Tutto nuovamente rinviato per il Protocollo trasporti della Convenzione delle Alpi, accordo approvato nell’ottobre 2000 ma fortemente osteggiato da tutti coloro, associazioni di autotrasportatori in testa, che non sono disposti ad accettare il fatto che l’accordo, così come è stato formulato, possa limitare la realizzazione d’infrastrutture stradali attraverso le Alpi, impedendo dunque che l’Italia sia libera di prendere decisioni che riguardano il proprio territorio, il proprio Paese e il proprio sviluppo economico. Continua a leggere
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Uggé: “Il Senato blocchi il Protocollo trasporti, o frenerà l’intera economia”
“Il Governo non può consentire colpi di mano agostani su un tema così decisivo per la competitività del Paese”. Con queste parole il vicepresidente di Confcommercio, Paolo Uggè, ha lanciato un appello alla vigilia dell’esame da parte del Senato del Ddl di ratifica del Protocollo trasporti della Convenzione delle Alpi, affinché il documento, che comporterebbe impedimenti alla realizzazione di ogni tipo di infrastruttura, anche se ritenuta necessaria per la nostra economia, all’interno del sistema alpino, non venga sottoscritto. “Il Senato è chiamato a votare la ratifica del Protocollo trasporti della Convenzione delle Alpi senza che questo delicato tema sia stato esaminato in modo approfondito”, ha dichiarato Uggè, invitando tutti a rileggere con attenzione il documento anche in considerazione del fatto che”, ha sottolineato il vicepresidente di Conftrasporto, alla luce del fatto che il Parlamento italiano, in ben dieci anni dalla sottoscrizione, non l’ha ratificato. Continua a leggere
“Impedire nuove infrastrutture sulle Alpi significa mettere l’Italia in ginocchio”
“Sembra quasi che la mano destra non conosca ciò che fa la sinistra. Il Governo e le forze politiche giustamente da una parte individuano la necessità di favorire lo sviluppo e la competitività del sistema Paese, mentre dall’altro consentono che, attraverso la ratifica del protocollo trasporti, che è parte della Convenzione delle Alpi, si mettano freni alla possibile realizzazione di interventi infrastrutturali nell’arco alpino o nel sistema di accesso”. Con queste parole Paolo Uggè, presidente nazionale di Fai Conftrasporto, ha commentato gli esiti del dibattito in Commissione esteri del Senato dove la questione della ratifica del protocollo trasporti (capitolo importantissimo del trattato internazionale sottoscritto da Austria, Francia, Germania, Italia, Liechtenstein, Principato di Monaco, Slovenia e Svizzera oltre che dalla Comunità europea, con l’obiettivo di garantire una politica comune per un territorio sensibile e complesso come quello alpino, coordinando a livello internazionale gli interventi) è tornata “sotto esame”a distanza di alcuni mesi da quando era stata stralciata. Continua a leggere
Convenzione delle Alpi, l’Italia sarà libera di decidere quali infrastrutture realizzare
Si è conclusa la querelle sulla Convenzione delle Alpi, con il voto al Senato che ha stralciato dalla ratifica della Convenzione delle Alpi il Protocollo trasporti. ”È una decisone responsabile che eviterà di limitare l’autonomia dello Stato italiano nelle scelte di realizzare interventi infrastrutturali all’interno del sistema alpino”, ha commentato il vicepresidente di Confcommercio con la delega ai trasporti, infrastrutture e logistica, Paolo Uggè, aggiungendo che “non si comprende come si possa far passare un’operazione economica che avvantaggia economie concorrenti alla nostra con la tutela delle Alpi. Continua a leggere
Convenzioni delle Alpi, Giachino: “Positivo il voto del Senato sul protocollo trasporti”
Con 240 voti favorevoli, un contrario e 4 astenuti, giovedì 21 marzo il Senato ha dato il via libera alla Convenzione delle Alpi escludendo il protocollo trasporti. Soddisfatto l’ex sottosegretario ai Trasporti, Bartolomeo Giachino (nella foto), che ha ricordato come sia stata importante la presa di posizione del Governo Berlusconi che già a ottobre alla Camera aveva votato per l’esclusione del protocollo trasporti dalla Convenzione delle Alpi. “Il protocollo trasporti”, ha detto Giachino, “essendo ispirato al principio del contenimento del traffico alpino, senza aver ancora realizzato i trafori ferroviari, tra cui la Tav, penalizzerebbe economicamente solo il nostro Paese”. Continua a leggere
Uggè: “Dicendo no alla convenzione delle Alpi l’Italia ha difeso il proprio sviluppo”
“Respingendo l’ emendamento presentato dal Pd in materia di convenzione delle Alpi – protocollo trasporti, la Camera oggi ha giustamente detto no alla possibilità che governi stranieri potessero intervenire nel nostro Paese e decidere di bloccare nuovi cantieri per infrastrutture realizzati sul nostro territorio indispensabili per la crescita del Nostro Paese”. Continua a leggere
Quando capiremo che bloccando i Tir fermeremo tutta l’Italia?
