Chi risparmia sulla sicurezza uccide anche te, digli di smettere

“Chi vuole risparmiare sulla sicurezza uccide anche te. Digli di smettere”. Il messaggio, scelto per la nuova campagna d’informazione firmata da Unatras e pubblicata domenica 10 luglio  sul quotidiano Libero, diretto da Maurizio Belpietro, ha colpito nel segno. ” Numerosi autotrasportatori il giorno stesso della pubblicazione mi hanno contattato per dirmi che avevano visto la campagna e che erano rimasti colpiti”, commenta Doriano Bendotti, delegato per la comunicazione di Fai Conftrasporto e fra i principali promotori dell’iniziativa . ” Il commento più comune? Avete colpito nel segno, continuate su questa strada”. Continua a leggere

“Per Napolitano la sicurezza vale più di tutto. E per Confindustria?”

“Senza la garanzia del pagamento di un costo minimo per la sicurezza che permetta realmente alle imprese di autotrasporto di far viaggiare migliaia di Tir in buone condizioni di manutenzione, non sovraccarichi di merce (come invece pretenderebbero molti committenti per risparmiare sul trasporto e guadagnare di più), c’è il pericolo reale che molti mezzi pesanti si trasformino in bombe a orologeria viaggianti, pronti a uccidere automobilisti, motociclisti, pedoni innocenti. Ma questo a Confindustria sembra non importi assolutamente. Continua a leggere

A Bergamo si discute di sicurezza
e regolarità nell’autotrasporto

Sicurezza stradale e regolarità del mercato dell’autotrasporto. È questo il titolo di un convegno che la Fai di Bergamo ha programmato sabato 27 novembre al Palazzo dei Contratti (ex Borsa Merci) di Piazza della Libertà, a Bergamo. I lavori – coordinati dal segretario di Fai Bergamo, Doriano Bendotti – inizieranno alle 14 con l’introduzione da parte del presidente provinciale di Fai, Marco Stucchi. Alle 14.15 è in programma l’intervento del sottosegretario ai trasporti, Bartolomeo Giachino, che tratterà il tema “2010, anno della svolta per le infrastrutture del trasporto e la logistica”. Continua a leggere

Guidando lungo la strada di Paolo si viaggia a fondo nella religione

Esiste una strada che mette in comunicazione il cinema, la religione e la filosofia. È “La strada di Paolo”, titolo provvisorio del nuovo film diretto dal regista Salvatore Nocita (e prodotto da Officine della Comunicazione in partnership con Fai, la federazione autotrasportatori italiani) che racconta la storia di un autotrasportatore che, nel corso di un viaggio, riflette sul proprio cammino terreno: “Un tentativo di comunicare, al più vasto pubblico possibile, qualcosa che trascende il quotidiano, il frutto di un percorso di meditatazione”, come ha dichiarato il regista, protagonista, a Venezia, di un dibattito intitolato  “Come può il cinema comunicare temi religiosi e filosofici?” Una tavola rotonda, allestita al Lido, nello stand della Fondazione Ente dello Spettacolo, alla quale, oltre al regista, hanno partecipato Dario E. Viganò, presidente della Fondazione Ente dello Spettacolo; monsignor Franco Perazzolo, del Pontificio Consiglio della Cultura; Carlo Nardello, amministratore delegato di Rai Trade; Vittorino Andreoli, psichiatra e psicoterapeuta. Continua a leggere

Presidente Napolitano, perché ci sono morti sul lavoro di serie B?

Di lavoro si muore. Sempre più spesso in incidenti sul lavoro e sempre più spesso se di lavoro si fa il camionista, una professione rischiosa, soprattutto su strada intasate dal traffico come molte strade italiane. Un lavoro ad alto rischio, come testimonia la tragica fine, avvenuta nei giorni scorsi, di due  camionisti di Lecce travolti da due auto dopo che erano scesi dal tir in seguito a un tamponamento lungo la corsia sud dell’autostrada A14, nel tratto all’altezza di Gradara, in provincia di Pesaro-Urbino, e di un camionista investito sulla A1 poche ore più tardi, vicino a Modena. Ma l’elenco dei camionisti vittime della strada è lunghissimo. “Vittime del lavoro che però continuano a  non essere riconosciute tali, a essere colpevolmente dimenticate”, denuncia Doriano Bendotti, esponente della direzione nazionale delle Fai, la federazione degli autotrasportatori italiani, chiedendo al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano “che i camionisti rimasti vittime di incidenti, mentre guidavano e dunque lavoravano, vengano riconosciute come morti bianche”. Continua a leggere

Camionista perde la vita sull’A4
Bendotti: “È una morte bianca”

