Si sono sbizzarriti in tanti, in modo particolare quelli del giornale di Confindustria, a commentare la decisione del governo di trasferire in un provvedimento d’urgenza i contenuti di un accordo che ha visto la sola Confindustria rifiutarlo in tutte le sue parti. Cosi non è stato per le confederazioni che compongono Rete Imprese Italia, per il movimento cooperativo. Realtà che rappresentano sei – sette milioni di imprese committenti alle quali vanno ad aggiungersi le 117mila su 118mila imprese di trasporto, ivi compresa la federazione aderente alla stessa Confindustria. Continua a leggere
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È la logistica la cura più logica per i conti in rosso della sanità
Che lo vogliamo o no, anche il nostro Paese, nonostante l’oculata gestione del ministro dell’Economia e delle Finanze Giulio Tremonti abbia evitato ai cittadini interventi traumatici conseguenti alla crisi economica mondiale, si troverà a dover individuare gli interventi necessari a ridurre il deficit pubblico. In questi giorni abbiamo sentito le proposte più disparate: dalla diminuzione dei compensi per i parlamentari all’abolizione delle vetture di servizio. Addirittura sono stati ipotizzati interventi sulle pensioni o sui salari di alcune categorie. Ogni idea che consenta una visibilità sui media viene oggi utilizzata mettendo in ambascia intere categorie. E intanto continua a restare inspiegabile il motivo per cui non si sopprimono, come da impegni elettorali assunti, Province o Comunità Montane. Continua a leggere
Dall’anno nuovo ci aspettiamo sempre più rispetto delle regole
Inizia il nuovo anno ed è tempo di fare un bilancio di quello recentemente trascorso e cercare di delineare previsioni e obiettivi per quello che verrà. Innanzitutto un augurio sincero e forte a tutti coloro che vivono nel (non sul) mondo del trasporto e la conferma che la Fai Conftrasporto c’è e non demorderà certo nel rafforzare ancor più l’impegno nella tutela delle imprese. L’anno che si è concluso ha fatto registrare difficoltà evidenti per gli operatori del settore che in alcuni casi hanno visto dimezzato il proprio fatturato. Continua a leggere
Per gli autotrasportatori il denaro conta, ma la sicurezza molto di più
È stata una trattativa complessa quella portata avanti tra le associazioni dell’autotrasporto e il Governo, ma alla fine ha generato un’intesa positiva. Merito del ministro Altero Matteoli e del sottosegretario Bartolomeo Giachino se sono state superate le difficoltà e se le aspettative degli operatori del settore sono state soddisfatte. Evidentemente il risultato positivo raggiunto dal mondo del trasporto deve essere dispiaciuto a qualcuno visto che i risultati ottenuti sono stati oggetto di attenzione da parte di un autorevole settimanale e di un quotidiano tra i più letti. Continua a leggere
“Il sottosegretario ai Trasporti è un’aquila, non faccia il pollo”
Lettera aperta a un “pollo che si sente un’aquila”. Così s’intitola il messaggio che Paolo Uggè, presidente nazionale di Fai Conftrasporto, ha deciso di inviare al sottosegretario ai Trasporti Bartolomeo Giachino “colpevole”, agli occhi di Uggè, di essersi autoattribuito il merito di aver fatto nominare lo stesso Uggè, nel 2003, sottosegretario ai Trasporti nel primo Governo Berlusconi. Ecco il testo della lettera, pubblicata sul sito ufficiale di Fai Conftrasporto www.conftrasporto.it “Caro sottosegretario Giachino, mi consentirà se faccio ricorso a un titolo di un libro famoso di Antony De Mello per inviarLe queste mie considerazioni, che mi sento obbligato a fare, perché nutro grande stima nei Suoi confronti. Continua a leggere
Sulla mobilità urbana l’Italia può diventare una guida per l’Europa
Non è certo intenzione ne abitudine di Conftrasporto autocelebrarsi, ma leggendo l’annuncio da parte dell’Unione Europea di un piano d’azione sulla mobilità urbana (sostenendo che non sia più rinviabile lo “sviluppo di piani di mobilità urbana sostenibili per il trasporto merci e passeggeri nelle aree urbane”) o i dati dell’indagine fatta dai responsabili dell’associazione dei consumatori (secondo cui sarebbero 11 le giornate perse nel traffico urbano) è impossibile non sottolineare come sul tema del traffico nelle città e sulla necessità di dar vita a un progetto che definisca regole per gli accessi nei centri urbani, per persone e merci, sia stata proprio Conftrasporto, per mesi, a sottolinearne l’importanza e a richiedere attenzione. Continua a leggere
Logistica, il Nordafrica
si prepara a sorpassare l’Italia
C’è una notizia, apparsa sul Sole 24 Ore nei giorni scorsi, che dovrebbe destare preoccupazioni nel nostro Governo. Il Nordafrica sta decidendo di investire 40 miliardi di euro per potenziare la logistica verso il Sud dell’Europa, dimostrando così di voler dare un seguito, concreto, agli annunci fatti nei mesi scorsi.
Il “padre del patto della logistica” non è Giachino ma Palenzona
Il patto della logistica rappresenta uno dei rari momenti storici in cui la politica, le confederazioni di impresa e le associazioni dell’autotrasporto, tutte nessuna esclusa, hanno lavorato insieme e prodotto una strategia, che si è tradotta poi nel piano della logistica, per sviluppare il sistema del trasporto e delle merci del nostro Paese. Per amore di verità, e non certo per fare una sterile polemica con chi avrà certamente tanti altri meriti, va però precisato che il titolo di “padre del patto della logistica” non può essere attribuito al sottosegretario ai Trasporti Bartolomeo Giachino, come invece affermato nei giorni scorsi da un quotidiano nazionale. Continua a leggere
Per la distribuzione delle merci
prendiamo esempio da Parma
La sfida futura dell’Europa si gioca attivando un grande processo di riordino soprattutto sul versante dei grandi nodi urbani che richiedono nel breve periodo la razionalizzazione e la messa a sistema delle infrastrutture esistenti, oltre che una gestione dei servizi competitiva. Non basterà avere infrastrutture, ma occorrerà connessione tra loro e che i tempi degli spostamenti dei cittadini e delle merci siano certi e affidabili.
Così la logistica può guarire
i conti in rosso della sanità
Uno degli scopi del Patto della logistica, voluto dal precedente Governo Berlusconi era quello di integrare i servizi, di razionalizzare i costi e di generare maggior sicurezza. Per questa ragione erano stati avviati i progetti nelle cinque filiere fondamentali: farmaco-ospedaliera, rifiuti industriali, agroalimentare, merci pericolose, distribuzione urbana delle merci. Progetti che tornano di strettissima attualità in questi giorni in cui i media presentano i conti in rosso della sanità. E la logistica potrebbe rappresentare una cura efficace, un ottimo antidoto contro i deficit regionali e contro la crescita della spesa pubblica che è fortemente spinta dalla spesa sanitaria ed è in gran parte è legata ai prodotti farmaceutici e alle apparecchiature ospedaliere (il mercato italiano di beni e servizi ospedalieri “vale” qualcosa come 12 miliardi di euro). Un radicale cambiamento, che associ la sanità alla logistica, sarebbe quantomai opportuno. Continua a leggere