Il Tar del Lazio e il Consiglio di Stato con due decisioni recenti obbligano il ministero competente a vietare la circolazione dei mezzi pesanti dal martedì al giovedì per consentire a chi va in vacanza di non trovare mezzi pesanti sulle autostrade. Gli ambientalisti suggeriscono, trovando anche ascolto in alcuni amministratori, di introdurre nelle città limiti assurdi di velocità o di restringere la sede delle strade per limitare la circolazione dei veicoli. Continua a leggere
“Meno Tir al Brennero”, Bolzano vuole la Borsa dei transiti alpini
Il consiglio provinciale di Bolzano ha approvato all’unanimità un testo unitario Svp-Verdi, che invita parlamento e governo a predisporre un piano strategico per trasferire, nelle regioni sensibili, il trasporto merci verso modalità più rispettose dell’ambiente. L’obiettivo è limitare il numero di Tir al Brennero. Il consiglio chiede, tra l’altro, di creare i presupposti affinché le regioni dell’Arge Alp, ovvero gli Stati aderenti alla convenzione delle Alpi, possano sviluppare il modello svizzero del sistema di scambio dei diritti di transito, la cosiddetta Bta (Borsa dei transiti alpini), in modo che sia applicabile su tutto l’arco alpino. Continua a leggere
Convenzione delle Alpi, il rischio è di penalizzare ancor di più l’Italia
Non si può certo affermare che ai rappresentanti dei partiti di opposizione difetti la coerenza. Sul protocollo trasporti, in discussione presso la competente Commissione della Camera, è stata depositata una proposta alternativa di parere per sostenere la ratifica del protocollo stesso, parte della Convenzione delle Alpi. Anche se non condividiamo tale posizione, ne prendiamo atto con il dovuto rispetto per forze politiche che hanno sempre sostenuto la necessità della ratifica. Continua a leggere
Mobilità alpina, le risposte
non possono viaggiare in ritardo
Due fatti rilevanti, entrambi collegati alla questione della permeabilità dell’arco alpino, hanno avuto l’onore delle cronache nelle scorse settimane: la ripresa di una forte contestazione da parte dei NoTav e l’approvazione della Convenzione delle Alpi, dalla quale le competenti commissioni parlamentari della Camera dei Deputati hanno stralciato il protocollo trasporti che, se ratificato, metterebbe una pietra tombale sulla possibilità del Governo italiano di poter decidere la realizzazione di opere infrastrutturali sia all’interno sia di adduzione all’arco alpino. Continua a leggere
Uggé: “Valtellina e Valcamonica aspettano il traforo del Mortirolo”
Nei giorni scorsi le sue attenzioni erano tutte puntate sull’approvazione, da parte della Commissione Esteri della Camera, della Convenzione delle Alpi e, in particolare, sullo stralcio del protocollo trasporti, “primo passo fondamentale sul cammino dell’autonomia dello Stato italiano nel decidere gli interventi infrastrutturali all’interno del sistema alpino”. Ora l’attenzione di Paolo Uggè, presidente nazionale di Fai Conftrasporto, torna a concentrarsi sull’ostacolo naturale rappresentato dalle montagne che separano l’Italia dal resto d’Europa e sulle possibilità di superare questo ostacolo che, ha più volte sottolineato Paolo Uggè, “penalizza pesantemente l’autotrasporto del nostro Paese”. Continua a leggere
L’autotrasporto ha vinto la prima battaglia sul valico delle Alpi
Un risultato significativo questa mattina in Commissione Esteri della Camera è stato raggiunto. La Commissione ha approvato la Convenzione delle Alpi, stralciando il protocollo trasporti. È una battaglia che ha visto Conftrasporto impegnata a difendere l’autonomia dello Stato italiano nel decidere gli interventi infrastrutturali all’interno del sistema alpino. Far finta di ignorare che la permeabilità dell’attraversamento del sistema alpino è condizione essenziale per la competitività del sistema produttivo italiano è un errore di grande portata nel quale non si deve cadere. Continua a leggere
La ripresa dipende dalla competitività
Il governatore della Banca centrale europea, Jean Claude Trichet, non ha avuto dubbi nell’indicare che anche il nostro Paese può agganciare più velocemente di altri la ripresa economica che nei prossimi mesi dovrebbe consolidarsi. Alla faccia di tutti gli uccelli del malaugurio e dei soloni che diffondono pessimismo. Un’evidenziazione importante tuttavia è stata posta: condizione indispensabile per favorire la fase che si attende è migliorare la competitività del sistema Paese.
Autotrasporto, ecco i numeri
di una crisi sempre più profonda
Poco prima delle vacanze estive, Fai Conftrasporto ha svolto un’indagine sulle aspettative dei nostri imprenditori alla ripresa autunnale intervistando un significativo campione di responsabili di imprese con sede nel nord, nel centro e nel sud del Paese. Il primo (preoccupante) dato emerso è che il 70 per cento delle persone intervistate ha ammesso di non aver potuto fare investimenti negli ultimi due anni e non pensa di realizzarne in un prossimo futuro. Il secondo dato, ancora più allarmante, è che il 18,5 per cento delle imprese, dislocate in gran parte nel Sud, non riprenderanno l’attività. Chiuderanno definitivamente i battenti, dopo aver tentato inutilmente di fronteggiare la crisi, mentre un 31,5 per cento dei titolari di imprese intervistati spera di poter mantenere aperta l’attività anche se teme, entro la fine dell’anno, in assenza di consistenti aiuti, di ritrovarsi nella condizione di non poter proseguire l’attività.