Caso Uber, l’Autorità di regolazione dei trasporti dice no al monopolio costruito con un’App

“Tutto ciò che apre spazi di libertà a condizioni economiche favorevoli va guardato con grande attenzione e rimuovendo gli ostacoli non giustificati. Stando attenti a non ricreare monopoli, magari digitali. Perché il rischio che questo accada c’e’ sempre”. Ad affermarlo è stato il presidente dell’Autorità di regolazione dei trasporti, Andrea Camanzi, che durante la sua  relazione  al Parlamento ha anche sottolineato come sul caso Uber, il colosso americano partito alla conquista del mercato mondiale per il trasporto passeggeri “armato” di un’App, ci sia stato quello che lo stesso Camanzi ha definito “ un equivoco drammatico. Nel 2015 intervenimmo premettendo che le piattaforme andavano regolate”, ha spiegato  il presidente dell’Autorità di regolazione dei trasporti, ma siamo stati confusi per quelli che volevano aprire indistintamente le porte”.