Il mondo dei trasporti si schiera con Draghi: 23 associazioni firmano l’appello perché resti

Un appello lanciato a Mario Draghi perché resti alla guida del Paese firmato addirittura da 23 associazioni rappresentative del cluster marittimo, portuale, ferroviario e logistico italiano. Un segnale fortissimo che ha tutto il sapore di una svolta decisiva compiuta da quella parte dell’Italia, formata da persone che fanno e che vogliono costruire un futuro per se e per i propri figli non intende più arrendersi a quei rappresentanti della classe politica interessati solo ai giochi di potere e non certo al bene del Paese. “L’Italia non può restare senza una guida autorevole e sicura in un momento storico come quello che stiamo vivendo. Per questo chiediamo al presidente del Consiglio Mario Draghi di restare in carica e un atto di responsabilità da parte delle forze politiche presenti in Parlamento affinché, senza indugi e trattative, esprimano la loro fiducia all’esecutivo permettendogli di continuare a lavorare sui tanti dossier aperti” si legge nel documento sottoscritto dai responsabili di Anasped, Angopi, Anna, Assarmatori, Assiterminal, Assocad, Assocostieri, Assoferr, Assologistica, Assotir, Associazione nazionale gestori rifiuti manutenzioni spurghi reti fognarie e idriche, Clia, Conftrasporto, Confetra, Fai, Fedepiloti, Federagenti, Federlogistica, Federtraslochi, Fedespedi, Fiap, Fise Uniport e Unitai, che nella loro nettissima presa di posizione dopo gli sviluppi politici delle ultime ore evidenziano come “le tensioni geopolitiche che non accennano a diminuire, le loro conseguenze dirompenti sull’economia internazionale e la necessità di procedere velocemente nell’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza impongono una necessaria continuità nell’azione di governo, che non può e non deve essere messa a repentaglio”, concludono le sigle associative, rappresentative del cluster marittimo, portuale, ferroviario e logistico italiano”.

2 risposte a “Il mondo dei trasporti si schiera con Draghi: 23 associazioni firmano l’appello perché resti

  1. Ma basta sicuramente l’uomo è di valore ma non deve essere santificato in quanto non è stato, purtroppo, esente da errori e cadute, anche importanti, che gli sono state immediatamente perdonate al contrario di come si sarebbe fatto se a farle fosse stato qualcun altro. E poi ,con questo Parlamento che pensa solo ad arrivare al vitalizio, nemmeno Mandrake potrebbe fare nulla di buono e quindi meglio elezioni subito che trascinarsi ancora per mesi in questa ridicola situazione sperando che gli italiani lo rinnovino votando con la testa. Se proprio vogliamo utilizzarlo al meglio facciamolo commissario al recovery found cosi ,chiunque vada al governo, non possa sprecare questi soldi.

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