Gli autisti drogati? Mostriamoli
in tv, ma soprattutto licenziamoli

“Verosimile, ma sotto molti punti di vista distantissima dalla verità, dalla vera realtà quotidiana, soprattutto laddove si preferisce dare tutta la colpa a un padroncino senza scrupoli, dimenticando, colpevolmente, le responsabilità della committenza, di coloro, spesso personaggi di primo piano del mondo imprenditoriale del nostro Paese, che spingono gli autotrasportatori a violare la legge”. Così Paolo Uggè, presidente nazionale di Fai Conftrasporto, federazione che associa oltre 30mila imprese di autotrasporto in Italia, ha commentato la messa in onda ieri sera su Rai 1 della prima parte de “Gli ultimi del Paradiso, la miniserie televisiva che ha per tema il delicato argomento delle morti bianche in Italia, una realtà di cui si parla pochissimo nonostante oltre 1300 persone perdano la vita ogni anno sul lavoro.

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La Cisl: la sicurezza prima di tutto. Anche del posto di lavoro

“La sicurezza è una questione di cultura, di formazione professionale. E in questa direzione la strada da percorrere nel nostro Paese è ancora lunga. Ci sono molti passi da compiere e uno di questi potrebbe anche essere rappresentato dall’inserimento, nei contratti di assunzione di conducenti di camion o corriere, di clausole che possano prevedere il licenziamento di autisti sorpresi a guidare sotto l’effetto di droghe o alcol. Certo, occorrerebbe valutare le molte possibili situazioni che si potrebbero verificare, e prevedere chiaramente, nero su bianco, le diverse cause e i diversi effetti. Ma se ne può parlare”. Così Fulvio Giacomassi, segretario confederale della Cisl e responsabile nazionale per l’area  salute e sicurezza, commenta la proposta, avanzata dal presidente nazionale di Fai Conftrasporto, Paolo Uggè, di emanare una nuova legge che consenta alle  imprese di trasporto di poter licenziare  autisti di Tir e pullman che dovessero essere sorpresi alla guida ubriachi o sotto l’effetto di droga. Continua a leggere

Licenziamo gli autisti trovati
ubriachi o drogati alla guida

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Se un autista di Tir o di pullman guida sotto l’effetto di droga o alcol, e mette così a repentaglio la vita sua e soprattutto degli altri, deve poter essere licenziato, per giusta causa. A chiederlo a gran voce è, ancora una volta, Paolo Ugge, presidente nazionale di Fai Conftrasporto e già sottosegretario ai Trasporti nel primo Governo Berlusconi, che rinnova al Governo l’invito a compiere un ulteriore passo in avanti sulla strada della sicurezza per strada.

L’autista di Tir o pullman si droga?
L’azienda deve poterlo licenziare

Il pericolo corre sulle strade. E corre a tutta velocità, soprattutto quando al volante c’è una persona la cui capacità di guida, i cui tempi di reazione in frenata o in sterzata, sono stati irrimediabilmente compromessi dall’uso di alcol o di droga. Un pericolo da arginare con nuove e più severe misure, soprattutto se chi ha fatto uso di alcol o droga è un autista al volante di un mezzo pesante, di un Tir carico di merci, oppure di un pullman magari carico di bambini che genitori ignari del pericolo hanno affidato al conducente. Ne è assolutamente convinto Paolo Ugge, presidente nazionale di Fai Conftrasporto e già sottosegretario ai Trasporti, secondo il quale è auspicabile che il Governo, dopo il “giro di vite” recentemente dato per fronteggiare una situazione allarmante, “voglia proseguire su questa strada, tutelando sempre più il diritto alla sicurezza di chi, sulle strade, ci va completamente capace di intendere e volere, non annebbiato da alcolici e superalcolici, da uno spinello o da un tiro di cocaina”. Un Governo che  per tutelare la sicurezza  “consenta ai titolari di imprese di autotrasporto di licenziare autisti sorpresi al volante ubriachi o drogati. Continua a leggere