Guzzi, Gilera, Hercules, Jawa, Ktm, MZ, Mi-Val, Puch, Swm, Zündapp: moto che hanno scritto la storia dell’enduro ma anche, con il rumore dei propri motori, la colonna sonora delle più affascinanti competizioni andate in scena in tutto il mondo. Prima fra tutte lo straordinario spettacolo su due ruote rappresentato dalla “Valli Bergamasche”, una delle competizioni motociclistiche più famose di sempre. Motori che torneranno a far sentire i propri inconfondibili suoni (autentiche melodie per le orecchie dei piloti) il prossimo mese di giugno quando a Bergamo, diventata proprio grazie a questa competizione una delle capitali mondiali del motociclismo, prenderà il via la “Valli Bergamasche Revival – Internazionale”, evento organizzato per far rivivere questa leggenda su due ruote. Nessun “rumore” invece, se non quello impercettibile dei tasti dei computer schiacciati per predisporre e caricare in rete sul sito della Scuderia Norelli, organizzatrice dell’evento, il regolamento e il modulo per iscriversi (per accedere clicca qui) e i primi testi e fotografie proviene dal “motore” della macchina organizzativa dell’evento acceso nei “box” della Scuderia Norelli, al Lazzaretto” di Bergamo, dove è bastato accendere il semaforo verde per le iscrizioni per scatenare una vera e propria corsa, con 45 partecipanti che si sono voluti assicurare un posto dietro il nastro di partenza già nel primo giorno valido per compilare il modulo. Una riprova del fortissimo richiamo che sa esercitare, anche in versione “revival” la “Valli Bergamasche”, corsa ideata nel secondo dopoguerra e diventata nel giro di pochi anni un appuntamento sportivo imperdibile per centinaia di piloti disposti a sobbarcarsi trasferte di centinaia (e in alcuni casi addirittura migliaia) di chilometri pur di poter dire “io c’ero”. Piloti pronti a sfidarsi, fra ali di spettatori (con migliaia di appassionati pronti a muoversi prima dell’alba pur di garantirsi un osservatorio privilegiato) lungo i sentieri e le mulattiere di percorsi di gara e prove speciali capaci di mettere a durissima prova i motori, le ciclistiche e la resistenza dei piloti, fino a far conquistare alla competizione la fama di gara più difficile e massacrante nella specialità dell’intero calendario europeo. Talmente dura da far addirittura svenire per lo sfinimento un pilota, Lino Cornago nel 1953, mentre era in testa alla corsa. Una gara diventata un autentico fiore all’occhiello per la Federazione Motociclistica Italiana (inserita nel calendario del Trofeo internazionale di Regolarità, divenuto quattro anni dopo Campionato europeo, nel 1964, appena un anno dopo aver “debuttato” nel Campionato italiano Regolarità), resa unica e inimitabile dalle prove “speciali” di motocross, dalle prove notturne, da quelle in salita, di accelerazione e frenata, e consacrata definitivamente nel 1994 quando divenne una prova del Campionato mondiale Enduro. Una corsa la cui storia racconta capitoli incredibili (come quello della 25ª edizione, nel 1973, corsa su un terreno proibitivo per le piogge torrenziali, con appena 24 piloti giunti al traguardo su 273 iscritti e uno solo, Gualtiero Brissoni, nella classe 50cc), destinati a rivivere, in uno straordinario viaggio nel tempo, il 18 e 19 giugno grazie alla nuova edizione, a cinque anni di distanza da quella organizzata in occasione del 50° anniversario della Scuderia Norelli, della “Valli Bergamasche Revival Internazionale”, aperta a moto d’epoca e a ex piloti di età superiore ai 40 anni. Un evento sportivo imperdibile (come testimonia proprio la corsa, già partita “in impennata” ad accaparrarsi uno dei 350 posti disponibili al via) e non solo per lo spettacolo messo in scena dai piloti: a fare da “contorno” alle gare gli organizzatori hanno previsto una serie di eventi destinati a trasformare la “due giorni” di giugno in un importantissimo volano per ”l’offerta turistica” del territorio, attraverso un convegno in cui il “turismo a due ruote” sarà il principale protagonista, insieme con la mobilità sostenibile e la sicurezza. Senza dimenticare altri “ingredienti” destinati ad avere a loro volta l’effetto di una “calamita” per gli appassionati: a iniziare da una grande mostra con protagonisti i modelli, di diverse cilindrate e case costruttrici, che hanno rappresentato il sogno di intere generazioni. Un evento che, nei piani degli organizzatori, si propone come un banco di prova per trasformare la “Valli Bergamasche Revival Internazionale 2022” in un grande banco di prova per testare la possibilità di farlo diventare un appuntamento fisso annuale. Una sorta di “Mille Miglia su due ruote”, destinata magari a creare nuove vie di collaborazione fra Bergamo e Brescia, vincitrici del titolo di capitali della cultura 2023. Per esempio proprio facendo crescere insieme la cultura del turismo su due ruote, da “guidare” in particolar modo verso gli agriturismi delle due province “cugine”; ma anche la cultura della sostenibilità ambientale, tema al quale la Scuderia Fulvio Norelli è sempre stata sensibile, al punto da lavorare a un progetto per istituire uno specifico settore dedicato alle e-bike, le biciclette elettriche, rientranti anche nei piani della Federazione Motociclistica Italiana (altra protagonista principale dell’evento bergamasco) a cui la Scuderia Norelli è affiliata, con l’introduzione di apposite licenze agonistiche per i praticanti di questa nuova disciplina sempre più diffusa. Tutti progetti ai quali i rappresentanti della Scuderia Norelli stanno già lavorando, affiancati da diversi associati e “amici”, da quando la macchina organizzatrice ha acceso motori, tracciando già anche un fantastico percorso destinato a restare top secret fino a pochi giorni dal via. Motori accesi nel silenzio più assoluto, in attesa di tornare a sentire il suono delle moto che hanno scritto una delle pagine più leggendarie della storia delle due ruote. Info: vbr@scuderianorelli.it