Non esiste alcuna giustificazione “tecnica” ma solo una manovra speculativa dietro l’aumento vertiginoso del prezzo dei carburanti che negli ultimi giorni è stato registrato in Italia? L’interrogativo che negli ultimi giorni ha assillato milioni d’italiani per i quali fare il pieno è diventato un salasso ha trovato una risposta. E quella risposta è affermativa: “gli aumenti che vengono addebitati alla situazione in Ucraina sono ingiustificati”. E a dirlo non è una persona qualunque, ma il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, che ha definito la crescita dei prezzi “non correlata alla realtà dei fatti, una spirale speculativa su cui guadagnano in pochi”. Tradotto: “una colossale truffa a spese delle imprese e dei cittadini”. E a tradurlo non è stato, ancora una volta, qualche automobilista o camionista imbestialito, ma sempre lo stesso ministro che in merito ai ritardi dell’Italia nel produrre energia per non dover dipendere in modo drammatico da altri Paesi ha annunciato “misure drastiche” che non guarderebbero però al nucleare, perché, ha spiegato Roberto Cingolani, “non avrebbero senso ora in Italia. Perchè quello che dobbiamo fare è invece non perdere il treno delle nuove tecnologie e accelerare le sorgenti rinnovabili”.