Tassisti, per loro niente obbligo di scontrino fiscale o ricevuta. Perché questo privilegio?

L’Italia usa davvero pesi e misure diverse nei confronti dei cittadini, privilegiandone alcuni e “svantaggiando” altri? Dopo il caso dell'”equo compenso” riconosciuto a professionisti come avvocati o commercialisti ma negato a un’altra categoria, quella degli autotrasportatori, ai quali il Paese si ostina a non riconoscere i costi minimi per la sicurezza stradale, ecco un altro caso che mostra come sui piatti della bilancia dello Stato i conti non tornino. Favorendo alcuni e sfavorendo altri. Un caso che, ancora una volta, ha per “teatro” la strada, percorsa questa volta non da tir ma da auto pubbliche e con i conducenti non nel ruolo dei vessati, come nel caso degli autotrasportatori, ma di privilegiati: i tassisti. Privilegiati perché non chiamati a rilasciare ai clienti uno scontrino fiscale o una ricevuta se non su richiesta del cliente e in carta semplice. Un’anomalia decisamente strada, rilevata da un lettore di stradafacendo che commentando l’articolo sui tassisti più “estremisti” che hanno gettato chiodi e viti per le strade per protesta per forare le gomme delle auto di passaggio, si è rivolto direttamente al ministro alle Infrastrutture e ai trasporti Graziano Delrio. Chiedendo “perché i tassisti italiani, unici forse al mondo, e comunque privilegiati rispetto alle altre categorie di lavoratori italiani non rilasciano lo scontrino fiscale?”; se si tratta di ” una “strada” privilegiata per non fargli pagare le tasse?”; e, ancora, se “Il Governo ha paura di loro?”. Domande che probabilmente in passato si sono posti in molti visto che il “caso dura da moltissimi anni. Da quando, per motivi sconosciuti ai più, è stato deciso che i taxi fossero esentati dall’obbligo di emissione di fattura o ricevuta fiscale cancellando l’obbligo di versare l’Iva. Un privilegio che l’Antitrust ha provato a eliminare, ma senza riuscirci. Ora qualcuno ci proverà? Doopo il caso “equo compenso” e “costi minimi per la sicurezza nel trasporto merci”, un parlamentare, l’esponente di Forza Italia Luca Squeri, è immediatamente intervenuto. Anche in questo caso, altrettanto incredibile, con una “distorsione della concorrenza” che apparirebbe macroscopica a che a un cieco, qualcuno si muoverà? Magari lo stesso ministro, rappresentate di un Governo che ha giurato che la legge è uguale per tutti?

19 risposte a “Tassisti, per loro niente obbligo di scontrino fiscale o ricevuta. Perché questo privilegio?

    • Prima di addentrarti in un argomento di cui non conosci il significato, impara a scrivere correttamente BESTIA!Un tassista milanese…

  1. Abbiamo un governo di peracottari e incapaci. Fanno pagare i ticket per chi ha bisogno delle cure e consentono che questi facciano denunce dei redditi senza verificare quanto incassano.

  2. Anche sul caso Uber la smettiamo di prendere in giro la gente Uber è nient’altro che una piattaforma informatica. Chi si abbona è giusto che paghi un servizio. Ciò che non è giusto è che Uber diventi il soggetto che incassa il corrispettivo della prestazione di trasporto. Quella spetta solo a chi lo esegue nel rispetto delle leggi. Ci vuole solo conoscenza delle norme, capacità e voglia di fare. ma questi politici di risulta pensano solo al potere personale, alla loro rielezione ma non approfondiscono mai le questioni. Così la burocrazia italiana gran colpevole della nostra situazione, può fare quello che crede. Tanto i ministri pensano solo a fare politica politicante anche perché nella gran parte dei casi non sanno nulla.

    • Hai ragione, difatti molti giovani vedendo lo schifo che c’e in Italia, non protestano ma lasciano l’Italia e fanno benissimo, i politici parlano solo degli emigranti che vengono in Italia, non parlano degli italiani tra giovani e pensionati che lasciano l’Italia, e sono molti di più degli emigranti che vengono in Italia, i politici con il loro modo di fare favoriscono gli italiani ad andare via arriverà un giorno che in Italia saranno tutti stranieri grazie al governo e ai politici.

