Il fermo nazionale dei Tir annunciato solo pochi giorni fa dai rappresentanti di tutte le principali associazioni di categoria riunite in Unatrans per il 4 aprile è finito nel “congelatore”. Ad annunciare la manovra, all’indomani delle assemblee territoriali di Fai-Conftrasporto, sono stati gli esponenti della stessa associazione sottolineando che la decisione è stata presa per poter “proseguire il tavolo di confronto fra mondo dell’autotrasporto e ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibile, rappresentato nelle ultime sedute dalla viceministro Teresa Bellanova,” ma anche che “ sono diversi i temi che restano ancora sul tappeto”. Che, tradotto, significa che senza ulteriori risposte il fermo potrebbe essere “scongelato e servito”. Fra i diversi temi ancora da trattare i responsabili di Fai Conftrasporto hanno inserito, al primo posto, quello “della sicurezza sociale e della circolazione che accomunano le imprese con i rispettivi lavoratori”, denunciando come “senza la certezza che le regole definite vengano rispettate e soprattutto fatte rispettare in breve tempo il sistema collasserebbe e tutto tornerebbe come prima”. “Il Governo ha assunto decisioni significative sotto l’aspetto economico, per consentire alle imprese di ristornare in parte i danni subiti, e di questo dobbiamo rendere merito a chi ha lavorato perché ciò accadesse”, ha voluto mettere in chiaro Paolo Uggé, presidente di Fai-Conftrasporto, “sono però necessari ulteriori provvedimenti che completino i contenuti del protocollo di intesa sottoscritto nella serata di giovedì e ratificato dalle assemblee delle associazioni dell’autotrasporto, consentendo il congelamento delle iniziative che erano state decise da Unatrans. Guai a pensare che, raggiunti i risultati del ristorno dei maggiori costi, le imprese abbiano risolto i loro problemi. Occorre camminare insieme in questo quadro nuovo, proseguendo e sostenendo il dialogo sui temi ineludibili del settore. In gioco c’è la realizzazione di un sistema logistico dove tutte le modalità siano messe in grado di coesistere per rafforzare la sicurezza dei cittadini e dell’intero Paese”.