La manifestazione di protesta indetta per lunedì 14 marzo, alla vigilia di un incontro che si presenta decisivo per il settore dei trasporti e della logistica fra i rappresentanti delle principali associazioni di categoria e la viceministra delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibile Teresa Bellanova, da un’associazione di autotrasportatori minore, Trasporto Unit, è illegittima. Lo hanno stabilito i componenti della commissione di garanzia per gli scioperi, che, rispondendo alla lettera, indirizzata alla Presidenza del Consiglio, al ministro e al vice ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili e al presidente della stessa Commissione di garanzia per gli scioperi, in cui i responsabili di Trasporto Unito sostenevano che la protesta organizzata “non era uno sciopero “ ma solo una sorta di manovra “per coordinare le manifestazioni sullo stato di estrema necessità del settore” hanno precisato che “ la manifestazione non ha rispetto le normative in materia e, più precisamente, non ha fornito il richiesto termine di preavviso, che nell’autotrasporto ammonta a 25 giorni, e non ha indicato una durata definita della manifestazione, contrariamente a quanto previsto”. Per queste ragioni, con u a lettera firmata dal commissario Alessandro Bellavista, ha invitato i responsabili di Trasportounito a “revocare il fermo e/o a riformulare l’azione collettiva in conformità a quanto previsto dalle normative”. I “ribelli” dell’autotrasporto rispetteranno le regole? E, in caso contrario, come reagirà lo Stato? Potrà davvero permettere un’eventuale “disobbedienza” che significherebbe cancellare l’autorità dello Stato stesso facendo apparire i rappresentanti delle istituzioni come degli inutili “pupazzi? “Per avere risposta restano solo poche ore di attesa…