Cibo in tavola e vestiti negli armadi quanto costeranno in più con i tir fermati al Brennero?

Se l’Austria chiuderà il Brennero e riattiverà i controlli, a farne le spese sarà anche il settore dei trasporti. Lo confermano i calcoli effettuati dagli analisti della Cgia di Mestre che quantificano in 42 milioni di tonnellate le merci che ogni anno transitano su questo confine. Merci il cui viaggio, coi nuovi controlli, subirà evidentemente notevoli rallentamenti, con una pesante ricaduta negativa su tutto il sistema produttivo, soprattutto quello legato alle esportazioni, come ha sottolineato il segretario della  Cgia Renato Mason, individuando nelle “imprese manifatturiere italiane e, in particolar modo, quelle del Nordest che lavorano con consegne giornaliere ”just in time” verso i Paesi del nord Europa, quelle destinate a subire i danni maggiori. Imprese che, a causa dei ritardi delle consegne potrebbero rischiare di pagare penali salatissime, con il pericolo di perdere anche le commesse”. I calcoli della Cgia di Mestre hanno anche evidenziato come “dei 42 milioni di tonnellate di merci in transito al Brennero più di due terzi viaggino su gomma e un terzo su rotaia”. ”Secondo uno studio redatto qualche tempo fa dall’associazione degli  autotrasportatori belgi ogni ora di lavoro costa mediamente 60 euro. Con un  ritardo di sole due ore è stato stimato un aumento dei noli del 10 per cento che ricadrà, nel medio e lungo periodo, sui costi e quindi sui prezzi dei  prodotti e di conseguenza sul consumatore finale”, ha evidenziato il coordinatore dell’Ufficio studi  Paolo Zabeo.