Gli aumenti dei carburanti? Una speculazione per truffare i cittadini. Parola di ministro

Non esiste alcuna giustificazione “tecnica” ma solo una manovra speculativa dietro l’aumento vertiginoso del prezzo dei carburanti che negli ultimi giorni è stato registrato in Italia? L’interrogativo che negli ultimi giorni ha assillato milioni d’italiani per i quali fare il pieno è diventato un salasso ha trovato una risposta. E quella risposta è affermativa: “gli aumenti che vengono addebitati alla situazione in Ucraina sono ingiustificati”. E a dirlo non è una persona qualunque, ma il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, che ha definito la crescita dei prezzi “non correlata alla realtà dei fatti, una spirale speculativa su cui guadagnano in pochi”. Tradotto: “una colossale truffa a spese delle imprese e dei cittadini”. E a tradurlo non è stato, ancora una volta, qualche automobilista o camionista imbestialito, ma sempre lo stesso ministro che in merito ai ritardi dell’Italia nel produrre energia per non dover dipendere in modo drammatico da altri Paesi ha annunciato “misure drastiche” che non guarderebbero però al nucleare, perché, ha spiegato Roberto Cingolani, “non avrebbero senso ora in Italia. Perchè quello che dobbiamo fare è invece non perdere il treno delle nuove tecnologie e accelerare le sorgenti rinnovabili”.

2 risposte a “Gli aumenti dei carburanti? Una speculazione per truffare i cittadini. Parola di ministro

  1. In Italia si consumano oltre 50 milioni di tonnellate di prodotti petroliferi, circa 30.milioni sono gasolio autotrazione e benzina, e questi prodotti hanno un’accisa media di circa 700 euro per tonnellata, circo un totale annuo di 21 miliardi di euro. Il 60 per cento di questa accisa è a carico di utilizzatori /aziende, di conseguenza il 40 per cento consumatori privati, dunque circa 8 miliardi anno. Sospendere l’accisa per 3 mesi costerebbe allo Stato poco più di 5 miliardi Il rincaro del petrolio, è un aggravio di costi per le aziende, che però possono e lo fanno, ricaricare ai loro clienti, diversamente dal privato, sia reddito fisso o similari, che deve subire.
    Diversamente sospendere l’iva sui carburanti è più equo. Ai prezzi attuali, l’incidenza dell’Iva è di circa 500 euro la tonnellata, quindi 15 miliardi anno, ma essendo il 60 per cento consumo aziendale , quindi una partita di giro, il costo annuale per lo stato sarebbe di 6 miliardi , vero che sarebbe solo per i consumi privati, ma questi ultimi, non possono rivalersi su nessuno,

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