Le auto riprendono a correre, nel 2016 immatricolazioni in crescita del 15,8 per cento

Il mercato italiano dell’auto ha chiuso il 2016 con il botto. Le immatricolazioni totali sono state 1.824.968, il 15,8 per cento in più rispetto al 2015. A dicembre, 31° mese consecutivo di crescita, le auto vendute sono state 124.438 (+13,06 per cento). Ottimi i risultati di Fca, che ha venduto 528.189 auto, il 18,39 per cento in più del 2015. “La crescita è stata sia nell’anno sia a dicembre superiore rispetto a quella del mercato”, spiega l’azienda in un comunicato. “La quota nel 2016 sale al 28,94 per cento, era dal 2012 che il gruppo non otteneva una quota così elevata in Italia”. 
Tutti i brand del Gruppo aumentano le vendite più della media del mercato: Jeep +35 per cento, Alfa Romeo +19,2 per cento, Fiat +17,1 per cento e Lancia +16,5 per cento. Sei modelli Fca sono nella top ten del 2016, con i tre più venduti in assoluto: Panda, Ypsilon, 500L, 500X, 500 e Punto. A dicembre la quota di Fca è salita al 29,6 per cento e i modelli nella top ten sono diventati sette, di cui tre sul podio: Panda, Ypsilon, 500, 500X, 500L, Tipo e Renegade.
Massimo Nordio, presidente dell’Unrae, l’associazione delle case automobilistiche estere, parla di “un volume di vendite superiore alle aspettative” e di “un contributo determinante del settore ai consumi interni”, mentre per Gianmarco Giorda, direttore dell’Anfia, “è in linea con le attese” mentre per il 2017 la stima è di “una moderata crescita tra il 3 e il 5 per cento in più rispetto al 2016”. “Il 2016 è stato un anno eccezionale a due velocità: il +19,1 per cento del primo semestre e il +12 per cento del secondo hanno portato a chiudere a +15,8 per cento rispetto al 2015”, osserva Filippo Pavan Bernacchi, presidente di Federauto, l’associazione che rappresenta i concessionari di tutti i brand commercializzati in Italia. Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor, sottolinea due aspetti interessanti. Innanzitutto, l’aumento sul totale delle immatricolazioni di vetture diesel o a benzina, mentre si è ridotta quella delle alimentazioni ecologiche, gpl, metano ed elettrico puro, con un contenuto incremento soltanto per le ibride. Nonostante questa situazione – osserva – il livello delle emissioni di CO2 per veicolo venduto si è ridotto rispetto al 2015, grazie ai continui miglioramenti tecnologici introdotti dalle case automobilistiche per ridurre le emissioni anche con i carburanti tradizionali (benzina e gasolio). Un altro aspetto interessante – aggiunge Quagliano – è il minore peso delle immatricolazioni di vetture piccole e utilitarie, mentre è aumentato quello delle vetture dei segmenti più alti.
“Un altro segno del progressivo ritorno del mercato italiano alla normalità”, commenta.

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