  3. Questa esenzione della ricevuta da parte dei tassisti è una legge assurda perché io essendo un autonomo che lavora per ditte diverse per assistenza tecnica ai loro clienti sparsi in tutta Italia devo servirmi a volte dei taxi. Le ditte a cui lavoro oltre alla tariffa per le mie prestazioni mi rimborsano i costi extra sostenuti per il mio servizio solo se supportati da documenti, fra i quali hotel, treni, aerei, ristoranti ecc. ma se non ho un documento fiscale per i taxi questa spesa rimane a mia carico.

  4. é vero , è un’ingiustizia. Pagano molto meno tasse di quanto dovrebbero fare, come aveva dimostrato il servizio delle iene l’anno scorso. oltretutto hanno anche il coraggio di protestare contro uber.

    Uber forever che prevede il pagamento con carta di credito e che pertanto non consente ai sui autisti di evadere le tasse come fanno i nostri tassisti. Che vergogna!!!! Bisogna fargli pagare fino all’ultimo centesimo di tassa a questi furbetti.

    • Si allude forse all’Uber che si porta i ricavi, pagati con carta di credito, in paradisi fiscali? Quell’Uber che invia i bonifici agli autisti con bonifici anonimi su conti di comodo, in modo da evitargli di emettere fatture?

  5. Non deve essere il cliente a chiedere fattura o scontrino fiscale: dev’essere il tassista a farlo ogni volta, così come il barista che fa il cappuccio e la brioche.

  6. Suggerirei a Maurizio di provare a chiedere la fattura al taxista ma gli consiglierei di non farlo prima del servizio.
    magari a qualche taxista con una vecchia autovettura talvolta puzzolente e guidata da qualcuno in canottiera che se solo gli chiedi di poter pagare con la carta di credito ti guarda e ti dice: a dotto’ nun c’è la linea; oppure non funziona la macchinetta etc. provare per credere…..

  7. Le tariffe taxi, non comprendono Iva, e per questo che sono esonerati, poi se volete lo scontrino, allora pagate il 23% in piu e la cosa è fatta, ma siccome io non me lo posso permettere il taxi, e quindi per me è un bene di lusso, sarebbe giusto che l’Iva, che oggi non ce, sia al 34%…

    • Mi permetto di fare un minimo di chiarezza: il servizio taxi è un “servizio pubblico non di linea” che sotto il punto di vista fiscale è equiparato al “servizio pubblico di linea” dove non è applicata l’Iva. Se un utente taxi ha bisogno di un giustificativo di spesa, basta chiedere al tassista di rilasciargli lo scontrino, secondo quanto previsto dalla legge. Ovviamente non comprenderà l’Iva ma un codice specifico di esenzione, e il totale della ricevuta sarà sempre ed esattamente identico all’importo indicato dal tassametro al raggiungimento della destinazione. Ricordo che sempre la stessa legge obbliga il tassista all’emissione dello scontrino solo su richiesta esplicita del cliente viaggiatore.

      • Tutto chiaro, ma la realtà non cambia di una virgola: perché la legge NON OBBLIGA i tassisti a rilasciare scontrino come per baristi, fioristi, parrucchieri e moltissime altre categorie? La legge non è UGUALE PER TUTTI?

  8. Non voglio difendere i taxisti ma, se sono cari ditelo al Comune che decide le tariffe. Uber permette a chiunque si iscriva alla sua App di esercitare il servizio; i taxisti devono assicurare chi trasportano, frequentare un corso professionale ed essere iscritti ad un albo professionale inoltre devono avere una licenza che al momento a Milano costa circa 170.000€, le loro auto vengono ispezionate a campione e se trovate ammaccate, per esempio, hanno l’obbligo di metterle a posto. Qualche giorno fa mi hanno fatto vedere un video di una signora che a Milano cercava di prendere un taxi con un bimbo piccolo ma, voleva l’apposito sedile e il Pos (che per quanto ne so hanno quasi tutti i radiotaxi), la signora di cui sopra inveiva che: sono dei disonesti, delinquenti perchè la legge dice che devono avere il sedile per il piccolo ! Mi risulta che il regolamento (sempre del Comune) non consenta ai taxi il trasporto di minori di anni 3!!! e che li esenti dall’avere il seggiolino. Questo almeno a Milano. Non sono un taxista quindi non posso dirvi quale sia l’articolo ecc. Ci sono sicuramente dei disonesti come quelli mostrati dalle Jene a Malpensa ma, mi dicono che all’altro terminal di Malpensa la storia sarebbe stata diversa e forse non avrebbe fatto notizia.

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