Nuova carta d’identità dei veicoli: avrebbe dovuto semplificare le cose, invece le complica

Documento unico di circolazione, ovvero la “nuova carta d’identità” del veicolo chiamata a sostituire il libretto di circolazione e il vecchio certificato di proprietà, riunendo in un unico documento tutti i dati. Una novità “partita” con i migliori presupporti ma rimasta subito in panne visto che da strumento nato per semplificare le cose si sta rivelando, almeno per ora e per quanto riguarda le immatricolazioni dei mezzi pesanti, uno “strumento di complicazione. Come conferma Alberto Baldini, segretario dell’Atc Fai (l’associazione trasportatori cremonesi che si è unita alla Federazione autotrasportatori italiani) di Cremona, dove, esordisce, “si sono riscontrati problemi, seguendo purtroppo un’abitudine purtroppo ampiamente consolidata in Italia: complicare le cose semplici. Una situazione molto complicata che a Cremona, a differenza di altre aree dove i problemi hanno riguardato quasi esclusivamente i camion, ha interessato anche le auto per colpa della “mancata organizzazione tra Pra e Motorizzazione civile che “, afferma sempre Alberto Baldini, ha comportato seri ritardi in materia  di immatricolazione e pratiche , con alcune decine di pratiche rallentate o bloccate nelle ultime settimane (bloccando tra l’altro la consegna di alcuni camion ad aziende di autotrasporto che li aspettavano per poter lavorare e non possono essere targati e consegnati perché manca “il pezzo di carta”, oltre che in materia di radiazioni, bloccando così anche vendite all’estero e demolizioni). Stiamo cercando di velocizzare il più possibile le pratiche, ma non e assolutamente facile”. Anche perché “trovare soluzioni a breve sarà molto difficile considerando che il problema principale, almeno a mio modo di vedere, sta nel fatto che Pra e Motorizzazione non hanno saputo ancora organizzarsi per un veloce e preciso controllo delle pratiche in modo da non far perdere tempo prezioso per cavilli burocratici all’utenza”. Come al solito l’odiosa, incapace, costosissima “macchina della burocrazia” che oltre a non aiutare il Paese a Crescere lo frena, lo ferma, ponendo ogni giorno nuovi ostacoli sul cammino, già difficilissimo, di milioni d’italiani che lavorano. Una situazione peggiorata, come se tutto questo da solo già non bastasse, da una pessima gestione anche dell’ “informazione”, nel fornire adeguate notizie e indicazioni su come muoversi per affrontare altre possibili situazioni, formalità (come nel caso, per esempio, della stampa del Documento unico a seguito di variazioni della ragione sociale o della sede): “ Anche in questo caso”, conclude Alberto Bandini, “purtroppo una storia già letta e riletta. come al solito di informazioni ne arrivano poche e sono per lo più di difficile attuazione in tempi brevi a discapito del cittadino”.

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