L’era dei camion a idrogeno in Italia è partita: chi entrerà nella storia acquistando il primo?

Quale azienda di autotrasporti italiana entrerà nella storia per aver acquistato il primo camion a idrogeno? Impossibile dirlo. Possibilissimo invece è poter prevedere che questa domanda,  che fino solo  a poco tempo tempo fa, sarebbe apparsa a sua volta “impossibile”, potrebbe avere presto una risposta dopo che  Holthausen Clean Technology, società  fondata oltre 12 anni fa con l’obiettivo di spalancare nuove strade alle  soluzioni di mobilità a idrogeno per camion, furgoni e altre applicazioni,  e GreenForce, azienda parte del piemontese Gruppo Holdim focalizzata sulle soluzioni di trasporto sostenibile, hanno annunciato l’apertura agli ordini nel nostro Paese per i veicoli  a idrogeno  Holthausen a celle a combustibile disponibili in diverse configurazioni, in funzione del loro utilizzo: dai trattori per semirimorchio ai veicoli commerciali fino ai mezzi per le municipalizzate utilizzati per servizi all’interno dei centri urbani. Semaforo verde dunque acceso sulla  commercializzazione, curata da  GreenForce, , con l’annuncio che è stato dato dato durante la  presentazione del camion full hydrogen  ,  arrivato in Italia dall’Olanda dopo avere percorso quasi 1.500 chilometri a zero emissioni,  che si è tenuta il 17 maggio nella sede centrale del Gruppo Holdim, a Serralunga di Crea, in provincia di Alessandria. “Il viaggio per raggiungere Milano “può essere considerato in pratica il primo e più lungo effettuato da un veicolo a idrogeno, standard e non prototipo”,  hanno raccontato durante l’incontro  Aldo Longana  e  Roberto Sterza, rispettivamente presidente e co-fondatore nonché direttore di GreenForce . “Abbiamo  attraversato Paesi Bassi, Germania e Svizzera e durante il tragitto ci siamo fermati in diverse stazioni di rifornimento pubbliche e tutto è andato secondo i piani, ovvero anche senza informare i gestori in anticipo. Insomma una simulazione di un tragitto di routine. Per il rifornimento abbiamo impiegato circa una decina di minuti. Purtroppo l’ultimo rifornimento possibile è stato fatto in Svizzera, perché, una volta entrati  in Italia, sulla direttiva Svizzera-Milano non ci sono stazioni. Tuttavia se volessimo tornare indietro direttamente dal capoluogo lombardo, avremmo  sufficiente autonomia per effettuare il percorso inverso. Ovviamente confidiamo nell’implementazione di una rete adeguata di stazioni di rifornimento, così come previsto dai piani in essere”.E proprio per contribuire a “tessere” questa rete i responsabili di Holdim hanno deciso di impegnarsi anche nella realizzazione di una stazione di servizio che offrirà in futuro tutti i bio carburanti disponibili sul mercato, con il  primo step che consentirà di  fare  rifornimento di  bio Lcng, ovvero metano sia allo stato gassoso sia liquido e, traguardo finale, proprio una “pompa di idrogeno”.  L’incontro a Serralunga di Crea è stato anche l’occasione per fare chiarezza su diversi aspetti dell’alimentazione a idrogeno, a partire da due aspetti di grande rilevanza per gli operatori: autonomia e manutenzione. Due aspetti al centro delle domande degli operatori presenti che hanno avuto puntualmente risposta. Per quanto riguarda l’autonomia, hanno spiegato i responsabili delle aziende protagoniste dell’evento, “  è in funzione alla capacità totale dei serbatoi di idrogeno. La configurazione base di un trattore 4×2 per un utilizzo regionale prevede 7 serbatoi per un totale di 35 kg di idrogeno, e un’autonomia di 450 chilometri circa. Ma a clienti del Nord Europa sono già stati consegnati dei trattori 6×2, con capacità totale dei serbatoi uguale a 100 chilogrammi  di idrogeno, per un totale di oltre 1.100 chilometri  di autonomia, hanno aggiunto mostrando il veicolo  arrivato dall’Olanda che diversi operatori del settore avevano potuto ammirare nella primissima uscita italiana, al Transpotec dove  , hanno proseguito Aldo Longana  e  Roberto Sterza, “l’aver comunicato che il veicolo è arrivato via strada ha contribuito ad aumentare la curiosità nei confronti della soluzione Fuel Cell Idrogeno e soprattutto ha aumentato la consapevolezza che i veicoli a idrogeno sono già una realtà. L’interesse concreto degli operatori del trasporto è andato oltre le nostre aspettative più ottimistiche; abbiamo incontrato aziende intenzionate ad anticipare il futuro e a porsi come punti di riferimento nell’ambito del trasporto sostenibile. Alcune aziende di trasporto hanno manifestato un interesse maggiore, chiedendo di poter subito testare il veicolo esposto al salone, mentre con altri operatori stiamo concordando un periodo di test prolungato nelle loro condizioni di lavoro, nelle prossime settimane.” Per quanto riguarda invece lle  operazioni di manutenzione  di un veicolo a idrogeno, i responsabili di GreenForce hanno sottolineato “ che sono notevolmente inferiori rispetto a uno analogo con motore endotermico. Le parti che necessitano manutenzione, riguardano l’impianto frenante e lo sterzo. Il propulsore a fuel cell non richiede particolare attenzione, se non un controllo periodico. Una volta su strada, i veicoli a idrogeno potranno contare sulla rete di assistenza, alla quale GreenForce sta già lavorando. Alle officine partner viene richiesto di ottemperare agli standard richiesti da un veicolo convenzionale e di rispettare le normative valide per i veicoli elettrici”. Tutto pronto dunque per la commercializzazione “avviata”  dopo la firma di un  memorandum d’intesa  mirato allo sviluppo di un ecosistema di trasporto basato sull’idrogeno in Italia tra GreenForce e l’olandese Holthausen Clean Technology,in base al quale  GreenForce, con il supporto di Holthausen Clean Technology, si impegnerà nella vendita e nell’assistenza post-vendita di veicoli industriali e commerciali a idrogeno a società di trasporto.

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