La foto di una pompa di carburante e la scritta Caro Gasolio, tempo scaduto. E questo il messaggio che i responsabili della FIAP, una delle principali organizzazioni di rappresentanza dei protagonisti del trasporto e della logistica presente in oltre 40 province sul territorio nazionale, hanno inviato a una politica che, come si legge fin dalle prime righe del comunicato postato sul sito (clicca qui per leggere il testo integrale) “si sta rivelando troppo lenta nelle scelte” e con “qualsiasi nuova norma o emendamento non mirato a una soluzione rispetto alla situazione reale che avrebbe scarsi effetti nell’immediato”. Dunque: tempo scaduto. Che, tradotto, cosa significa? La risposta arriva poche righe più sotto: “Non serve la proclamazione di un fermo. Le aziende, con coscienza, si fermeranno lo stesso. Così il Governo si renderà, ancora una volta, conto dell’importanza dell’autotrasporto. Quell’autotrasporto che in momento di emergenza pandemica ha sostenuto il paese e la sua economica”. Quell’autotrasporto che ora sembra, almeno in parte, deciso a non attendere più neppure dopo l’aiuto deciso dal governo attraverso i “rediti d’imposta, mirati alla riduzione dell’impatto del costo del carburante sui conti aziendali c he”, denunciano però i responsabili della Federazione fondata 73 anni fa, “ possono essere utili se adottati con un effetto immediato. Sperando poi che, come successo in passato, non vengano bollati come aiuti di Stato, dall’Unione Europea, e revocati con richiesta di restituzione da parte dell’Agenzia delle Entrate. La storia insegna.”.