Autolavaggi sotto casa: stop agli impianti che non lasciano dormire, cenare in terrazza…

Avere le finestre che si affacciano sulle rotaie di una linea ferroviaria, magari ad alto traffico, o sui binari di un tram può essere un bel problema, soprattutto per chi ha il sonno leggero e, d’estate, magari ama dormire con le finestre aperte o cenare in terrazza. Ma anche avere sotto le finestre un impianto di autolavaggio può mettere a dura prova il sistema nervoso. Lo dimostra l’ennesimo “attacco” a questo genere d’impianti costruiti a ridosso di abitazioni, “sferrato” a Roma da un inquilino attraverso una petizione sulla piattaforma change.org (clicca qui per leggerla )  un invito esplicito a chiudere simili impianti. “Lance idriche, aspirapolveri, motori accesi, inquinamento acustico e dell’aria, eccessivo spreco d’acqua potabile , tutto sotto i nostri balconi, stop agli autolavaggi in contesti abitativi e condominiali dove si possono creare danni alla salute e danni strutturali da infiltrazioni”, scrive l’esasperato condomino domandandosi “come possano il Comune di Roma e la Regione Lazio continuare a tenere aperti gli autolavaggi sotto i balconi dei cittadini che pagano le tasse” e come “ si possano continuare a concedere questo tipo di licenze. In un condominio l’orario del silenzio andrebbe rispettato mentre queste attività, che sorgono sotto i nostri balconi sono in funzione dalle 7.30 di mattina alle 19.30 di sera ,tutti i giorni dell’anno”, si legge sempre nella petizione che chiede lo “stop ai rumori molesti che non permettono di vivere con tranquillità gli spazi della nostra casa e i balconi”.

 

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