“Il fermo dei Tir non risolve i problemi del settore e aggrava quelli di tutti i cittadini”

“Non crediamo che un fermo dei servizi risolva i problemi dell’autotrasporto, il nostro peso lo dobbiamo far valere con la forza della ragione e non con azioni di protesta che rischiano di mettere le imprese e l’intero Paese in difficoltà ben più serie di quelle che stiamo vivendo e anche per rispetto alle risposte positive che arrivano da una parte della committenza. Occorre continuare il dialogo costruttivo con il Governo e il ministero ai cui rappresentanti è ben chiaro il ruolo e l’importanza strategica del settore per l’economia e la collettività”. Così parlò Thomas Baumgartner , presidente di Anita, commentando il  protocollo d’intesa proposto dal ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibile  ai rappresentanti dell’autotrasporto nel corso delle trattative aperte per trovare una soluzione ai problemi, a iniziare dall'”esplosione” dei costi dei carburanti, che stanno mettendo in serio pericolo la sopravvivenza di molte imprese e che rischiano di causare un fermo nazionale dei Tir già annunciato per il prossimo 4 aprile. “Occorrerà valutare attentamente come i vari punti del protocollo saranno concretamente tradotti in termini normativi”, ha affermato Thomas Baumgartner  ribadendo che “la vera emergenza da affrontare presto e bene è quella del caro gasolio, poiché al di là delle regole, certamente importanti, in queste ore le imprese hanno bisogno di risposte immediate per poter proseguire l’attività. Gli aumenti dei costi registrati negli ultimi giorni sono fuori controllo”, ha aggiunto il numero uno di Anita, : “il pieno di un Tir fatto oggi costa circa 700 euro in più rispetto al dicembre scorso e questo è un dato di fatto e il Governo deve innanzitutto verificare quanto questo aumento sia giustificato e intervenire prontamente laddove fossero accertate manovre speculative da parte delle compagnie petrolifere”.

2 risposte a ““Il fermo dei Tir non risolve i problemi del settore e aggrava quelli di tutti i cittadini”

  1. Tra le righe… sia mai che la mia Fercam ci rimetta. Tanto io faccio girare I mezzi esteri, che fan gasolio a 1.40 euro litro in Slovacchia o Slovenia, che mi frega…care associazioni, a furia di non capire la gravita’ della situazione vi stanno scavalcando. E fan bene.

  2. Il vero problema degli aumenti dei costi energetici, è che alla fine si scaricano sul consumatore finale, in special modo dipendenti e pensionati. Il 10% di nuovi costi su un compenso di 3.000 euro mensili, valgono molto ma molto meno del 10% su uno stipendio di 1.200 o una pensione di 900 euro mensili. Tutti gli altri componenti della filiera produttiva e commerciale, in un modo o nell’altro scaricano gli aumenti a valle.

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