Italiani in difficoltà in Sudamerica: facciamoli tornare e risolveremo anche la crisi nei trasporti

Ci sono decine di migliaia di cittadini italiani, nati in Argentina e Venezuela e in possesso di patenti C e D, che potrebbero tornare in patria (considerata anche la grave crisi economica che attanaglia questi due paesi dell’America del Sud) per mettersi al volante dei camion e dare una soluzione a un problema che sta preoccupando sempre più il Belpaese: quello della mancanza di autisti che rischia addirittura di frenare la ripartenza dell’economia. “Decine di migliaia di giovani autisti dai cognomi veneti, siculi, campani, piemontesi che permetterebbero alle aziende italiane il rimpiazzo delle decine di migliaia di autisti che in Italia si avvicinano alla pensione”, come ha confermato Alessandro Zehentner presidente del Comitato Italia Estero del Consolato generale d’Italia a Barcellona, Continua a leggere

“Siete autisti maltrattati? Voi pensate a segnalarcelo, a tutelarvi ci penseremo noi”

Negli ultimi giorni il tema della mancanza degli autisti denunciata dalle principali associazione di categoria fra cui la Fai – Conftrasporto ha scatenato reazioni sui social in cui si accusano le aziende e le associazioni che le rappresentano di predicare bene e razzolare male in quanto spesso gli autisti dipendenti sono trattati male o in spregio a norme consolidate in termini salariali. Si sa che quando una situazione si aggrava le reazioni spesso vanno sopra le righe e capiamo le risposte di persone magari toccate personalmente dal problema. Continua a leggere

Camionisti pagati e poi costretti a restituire una parte dello stipendio: perché nessuno ne parla?

Perché nessuno denuncia pratiche illegali che nell’autotrasporto sono diventate ormai quali la norma, soprattutto al sud, come per esempio quella dei tantissimi  autisti che sono costretti a restituire al loro datore di lavoro,parte della paga quando questa rispetta il contratto collettivo nazionale di lavoro? Perché non si denunciano e soprattutto non si agisce contro questi fenomeni preferendo parlare invece delle presunte ragioni per le quali in Italia nessun giovane vuol più fare il camionista (sparando per di più numeri a vanvera) e facendo finta di non sapere che la principale  vera ragione per cui gli autisti non ci sono è perché spesso i riconoscimenti economici sono troppo bassi?  È una  domanda che non può restare senza una risposta da parte dello Stato (a meno che lo Stato non voglia davvero apparire agli occhi di milioni di italiani come “complice” di datori di lavoro che si comportano da delinquenti) quella affidata a un comunicato stampa da Cinzia Franchini, alla guida di un’associazione,  Ruote Libere  che raggruppa  piccoli imprenditori del trasporto merci, Continua a leggere