Solo elettrico a tutti i costi: un’ideologia di fronte alla quale le istituzioni europee sembrano essersi arrese. Niente di cui stupirsi se, in un simile scenario, c’è chi prova piacere e soprattutto speranza nell’ascoltare una voce fuori dal coro. Primo fra tutti il vice presidente di Federauto Trucks&Van, Massimo Artusi felice di poter applaudire il fatto che “ il governo italiano, e in particolare i ministri Salvini e Urso che hanno opportunamente avviato importanti consultazioni in Europa su questi temi, abbia colto i termini del problema, ponendolo come priorità strategica. Quando il ministro Urso afferma che esistono anche i biocarburanti, il biometano e l’idrogeno, non soltanto l’elettrico e porta a sostegno il fatto che gli incentivi per le auto e i veicoli commerciali elettrici sono rimasti in gran parte inutilizzati”, ha affermato Massimo Artusi, “riprende argomenti che stiamo ricordando ormai da mesi: non solo per le pericolose ricadute sociali di una mobilità affidata alla sola alimentazione elettrica, ma anche i gravi rischi economici e geopolitici connessi alla dipendenza eccessiva o totale dell’intero sistema-Paese da un unico vettore energetico, qualunque esso sia. Ne abbiamo avuto prova, ha concluso il vice presidente di Federauto Trucks&Van,, “con il gas russo, del quale siamo riusciti faticosamente a limitare il fabbisogno, individuando forniture alternative. È probabile che lo stesso accadrebbe se in una società full electric dovessero venire meno fonti di approvvigionamento dell’elettricità. Vogliamo davvero che l’Italia corra questo rischio?”.
Che fine ha fatto il biodiesel?
Concordo pienamente e mi auguro in particolar modo che si avvii a si approfondisca una seria ricerca operativa sull’utilizzazione dell’idrogeno come energia pulita!