L’Autorità garante della concorrenza e del mercato “indaga” sui rincari dei carburanti

I rincari ingiustificati (come li ha definiti Roberto Cingolani fisico, docente e manager aziendale chiamato a ricoprirer il ruolo di ministro della transizione ecologica nel governo  guidato da Mario Draghi) dei carburanti sono finiti “ nel mirino” del ’Autorità Garante della concorrenza e del mercato i cui responsabili hanno inviato alle maggiori compagni petrolifere la richiesta di rispondere a precise domande. Una decisione, che ha coinvolto anche il comando della Guardia di Finanza , adottata anche alla luce di numerose denunce ricevute da parte di chi, come il ministro Roberto Cingolani, nutre il fortissimo sospetto che gli esorbitanti rincari non siano affatto frutto di dinamiche del mercato dovute all’emergenza guerra o ad altri fattori, ma più semplicemente a una manovra speculativa. O, se si preferisce, a una truffa ai danni di milioni d’italiani, sempre per usare le parole del ministro. Obiettivo dell’ “indagine”, si legge in una nota diffusa dai responsabili dell’Autority, è quello di “approfondire le ragioni di tali aumenti e, nel caso, valutare la sussistenza di  spazi per un possibile intervento circoscritto soltanto all’ipotesi di un’eventuale violazione delle norme in materia di abuso di posizione dominante o di intese restrittive della concorrenza”.