di Ancona si pensa al carpooling

Estendere il carpooling al centro di Ancona per diminuire traffico e pm 10. È questo l’obiettivo che la Provincia sta verificando con il Comune del capoluogo marchigiano dopo l’esperimento che ha coinvolto i lavoratori pubblici della zona Baraccola. La notizia è stata rilanciata martedì dall’agenzia di stampa Adnkronos. Il carpooling, l’auto di gruppo, si legge in una nota, è un’iniziativa della Provincia di Ancona a favore dell’ambiente. Tre o più persone, che abitano e lavorano nella stessa zona, arrivano alla sede del proprio impiego su un’unica auto. Così un gruppo di dipendenti pendolari della Provincia, dell’Inps, dell’Erap, dell’Inpdap, dell’Arpam e della direzione regionale e provinciale del ministero del Lavoro, per ora il progetto è solo sperimentale e riguarda la zona Baraccola di Ancona, hanno potuto finora risparmiare carburante, stressarsi di meno e migliorare la qualità dell’aria che respiriamo. Continua a leggere

Anita: la legalità è fondamentale
per il rilancio dell’autotrasporto

Dall’assemblea di Anita arriva un richiamo alla legalità, definita “conditio sine qua non” per il rilancio. Secondo l’associazione aderente a Confindustria, evasione fiscale e contributiva, utilizzo di vettori irregolari, mancato rispetto delle regole sono i punti deboli del sistema che alterano le condizioni di concorrenza tra le imprese e minano la crescita. “Contrastare l’illegalità è un obiettivo primario non solo delle istituzioni, ma anche delle forze sociali e delle associazioni di imprese”, ha detto Eleuterio Arcese, presidente di Anita. Continua a leggere

Uggè: nello “scontro” col Corriere Confindustria ha avuto la peggio

La lettura dell’articolo sui “padroncini” realizzato nei giorni scorsi su Corriere della Sera da Dario Di Vico  (davvero ben fatto, con l’evidente intento  di analizzare e raccontare obiettivamente una determinata realtà senza partire da posizioni predeterminate e senza dover difendere precise posizioni, facendo semplicemente il mestiere del giornalista così come più spesso dovrebbe essere svolto) e il commento fatto dal vicepresidente di Confindustria Cesare Trevisani e pubblicato su generazionepropro.corriere.it impongono alcune riflessioni. La prima, è più immediata, è che un’evidente preoccupazione traspare nelle parole di Cesare Trevisan. Forse perché il primo giornale italiano e un professionista di valore si occupano di mettere in evidenza fatti e misfatti di un settore fino a oggi trascurato? Continua a leggere