Autotrasportatori pronti a fermarsi. Ma non se c’è da andare in soccorso dei profughi ucraini

Il mondo dell’autotrasporto italiano è arrivato a un passo  dal fermo nazionale per protestare contro il caro carburanti e tutta un’altra serie di problemi che hanno messo in ginocchio il settore, ma non ha mai neppure solo pensato di non accendere i motori per andare in soccorso dei profughi ucraini. L’ennesima conferma arriva da  Pozzo d’Adda, al confine Fra Bergamo e Milano, dove un Tir dell’azienda un’azienda  Gi.Ma.Trans è partito con con un carico di tre tonnellate di viveri e beni di prima necessità raccolti grazie al lavoro dei responsabili della parrocchia ortodossa di Cassano d’Adda e, delle associazioni di volontari, della protezione civile e delle aziende che si sono rese disponibili a donare. Continua a leggere

“Bruciata” in poche ore la metà dei contributi ai trasportatori contro il caro gasolio

Alla scadenza del termine fissato per presentare sulla  piattaforma web predisposta dall’Agenzia delle dogane e dei monopoli per richiedere il contributo straordinario, pari al credito d’imposta del 28 per cento, per far fronte agli aumenti eccezionali dei prezzi dei carburanti, mancano ancora più di tre settimane ma è probabile che la corsa agli aiuti di Stato sia destinata a interrompersi prima. Sono infatti bastati i primissimi giorni di “apertura” della piattaforma, che ha visto scattare il semaforo verde lunedì 12 settembre con durata un mese, per vedere presentare oltre 20mila domande, ovvero già la metà di quelle previste, con un autentico ingorgo scatenato nelle primissime ore dal via, quando numerosi imprenditori hanno denunciato l’impossibilità di accedere. Continua a leggere