Aria nuova nei gommoni? “Quella utilizzata per aerei e Formula 1 assicura un mare di vantaggi”

Sulla terraferma sono sempre più gli automobilisti (ma anche motociclisti e, soprattutto, i titolari di diverse imprese di autotrasporto) che hanno scelto di utilizzarla, dopo aver scoperto che quella miscela di gas tecnici a base di azoto, utilizzata al posto dell’aria per gonfiare gli pneumatici, può  ridurre il rischio di cali di pressione (destinati a tradursi automaticamente in una maggior usura del battistrada, in un maggior consumo di carburante ma anche in una possibile minor tenuta di strada) oltre che il rischio di scoppio degli pneumatici, considerato che l’azoto non genera combustione come l’ossigeno presente nell’aria compressa, impedendo che un surriscaldamento possa innescare proprio un’esplosione. Ma la nuova frontiera aperta da Siad, azienda italiana leader nel mondo per la produzione di gas industriali e sanitari, per il gonfiaggio di tutto quanto è pneumatico (a partire dalle ruote degli aerei a quelle delle auto di Formula 1 che da anni ormai utilizzano la miscela di gas tecnici al posto dell’aria) ora è pronta ad aprire nuove rotte anche sull’acqua, per un mare di navigatori che le onde amano  cavalcarle” in gommone. Con il progetto Securpneus pronto a “salire a bordo” (entrando direttamente nei tubolari) anche dei battelli pneumatici, con l’obiettivo di assicurare anche sull’acqua tutti i vantaggi offerti sulla terraferma riducendo ai minimi termini, o addirittura cancellando completamente, i potenziali pericoli sempre presenti invece su gommoni gonfiati “normalmente” con aria. Un valore aggiunto che assume contorni particolari se si pensa alle conseguenze che potrebbe avere uno scoppio in mezzo al mare, magari a chilometri dalla costa, magari con a bordo bambini, persone anziane o non capaci di nuotare. Senza dimenticare un altro “plus” al quale in molti stano guardando con attenzione: il minor consumo della “struttura “ del gommone assicurato dalla miscela di gas. Perché, come spiega Mattia Zoccoli, ingegnere, uno dei componenti della squadra di tecnici che Siad ha fatto sedere alla guida del progetto Securpneus, “l’azoto è di per sé una molecola inerte, che non reagisce o ossida, che non permea attraverso la gomma e con una più limitata variazione di volume al variare della temperatura rispetto all’aria, permettendo così di avere un gonfiaggio preciso al modificarsi delle temperature e che non “mangi” il gommone dall’interno. Un fattore non indifferente, considerato il già impattante effetto “esterno” del sole e dell’acqua salata”. Una scelta destinata ad allungare la vita del gommone, come hanno confermato  i test effettuati da costruttori qualificati e utilizzatori professionali, ottenendo  risultati assolutamente positivi in termini di miglioramento del  mantenimento della pressione, di eliminazione delle muffe e degli odori delle camere d’aria  e, soprattutto di prevenzione del  deterioramento e protezione delle valvole dal sale, regalandosi un mare di escursioni in più. Migliorando anche, proprio grazie alla pressione di gonfiaggio costante , le performances in termini di stabilità piuttosto che velocità di navigazione e  di consumi. Info: 348 8190811.

 

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