Gruppo Bracchi, il nuovo hub è un modello da seguire per chi vuol far crescere la logistica

“Ci stiamo guardando attorno, stiamo lavorando a nuove possibili opportunità, di cambiamento e di crescita, perché le due strade corrono parallele….”. Umberto Ferretti, ingegnere  salito da pochi mesi nella cabina di guida della  Bracchi, colosso bergamasco dei trasporti e della logistica,  da poco scelto dalla proprietà per traportare nel mondo dell’autotrasporto un carico d’esperienza manageriale maturato in tre decenni al volante di aziende industriali internazionali attive in settori  completamente diversi,  aveva concluso così,  a inizio anno, un’intervista concessa a chi voleva  raccontare il percorso compiuto fin lì dall’azienda e, soprattutto, per guardare al suo futuro. E in questo pochi mesi Umberto Ferretti ( e con lui i suoi più stretti collaboratori)  si è “guardato attorno” talmente bene da trovare e  percorrere a tutta velocità una nuova strada per far crescere il gruppo. Una strada che conduce a Castrezzato, nella “bassa Bresciana” occidentale, dove il Gruppo Bracchi, realtà imprenditoriale capace di  “giocare a tutto campo” nel settore dei trasporti spaziando da  quelli  eccezionali, alla logistica fashion, ai servizi per le aziende di e-commerce,  ha inaugurato un nuovo hub logistico, destinato a svilupparsi, una volta completato, su un’area coperta di 20mila  metri quadrati in via Valenca (in quello che è conosciuto come il “Polo EST. 35”, a meno di un chilometro dallo svincolo di Castrezzato dell’A35)  progettato secondo elevati standard tecnologici e ambientali, con ampie ampie aree verdi, numerosi parcheggi e baie di carico  che circondano magazzini e uffici.  “Un nuovo hub, che in questa prima fase darà lavoro a circa trenta persone, dedicato a incontrare la crescente domanda dei settori industriale, in particolare del design e del lifestyle, ma anche dei macchinari agricoli”, come ha sottolineato lo stesso Umberto Ferretti in occasione della cerimonia organizzata a poche settimana dall’entrata in attività a tutti gli effetti del polo logistico, con i nuovi capannoni già quasi completamente invasi dalle merci in arrivo e in partenza,  ma con altri spazi pronti a “dare man forte” considerato che, ha aggiunto l’ad del Gruppo Bracchi, “la realizzazione del secondo lotto per l’ampliamento della struttura è questione ormai di giorni”.  Un nuovo “colosso della logistica” realizzato, ha tenuto subito a evidenziare Umberto Ferretti, “sulla base di un progetto ad altissima  vocazione green ed ecosostenibile, che  ha ottenuto la certificazione “Leed Gold”, un programma di certificazione volontario che premia un approccio orientato alla sostenibilità, riconoscendo le prestazioni degli edifici in settori quali il risparmio energetico e idrico, la riduzione delle emissioni di Co2, il miglioramento della qualità ecologica degli interni, i materiali e le risorse impiegati, il progetto e la scelta del sito. Un sistema di certificazione “Leed Gold” che è stato sviluppato dalla U.S. Green Building Council (Usgbc) e che di fatto è il nuovo standard mondiale per le costruzioni eco-compatibili,  applicato in 40 Paesi diversi, consentendo  di esaltare le caratteristiche green degli immobili”. Ma soprattutto un  nuovo polo logistico di avanguardia che “ha l’obiettivo di consolidare  il ruolo del Gruppo Bracchi di partner strategico al fianco di aziende  leader dei propri settori di riferimento”. Consolidamento sempre più “certificato” dai numeri che dopo aver registrato nel 2020  un fatturato di 142 milioni di euro e nel 2021 di 158 , vedranno nel 2022 “una crescita a due cifre” come si è limitato ad accennare, con un sorriso ben stampato però sul volto, Umberto Ferretti, protagonista del “taglio del nastro” del nuovo hub di Castrezzato insieme con Matteo Cirla,  presidente del fondo EGI Private Equity partner di Bracchi nell’operazione, e di  tutto il Cda e il management di Bracchi. Senza dimenticare di sottolineare, la scelta “geografica”,  per il nuovo insediamento, lungo l’autostrada BreBeMi, “perché la presenza di importanti vie di collegamento è fondamentale per la crescita, perché nuovi insediamenti come questo, che testimoniano la volontà degli investitori di credere nel futuro di questo Paese,  devono anche contribuire anche a far comprendere alla nostra classe politica l’importanza, vitale per chi lavora, di avere un Paese connesso, di avere infrastrutture diverse, dalle strade elle rotaie  ai porti che possano essere sempre più collegati fra loro che possano sempre più e meglio dialogare fra loro”, ha affermato Umberto Ferretti. “ìPerché il “cambiamento del Paese deve obbligatoriamente passare attraverso le  infrastrutture”. Parole di un manager per cui la capacità di saper cambiare e innovare è un vero e proprio dogma, una verità che non può neppure lontanamente essere messa in discussione.  Come, del resto, dimostra la “storia” di un recente cambiamento ideato e realizzato dal Gruppo Bracchi in Veneto, dove i dipendenti di un polo logistico “specializzato” nella moda non solo “smistano” decine e decine di migliaia di capi d’abbigliamento ma effettuano un ceck-up di ogni capo (alla ricerca di  eventuali difetti di produzione o della semplice mancanza di un bottone staccatosi nei vari spostamenti…), lo stirano e lo posizionano sull’omino pronto per essere appeso, non appena consegnato, direttamente in negozio.  “Occorre sempre avere un diverso punto d’osservazione  sul mercato e su quello che in più si può offrire al mercato, così come bisogna sempre guardare il futuro tenendo d’occhio nuove potenziali acquisizioni e proseguendo gli investimenti in tecnologia”, aveva concluso l’intervista Umberto  Ferretti a inizio 2022, accennando, e non certo per caso, alla “ capacità di rispondere sartorialmente alle esigenze del mercato, restando più vicini alle aziende e ai clienti”.   Dichiarazioni che Umberto Ferretti si è detto pronto a sottoscrivere. Oggi  e in futuro. Prima di comunicare agli ospiti d’essere costretto a congedarsi per scappare a Fara d’Adda, quartier generale del gruppo bergamasco, dove è in programma un consiglio.  Con all’ordine del giorno un nuovo progetto portatore di nuovi cambiamenti. Una nuova possibile “strada da percorrere” individuata  “monitorando con continuità il mercato per valutare opportunità di acquisizioni che estendano il perimetro aziendale e per verticalizzarci in alcuni segmenti specifici”. Anche queste parole che appartengono a una “chiacchierata” fatta a inizio anno e dunque al passato ma che nel vocabolario dell’azienda bergamasca vogliono dire anche presente e futuro…

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