Vigili e poliziotti, in 400 si ritrovano per scoprire quando la targa estera nasconde un reato

“I primi due incontri organizzati a Roma e a Napoli, con la presenza di oltre 400 rappresentanti delle forze dell’ordine, sono la più chiara conferma non solo di quanto il fenomeno sia sempre più diffuso ma, soprattutto, di quanta “domanda” di approfondimento ci sia, da parte di chi si occupa di controlli su strade e autostrade su un tema ancora troppo poco conosciuto”. Con queste parole Claudio Porcarelli, direttore commerciale di Egaf, ha commentato i risultati degli incontri di aggiornamento organizzati proprio dalla casa editrice (nata nel 1977 e diventata negli anni protagonista assoluta dell’informazione professionale su circolazione stradale, motorizzazione e trasporti) sul fenomeno dell’esterovestizione, ovvero la scelta fatta da molti imprenditori italiani dell’autotrasporto di costituire o trasferire un’azienda all’estero scegliendo Stati, in particolare nell’Europa dell’Est, dove il carico fiscale è più basso e che non consentono lo scambio d’informazioni. Dimenticando però per strada l’obbligo di gestire l’impresa estera in modo corretto ed evadendo così il fisco. Un fenomeno che negli ultimi tempi si è allargato a macchia d’olio, come ha del resto confermato anche un’indagine portata a termine dagli agenti motociclisti della polizia locale di Napoli (con il sequestro di un camion immatricolato in Bulgaria e guidato da una donna napoletana) proprio alla vigilia dell’incontro avvenuto al teatro Palapartenope di via Corrado Barbagallo, a Napoli, dove Giandomenico Protospataro, dirigente di Polizia stradale e Gianni Sansonne, commissario di polizia locale hanno analizzato (replicando quanto fatto il giorno prima a Roma nel primo di una serie d’incontri che toccherà anche Genova giovedì 31 marzo, Pordenone martedì 5 aprile, a Padova giovedì 7 aprile e Bentivoglio, in provincia di Bologna, venerdì 8 aprile) le novità in materia di circolazione in Italia dei veicoli immatricolati all’estero alla luce delle nuove norme introdotte dal Decreto Milleproroghe che hanno nuovamente modificato il Codice della strada. Un riassunto del problema e delle possibili soluzioni fatto dai due relatori accendendo in particolare i riflettori su temi come la circolazione internazionale in Italia; i veicoli esteri appartenenti a residenti in Italia; i veicoli esteri utilizzati da persone residenti in Italia; la documentazione e registrazione per terminare con le sanzioni e le procedure. Un convegno (aperto a sorpresa dal saluto del generale Ciro Esposito, comandante della polizia locale della Campania, che ha voluto essere presente per testimoniare, ai suoi agenti e a quelli di diverse sezioni della Polstrada della regione, l’importanza del problema) perfettamente riuscito grazie alla preziosa collaborazione dei responsabili dell’Anvu, associazione professionale polizia locale d’Italia, il cui responsabile regionale, il luogotenente Luigi Viscovo, ha voluto sottolineare come “il fenomeno delle targhe estere, soprattutto quelle utilizzate per il noleggio di veicoli il cui costo comprensivo di tutte le spese, anche assicurative Rca, è allettante oggi, sia un argomento controverso. E, proprio per questo, da approfondire, in primo luogo dagli addetti ai lavori che devono effettuare precisi e puntuali controlli di sempre più numerosi veicoli che circolano con targhe straniere. Questo”, ha concluso Luigi Viscovo, “per garantire legalità, per scongiurare fenomeni di evasione dalla legalità che compromettono la certezza dei risarcimenti in caso di incidenti, nonché il pagamento delle multe per chi guida senza regole e mette a repentaglio la sicurezza stradale”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *