Strage ferroviaria in Puglia: “Il dolore dei parenti delle vittime non va mai in prescrizione”

Molti, troppi reati in Italia finiscono in prescrizione. Senza colpevoli, con molte “brutte storie” destinate a finire nel dimenticatoio. Ma non per i parenti delle vittime di quei reati, incacaci di comprendere come questo possa accadere, incapaci di “arrendersi” a questo triste finale. Come nel caso di Anna Aloysi, sorella di una delle 23 vittime del disastro ferroviario avvenuto cinque anni fa in Puglia, sul binario unico tra Andria e Corato, dove uno scontro fra due treni della Ferrotramviaria spa provocò anche 51 feriti. “Il nostro dolore non va in prescrizione, chiediamo giustizia per quello che è successo, chi ha sbagliato deve pagare,per tutte le persone che sono morte e per quelle che sono rimaste ferite” ha detto Anna Aloysi, che fa parte del comitato nazionale dei parenti delle vittime delle stragi in occasione del quinto anniversario dalla strage sui binari.””Purtroppo in questi cinque anni non è cambiato niente”, ha denunciato la donna “:gli incidenti continuano ad avvenire, non solo nel mondo del trasporto ferroviario, ma anche sulle funivie o sulle strade per la scarsa o nulla manutenzione. Sembra che non importi a nessuno la questione sicurezza. Invece c’è bisogno di fare rumore e lottare come hanno fatto le famiglie delle vittime della strage di Viareggio, mentre il disastro ferroviario tra Andria-Corato del 12 luglio 2016 sembra sia stato già dimenticato da tutti”.

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