Ilva, gli autotrasportatori non caricano più le merci. “Non siamo pagati da mesi”

“Quando saranno pagati gli autotrasportatori che hanno lavorato e che, nonostante non siano stati pagati da mesi,  continuano a lavorare per l’Ilva?”. La domanda, rivolta nell’agosto scorso al commissario straordinario del gruppo Ilva Spa, Piero Gnudi,  e al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Maurizio Lupi, da Gianluigi Satini, presidente vicario della Fai, è rimasta senza risposta.  E così ora, a distanza di quasi quattro mesi, Gianluigi Satini ha ripreso carta e penna. Per annunciare, questa volta, nella sua veste di presidente regionale della Fai Veneto (e insieme al segretario regionale di Cna Fita Sergio Barsacchi e al segretario provinciale di Confartigianato trasporti Venezia,  Luciano Tieghi) che gli autotrasportatori che lavorano per l’Ilva di Porto Marghera hanno deciso di astenersi per un’intera giornata dal lavoro.  Continua a leggere

Ilva, il debito con l’autotrasporto è di 40 milioni ma tutti fan finta di nulla

Quaranta milioni di euro di crediti da riscuotere senza sapere quando e come. E senza nessuna certezza che potranno  essere davvero riscossi. Uno scenario  che lascia facilmente comprendere perché, chiusa una brevissima tregua ferragostana, i rappresentanti della Fai Conftrasporto abbiano deciso di tornare immediatamente sul ” caso Ilva” e sui mancati pagamenti a moltissime imprese di autotrasporto che per mesi hanno avuto in appalto il trasporto dei prodotti del colosso siderurgico senza mai veder arrivare il saldo di una fattura. “Quando saranno pagati gli autotrasportatori? seconda puntata” è il titolo di una lettera (la seconda, appunto, a distanza di tre settimane) che Gianluigi Satini, presidente vicario della federazione, ha inviato a Piero Gnudi, commissario straordinario del Gruppo Ilva Spa, a Maurizio Lupi, ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, e al prefetto di Taranto, Umberto Guidato. Ecco il testo.   Continua a leggere

Ilva, l’appello degli autotrasportatori a Gnudi e Lupi: “Quando verremo pagati?”

Quando saranno pagati gli autotrasportatori che hanno lavorato e che, nonostante non siano stati pagati da mesi,  continuano a lavorare per l’Ilva? È questa la domanda che apre la lettera inviata al commissario straordinario del gruppo Ilva Spa, Piero Gnudi,  e al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Maurizio Lupi, da Gianluigi Satini, presidente vicario della Fai, federazione autotrasportatori italiani. Una lettera , inoltrata anche ai prefetti di Taranto, Alessandria, Genova,  Milano, Cuneo e Venezia, nella quale Gianluigi Satini, dopo aver sottolineato come moltissime imprese del settore abbiano continuato a fare “la propria parte” nonostante  da mesi non vedessero un euro, ha invitato l’azienda e il Governo a fare la loro. Ecco il testo della lettera. Continua a leggere

Tempi di guida e riposo, Fai Veneto
dona sei strumenti per i controlli

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Nei giorni scorsi Fai Veneto ha donato alla Polizia Stradale e alla Direzione del lavoro degli strumenti per il controllo dei tempi di guida e di riposo. Guido Bertoldo, segretario regionale di Fai Veneto, spiega i motivi di questa iniziativa: “Era un impegno che avevamo preso a marzo nel corso di un convegno. Avevamo promesso la consegna di sei strumenti e siamo felici di aver mantenuto quella promessa. In questo periodo abbiamo collaborato tantissimo con la Polstrada. Una collaborazione che continuerà anche in futuro”. Continua a leggere

Il rilancio del porto di Venezia,
nuovi scavi nei canali di Marghera

Nel recente reportage effettuato da Stradafacendo in Veneto, il presidente regionale della Fai, Gianluigi Satini, aveva evidenziato i punti di debolezza del porto di Marghera (Venezia), in particolare costi e accessibilità, chiedendo una migliore viabilità e nuovi lavori per il rilancio dell’infrastruttura. Proprio oggi, mercoledì 3 marzo, sul Gazzettino di Venezia l’Autorità portuale rilancia la bonifica degli spazi industriali e la creazione di un grande terminal off-shore. Continua a leggere

Satini: “Per stare sul mercato
la formazione è fondamentale”

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Gianluigi Satini, presidente di Fai Veneto, spiega quali sono i principali servizi offerti alle imprese di autotrasporto dalla realtà regionale che conta oggi tra i propri associati le 500 maggiori imprese strutturate di categoria. In prima fila i numerosi corsi che interessano varie tematiche: “Siamo molto orgogliosi”, dice Satini, “dell’attività che svolgiamo. La formazione è fondamentale per stare sul mercato ed essere competitivi”.

Controlli nell’autotrasporto: “Devono aiutare le aziende sane”

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Controlli sulla regolarità dell’autotrasporto coordinati con le stesse associazioni di categoria. Il presidente di Fai Veneto, Gianluigi Satini, illustra questa importante iniziativa messa in atto con l’ispettorato del lavoro e la polizia stradale. Un modo per uscire dalla crisi che attanaglia la categoria. “I controlli non devono servire per far chiudere le aziende. I controlli devono servire a far sì che le aziende che tentano di rispettare le regole possano rimanere sul mercato”. Continua a leggere

Venezia, l’accesso al porto sarà
più rapido. Da febbraio via ai lavori

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Un cantiere stradale, uno ferroviario. L’accesso al porto di Marghera (Venezia) potrebbe presto migliorare. Solo così si può incentivare lo sviluppo dell’infrastruttura. Gianluigi Satini, presidente di Fai Veneto disegna gli scenari futuri del porto. “Da febbraio inizieranno dei lavori per nuove infrastrutture che serviranno per accedere e uscire in maniera rapida dal porto. È un investimento importante, che ci consentirà di evitare code e intasamenti”.

Venezia, sono troppo alti
i costi del porto di Marghera

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Attraccare al porto di Marghera (Venezia) costa tanto, tantissimo. Come spiega il presidente di Fai Veneto, Gianluigi Satini, una “nave che vuole arrivare a Marghera deve spendere 23mila euro, a Trieste ne spende 7mila e a Capodistria 5mila. È vero”, dice sempre Satini, “che poi ci si trova nel cuore del Veneto, ma la concorrenza è notevole. Anche perché la Regione Friuli Venezia Giulia aiuta il porto di Trieste finanziando la ferrovia Trieste-Padova e Capodistria cerca di offrire, sempre via treno, collegamenti per le merci verso il Centro Europa”.