Tutto quello che occorrerebbe fare per riavvicinare i giovani al lavoro di camionista

Esiste una sola strada per far sì che i giovani in cerca di un lavoro possano riavvicinarsi al mondo dell’autotrasporto, possano scegliere di diventare conducenti di camion. E quella strada passa obbligatoriamente da un aumento dello stipendio, in grado di dare una “risposta” con creta alla domanda di maggiore sacrifici che una simile professione “rivolge” ai giovani, offrendo possibilmente benefit  e servizi di qualità. A confermarlo sono i dati emersi da un’indagine sull’ “industria dei trasporti” polacca, fra tra le più importanti dell’Unione Europea con una quota di gestione dei trasporti internazionali del 30 per cento e delle movimentazioni di merci all’interno dell’Unione del 17 per cento. Un’analisi realizzata dai responsabili del Pitd ( sigla che sta per Polski instytut transportu drogowego, l’istituto polacco per il trasporto su strada che che si occupa di elaborare studi di settore per prevedere l’andamento del mercato e per fornire un supporto a tutto il settore dei trasporti, organizzando anche eventi mirati e soprattutto sensibilizzando l’opinione pubblica verso la professione di autista) che hanno raccolto ed esaminato a fondo anche i dati relativi proprio all’evoluzione dei salari medi degli autisti polacchi. Scoprendo che gli stipendi sono in costante aumento, in particolare modo per i conducenti più giovani , a conferma è la “busta paga” lo strumento capace di indirizzare le nuove generazioni verso questa professione , con una contribuzione adeguata ai sacrifici che richiede, nettamente superiore ad altri lavori, soprattutto se svolti in accoglienti uffici, al caldo d’inverno e al fresco d’estate, senza dover affrontare per ore e ore ogni giorno gli ostacoli e i pericoli del traffico, magari lontani da casa centinaia di chilometri. L’indagine ha registrato un aumento costante dello stipendio medio degli autisti tra il 2018 e il 2021, con “impennate” record tra il 2019 e il 2020 fino a toccare picchi del 18 per cento . Aumenti accompagnati in diversi casi anche dalla messa a disposizione di nuove tecnologie che i giovani autisti hanno dimostrato di apprezzare in particolare modo per quanto riguarda i sistemi di navigazione professionale, di rilevazione di ostacoli e assistenti alla guida ecologica mentre decisamente meno soddisfacente sono risultati la concessione di benefit e il “capitolo welfare”, con solo il 22 per cento del campione di conducenti preso in esame (in totale 1200 persone) che ha dichiarato di ricevere un’assicurazione aggiuntiva manifestando una particolare delusione per la scarsa risposta fornita alla domanda di accesso a cure mediche private o alla formazione extra-professionale, in particolare linguistica. Una domanda alla quale occorrerà dare rapidamente risposta considerato che l’indagine ha fatto emergere un dato allarmante, in un settore dove mancano decine di migliaia di “nuove leve”: l’aumento del numero di conducenti che stanno valutando la possibilità di cambiare professione (più della metà degli intervistati) spesso perchè insoddisfatti del proprio lavoro. Un’insoddisfazione che un ulteriore incremento di salari, previsto dalla manovra varata dal Governo polacco a partire da febbraio (e affiancato da un maggior tempo libero a disposizione e da rientri più frequenti alla base, limitando dunque le notti trascorse in cabina) riuscirà a ridurre o cancellare?