Bugie ambientaliste sul Brennero: sono sotto gli occhi di tutti ma l’Europa finge di non vederle

“I divieti al Brennero continuano a penalizzare l’Italia nascondendo, dietro una “copertura ambientalista”, il reale obiettivo: fare concorrenza sleale all’Italia e non solo all’autotrasporto ma a tutto il made in Italy”. A denunciarlo, nel marzo 2020, in occasione del Transpotec di Verona, erano stati i responsabili di Fai Conftrasporto che, grazie anche a un video (cliccate qui per vederlo) creato ad hoc avevano rivelato “l’ignoranza e le ideologie dietro i no alla Tav””, e, ancora “la montagna di bugie per chiudere il Brennero”, solo per citare i titoli di alcuni dei capitoli “scritti” per ricostruire, con il video, la storia del “caso Brennero”. A tre anni di distanza, a smascherare una volta di più le “bugie ambientaliste” utilizzate per fare concorrenza sleale all’Italia, con il benestare di un’Europa incapace di difendere i diritti di un suo Paese membro, è stato il presidente di Anita, Thomas Baumgartner,che incontrando, insieme ad altri esponenti del mondo dell’autotrasporto italiano, il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti Matteo Salvini e il ministro tedesco Volker Wissing,a un tavolo organizzato a Roma per affrontare i principali problemi del settore, ha denunciato come “ nei vari punti di misurazione delle emissioni posti lungo il corridoio del Brennero non sia stato rilevato negli ultimi anni nessun superamento dei valori limite previsti dalla normativa comunitaria”. Un risultato raggiunto grazie anche “ ai numerosi investimenti posti in essere dalle imprese per rinnovare il parco veicolare con mezzi di ultima generazione” come ha aggiunto lo stesso presidente di Anita che dopo aver ringraziato i due ministri per l’opportunità concessa e aver ribadito il pieno sostegno nei confronti delle transizioni in atto nel settore, ha voluto concentrare gran parte del proprio intervento proprio sull’annosa questione del passaggio attraverso il corridoio del Brennero, più volte denunciata negli anni. “Noi associazioni desideriamo ringraziarla per la sua visita in Italia, ma anche per il suo impegno profuso negli anni per garantire una circolazione delle merci tra Italia e Germania senza ostacoli”  ha dichiarato Thomas Baumgartner,  “purtroppo però né i suoi sforzi né quelli dei suoi predecessori hanno avuto successo finora, in quanto le ostruzioni del governo tirolese sono aumentate nel corso degli anni invece di ridursi”. Una situazione che secondo il presidente di Anita presenta soluzioni obbligate, puntualmente esposte esposto al Ministro tedesco: l’abolizione del doppio pedaggio notturno da Innsbruck al Brennero; l’abolizione del divieto di circolazione notturna sulla A12; l’abolizione del divieto del sabato mattina e la modifica del divieto settoriale di circolazione, che dovrebbe riguardare solo i trasporti di lunghezza superiore a 700 chilometri e includere anche il traffico di destinazione e origine dal Tirolo. “Noi trasportatori accetteremmo anche il cosiddetto pedaggio di corridoio, naturalmente solo con la contemporanea abolizione dei divieti citati” – ha concluso Thomas Baumgartner “Un’infrastruttura che è già sovraccarica non può essere limitata da divieti di guida notturna e deve essere aperta 24 ore al giorno.” Il presidente di Anita ha dunque proposto di regolare i pedaggi in base alle finestre temporali, prevedendo pedaggi più alti nelle ore di punta e pedaggi più bassi nelle ore notturne, evidenziando inoltre come le soluzioni alternative quali il sistema di slot non siano solamente difficili da realizzare, ma andrebbero a costituire una significativa restrizione alla circolazione delle merci, limitando gli scambi commerciali tra Italia e Germania”. Una restrizione alla libera circolazione di persone e merci che l’Unione europea da troppo tempo è in grado di garantire solo sulla carta.

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