C’è profonda preoccupazione tra gli assessori provinciali lombardi ai Trasporti, Infrastrutture e Lavori Pubblici che con l’assessore regionale alle Infrastrutture e Mobilità, Raffaele Cattaneo, hanno esaminato giovedì le conseguenze che la manovra avrebbe sul trasporto pubblico locale e sugli interventi infrastrutturali che insistono sulle varie province lombarde. “È stato un incontro utile, che ha registrato il comune disappunto per la manovra così come è formulata e la comune preoccupazione per le conseguenze che avrebbe se dovesse rimanere invariata”, ha detto Cattaneo al termine dell’incontro. Continua a leggere
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Le merci non salgono sui treni:
nel 2010 il calo sarà vicino al 40%
Sono sempre meno le merci che viaggiano sui treni. L’allarme è stato lanciato dall’amministratore delegato Cfi e presidente di Fercargo, Giacomo Di Patrizi, che snocciola alcuni numeri: “Nel 2009 il trasporto ferroviario delle merci ha registrato un calo ben superiore al 30 per cento e nel 2010 non solo non recupera, ma continua ad arretrare, attestandosi secondo le prime stime a un ulteriore -8 per cento”. E non è finita qua… “Dal 2006 al 2010”, ha detto sempre Di Patrizi, “il traffico merci della ferrovia italiana è passato da 68 a 42 milioni di treni km. Il dato è ancora più grave se rapportato a quanto accade nei maggiori Paesi Ue dove, al contrario, il trasporto ferroviario di merci aumenta costantemente a scapito del più inquinante e meno sicuro trasporto su gomma”. Continua a leggere
Autopromotec: In Italia l’88,3%
delle merci viaggia su gomma
In Spagna il 95,8 per cento delle merci viaggia su gomma. In Gran Bretagna la quota è dell’88,9 per cento, in Italia dell’88,3 per cento e in Francia dell’80,6 per cento. I dati emergono da un’elaborazione sui cinque maggiori Paesi europei condotta dall’Osservatorio Autopromotec su statistiche di Eurostat. Decisamente diverso il panorama tedesco: in Germania, infatti, le merci che viaggiano su gomma sono “solamente” il 65,4 per cento. In questo caso, secondo l’Osservatorio Autopromotec, incidono significativamente il trasporto ferroviario e fluviale, decisamente carenti in Italia. Continua a leggere
Torino, l’autotrasporto vuole la Tav
“Incentivare l’intermodalità”
Vogliamo la nuova linea ferroviaria ad alta velocità tra Torino e Lione. L’affermazione, forte e chiara, arriva da Bruno Graglia, presidente provinciale della Fai (Federazione autotrasportatori italiani) di Torino, il quale ha ribadito l’importanza della realizzazione dell’opera alla manifestazione “Sì alla Tav” che si è svolta a Lingotto Fiere domenica scorsa. Un’opera di sicura utilità per l’area torinese, ma anche per tutto il Paese. “Le aziende aderenti alla Fai”, ha spiegato Graglia, “credono nello sviluppo dei questo territorio, che ha visto nascere e progredire un tessuto di Pmi del settore del trasporto e della logistica tra i più importanti a livello nazionale”. Continua a leggere
Trasporto di merci pericolose,
approvato il testo unico europeo
Il Consiglio dei ministri ha approvato venerdì scorso il decreto legislativo relativo al trasporto delle merci pericolose che recepisce le prescrizioni dell’Unione Europea. Il provvedimento, proposto dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Altero Matteoli, consente di disciplinare in maniera organica il trasporto di merci pericolose su strada, su ferrovia e sulle vie navigabili interne. “Sono soddisfatto per l’approvazione di questo importante decreto”, ha dichiarato Matteoli. “È un passo in avanti per la sicurezza del trasporto delle merci pericolose, settore delicatissimo cui intendiamo fare molta attenzione. Si tratta di fatto di un testo unico che raccoglie in modo semplice e leggibile numerose normative in modo da evitare lacune interpretative”. Continua a leggere
Caro Governo, gli autotrasportatori non sono “polli da spennare”
L’anno nuovo è iniziato, come al solito, con le previsioni di esperti, maghi dell’economia e rappresentanti di categorie. Evitando di partecipare alla saga delle opinioni, (Gaber sulle opinioni aveva una chiara definizione) assumerò a riferimento positivo il commento del professor Alberto Quadrio Curzio, docente di Economia e direttore del Centro Ricerche di Analisi Economica – C.R.AN.EC nonché membro del comitato scientifico di Nomisma, che ipotizza una crescita migliore di quella diffusa da organismi, anche di livello comunitario, basandosi non su ragionamenti ipotetici ma su dati oggettivi.