Trasportatori in ostaggio dei SiCobas: questore e prefetto non vedono i reati che avvengono?

“Manifestazioni illegittime che rappresentano una palese violazione della legge e che hanno creato una situazione insostenibile di fronte alle quali Questura e Prefettura devono trovare soluzioni.” L’ennesima manifestazione di protesta organizzata dal sindacato di base “SiCobas” che ha nuovamente bloccato i camion della società di trasporti Brivio & Viganò impedendo di portare a termine il quotidiano servizio nella piattaforma logistica Unes di Vimodrone, ha provocato la “scesa in campo” anche dei vertici nazionali della Fai, la Federazione autotrasportatori italiani, alla quale  l’azienda milanese di trasporti e logistica è associata, pronta a “intervenire presso il Prefetto di Milano, i deputati lombardi e, di riflesso, il ministero degli Interni, per porre fine a questa situazione”, come ha dichiarato il presidente della Fai-Conftrasporto nazionale Paolo Uggè deciso a “interessarsi personalmente del caso”. “L’Azienda Brivio & Viganò, fra le più importanti società di autotrasporto e logistica del nostro Paese opera da sempre nel massimo rispetto della legalità, applicando le normative dello specifico contratto del settore trasporti e logistica. Stesso impegno da parte di LGD che da sempre ha garantito il pieno rispetto del CCNL nella gestione del proprio personale”, scrive in una nota Paolo Uggè denunciando come “i continui blocchi in atto, oltre una ventina negli ultimi tre mesi, stiano provocando gravissime ripercussioni sull’attività dell’azienda, creando situazioni che stanno mettendo a repentaglio la sicurezza e i posti di lavoro di centinaia di dipendenti”. Una situazione che non può e che non deve continuare perchè, “rappresenta una palese violazione della legge”.

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