Il giusto compenso è un diritto non solo di potenti professionisti ma anche di deboli trasportatori

“Perché un avvocato o un commercialista hanno diritto a un equo compenso e altri lavoratori, come per esempio gli autotrasportatori, invece no? Perché professionisti che notoriamente possiedono  una capacità d’interloquire con il cliente che consente loro già di ottenere una parcella più adeguata, si vedono riconoscere da una norma  un compenso “giusto”, in grado di  coprire i costi, mentre si è fatto di tutto per togliere l’equo compenso per gli imprenditori dell’autotrasporto che non hanno affatto lo stesso “potere” di vedersi riconoscere quanto loro spetterebbe? I costi minimi della sicurezza per le prestazioni di autotrasporto, indicati da un’autorità pubblica, il ministero dei Trasporti, e in linea con sentenze della corte di Giustizia della Comunità  europea che assegna la supremazia della sicurezza dei cittadini rispetto ai risultati economici, non hanno forse il “diritto” di essere riconosciuti a loro volta come un equo compenso? Siamo in un Paese dove la legge è davvero uguale per tutti?” Sono bastate solo poche ore perché le domande che il presidente di Conftrasporto e vicepresidente di Confcommercio Paolo Uggè ha rivolto al Paese e al Governo attraverso un comunicato  stampa si trasformassero in un emendamento alla Legge di Stabilità. Continua a leggere

Autotrasportatori, un inserto vi guida fra i rischi e le opportunità presenti sulla vostra strada

Il difficilissimo rinnovo del contratto nazionale dei trasporti, che ha visto nelle ultime ore allargarsi sempre più la spaccatura fra le associazioni di categoria e i sindacati;  la richiesta all’Europa di difendere, con le nuove norme, non solo i produttori del vecchio continente contro la concorrenza sleale di  chi esporta merci di pessima qualità e a bassissimo costo, ma anche gli autotrasportatori italiani dall’assalto di imprese “concorrenti sleali” dei Paesi dell’Est pronte a “rubare” gli appalti magari facendo viaggiare tir vecchi e pericolosi, guidati da autisti non professionisti e, dunque , ancor più pericolosi. E poi il pericolo di tagli alla manutenzione e alla pulizia di autostrade innevate che alla vigilia di un inverno che si preannuncia glaciale fanno temere divieti al transito dei Tir e soprattutto possibili incidenti e code chilometriche; Continua a leggere

All’Italia serve un Ministero del Mare. Toti: “Un errore impacchettare tutto nelle Infrastrutture”

“Un Paese come l’Italia con 8mila chilometri di coste che ambisce a essere il terminale dei traffici della nuova via cinese della Seta e competitivo con le grandi portualità del Nord deve avere un ministero dedicato a tutto quello che riguarda mare, trasporti, logistica, dry port, crociere, traghetti, autostrade del mare”. Lo chiede il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti.  Continua a leggere

Superammortamento per le auto anche nel 2018? Tutto il settore chiede la proroga al governo

La voce si è alzata forte e chiara: il settore dell’automotive ha bisogno ancora del Superammortamento. Lo chiedono “con forza” le associazioni Anfia, Aniasa, Assilea, Federauto e Unrae, “in rappresentanza dell’intero settore automobilistico nazionale”. Il disegno di legge di Bilancio 2018 “prevede la proroga dell’agevolazione relativa agli investimenti in beni materiali strumentali nuovi, escludendo però le autovetture”, spiega una nota congiunta.  Continua a leggere

Avvocati e commercialisti devono avere un compenso equo, perché i trasportatori invece no?

Tutti i professionisti hanno diritto a un equo compenso. È questo il principio sul quale al Senato è stato formulato l’emendamento, poi approvato, che stabilisce il diritto a un compenso minimo al di sotto del quale non si potrà scendere. Un principio che non sembra valere però per tutti in un Paese che pure afferma che “la legge è uguale per tutti”. Già, perché la domanda che in questi giorni molti autotrasportatori hanno rivolto alle federazioni che li rappresentano è proprio questa: che differenza esiste tra un autotrasportatore e un libero professionista? Perché per un avvocato o un commercialista, che notoriamente hanno una capacità d’interloquire con la controparte del momento e ottenere una parcella più adeguata, ottenendo un compenso in grado di  coprire i costi, si introduce l’equo compenso quando si è fatto di tutto per togliere l’equo compenso per i vettori? Non cambia la sostanza cambiando il nome. Continua a leggere