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È l’ennesima morte bianca catalogata erroneamente come incidente stradale. Un’altra tragedia che ha colpito un autotrasportatore sulla strada, mentre svolgeva il proprio lavoro. Roberto Tadini, 37 anni, di Caravaggio in provincia di Bergamo, è morto lunedì mattina in un tragico incidente lungo l’autostrada A4 tra Agrate e Monza. “È una morte sul lavoro, non un incidente stradale”, puntualizza Doriano Bendotti, segretario provinciale della Fai di Bergamo, nel video. Continua a leggere

Sul TG3 le storie dei camionisti
vittime del lavoro dimenticate

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Vittime di incidenti stradali oppure, più correttamente, morti sul lavoro? Come “catalogare” le decine di camionisti che ogni anno perdono la vita (sono stati 108 solo nel 2008) svolgendo il loro lavoro quotidiano al volante di tir,  consentendo alle famiglie di trovare i prodotti nei supermercati e i medicinali nelle farmacie, alle industrie e ai laboratori artigianali, agli uffici di poter ricevere le materie prime, gli strumenti di lavoro necessari per proseguire la propria attività? Un tema “scomodo” quello dei camionisti vittime sulle strade, un tema che spesso le grandi emittenti televisive, la grande carta stampata nazionale ha evitato ed evita, perché dei camionisti è meglio parlare solo quando sono “assassini” e non “vittime”. Anche se nella stragrande maggioranza sono povere, innocenti vittime. Come il padre di famiglia (con una bimba di pochi mesi) di Bergamo protagonista del servizio andato in onda domenica 14 febbraio alle 19 su Rai 3 nel corso del Tg regionale. Un servizio che ha visto, fra gli intervistati anche Doriano Bendotti, della Fai (Federazione autotrasportatori italiani) di Bergamo, da sempre schierato in prima linea nella campagna per sensibilizzare l’opinione pubblica sulle vittime del lavoro colpevolmente dimenticate dal Paese: i camionisti.

Sulle morti bianche la fiction tv ci ricorda la triste realtà dimenticata

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Morti dimenticate. S’intitolava così la puntata, andata in onda un anno e mezzo fa su Canale Italia e su altre emittenti regionali e provinciali, del TgFai, il telegiornale tematico dedicato al mondo dell’autotrasporto voluto dalla federazione autotrasportatori italiani per parlare dei mille problemi che ogni giorno viaggiano sulle strade e autostrade italiane e delle possibili soluzioni. Una puntata dedicata ai molti camionisti che hanno perso la vita per strada, al volante, svolgendo il loro lavoro al servizio dell’intero Paese. Continua a leggere

«Io camionista laureata La guida è una passione»

Riportiamo l’articolo pubblicato su L’Eco di Bergamo del 27 agosto a firma Francesco Lamberini dedicato alla bergamasca Natascia Brandani, 36 anni, laureata in Economia e Commercio. Professione: camionista.

«Amo stare all’aperto e ho una passione sfrenata per la guida». Basta questa frase per ritagliare il carattere di Natascia Brandani, trentaseienne di Mornico al Serio. Non un’autista qualsiasi, visto che svolge la sua attività prevalentemente alla guida dei camion e per di più in piena notte. Continua a leggere

Qualcuno a Ferragosto ha visto
colonne di Tir in autostrada?

“Proposte come quella fatta dal presidente del Codacons, Carlo Rienzi, che ha invitato tutti gli automobilisti italiani ad annotare il numero di targa (ma anche il giorno, l’ora e il luogo) di camion che circolino nei giorni di divieto, non preoccupano affatto la categoria dell’autotrasporto. Anzi, anche tra le imprese del settore c’è chi è già pronto a sostenere l’iniziativa di Codacons segnalando le targhe dei mezzi pesanti in circolazione nelle giornate di blocco”. Questo il commento fatto da Doriano Bendotti, segretario provinciale della Fai (Federazione autotrasportatori italiani) di Bergamo, all’ennesima proposte-denuncia fatta da Carlo Rienzi. Continua a leggere

80 milioni di tonnellate di merci
pericolose esigono sicurezza

Un grande stupore. Lo ha provato Doriano Bendotti, segretario provinciale della Fai di Bergamo,  leggendo l’articolo riguardante il trasporto su gomma delle merci pericolose pubblicato su Stradafacendo. Uno stupore motivato dalla quantità “impressionante “anche per un addetto ai lavori”  di merci pericolose trasportate ogni anno sulle strade italiane. “80 milioni di tonnellate di merci pericolose trasportate ogni anno sono una cifra impressionante, anche per chi, come me che ci lavoro, conosce bene la realtà del mondo del trasporto, ma soprattutto sono cifre che ci impongono di prestare una sempre maggiore attenzione ai temi della sicurezza”, commenta Doriano Bendotti.

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