A Natale l’Italia sarà paralizzata dal blocco dei Tir? La decisione nei prossimi giorni

Dieci dicembre 2006, l’Italia è paralizzata. Gli autotrasportatori hanno deciso il fermo del trasporto ed è il caos. Niente benzina ai distributori, merci che scarseggiano nei negozi. Dieci dicembre 2011, l’Italia potrebbe restare nuovamente paralizzata da un nuovo fermo, che centinaia di operatori del settore, riuniti in assemblee spontanee in Sicilia, Campania, Marche e Abruzzo, Liguria,  stanno chiedendo a gran voce alle associazioni di categoria.  Autotrasportatori messi in ginocchio dalla crisi ma anche imbestialiti da scelte che sembrano fatte apposta per aggiungere al danno la beffa: aumento dei costi dei carburanti, cancellazione dei costi minimi perla sicurezza…. Il rischio di un nuovo blocco è davvero reale?

 

Sì, secondo Paolo Uggè, presidente nazionale di Fai Conftrasporto e vicepresidente nazionale di Confcommercio, secondo il quale una decisione potrebbe essere presa già nei prossimi giorni quando verrà convocata la riunione dell’esecutivo dell’ Unatras, l’unione delle associazioni dell’autotrasporto italiano, aperta ai rappresentanti territoriali.

Uggè, oggi sono in molti a chiedere a lei, come presidente di Conftrasporto, e i responsabili di altre associazioni di categoria di riproporre una simile “prova di forza. C’è davvero la possibilità che ciò accada? “Personalmente avrei già dichiarato lo stato di agitazione e preannunciato un fermo dei servizi di fronte a un atteggiamento del Governo che ha scelto di non perseguire la strada del confronto. Conftrasporto ha anche avanzato delle proposte sulla competitività a costo zero ma evidentemente non sono di interesse del Governo. Il momento è difficile e particolare e ogni azione condotta in solitudine è un però grave errore che rischia di essere pagato dalla categoria. Nei prossimi giorni valuteremo tutti insieme una posizione unitaria”

Il settore dell’autotrasporto sta pagando a carissimo prezzo questa crisi: diverse aziende hanno ridotto il numero di dipendenti, altre  hanno chiuso, molte altre rischiano di fare la stessa fine…  “Sempre più si registrano chiusure di aziende e il rischio di nuove chiusure è molto evidente. I dati in nostro possesso ci dicono che un buon 20 per cento delle imprese non arriveranno alla fine del prossimo anno. Ma a rischio sono quasi il 47 per cento. Il dato estremamente negativo è che queste imprese saranno sostituite da operatori che provengono da Paesi comunitari  che sono più competitivi del nostro. Questo avrà delle ricadute pesantissime anche sui livelli occupazionali, i nostri lavoratori si troveranno senza posto di lavoro”.

In una situazione simile il Governo aumenta i costi dei carburanti, costi che oggi sono arrivati a incidere per il 50 per cento dei costi sul ricavo lordo di un trasporto. Come dare il colpo di grazia a un moribondo….. “La scelta di aumentare il costo del gasolio è illogica e contro la teoria della competitività. Oggi un pieno costa 130 euro in più. Ma se assumiamo a riferimento il differenziale che esiste tra il livello dell’accisa che l’Unione europea indica come medio e ciò che è il valore applicato in Italia, scopriamo che il differenziale è di 19 centesimi. Questo significa che un automezzo all’anno spende 7/8mila euro in più. Credo non serva altro per dimostrare quanto sia divenuta insostenibile la situazione. Ma, ripeto,  l’autotrasporto deve restare in tutti i modi compatto”.

In molti chiedono  il gasolio professionale anche per i Tir, come è già in uso per l’agricoltura e la pesca… Perchè per i trattori o i pescherecci sì e per i camion no?   “Il gasolio professionale non si può ottenere in quanto è una competenza comunitaria che deve essere assunta all’unanimità. Il Governo italiano ha proposto tale ipotesi con i ministri Matteoli e Tremonti, ma altri Paesi non hanno acconsentito e quindi non si può agire su questo versante”.

A proposito di  conti e di costi: il precedente governo aveva varato una legge per imporre i costi minimi per la sicurezza, per far sì che percependo una certa cifra al chilometri un’azienda potesse davvero far manutenzione ai camion, potesse davvero mettere al volante dei professionisti e non dei camionisti improvvisati quanto pericolosi….. Adesso questi costi minimi rischiano di scomparire…. “I costi minimi sono la strada giusta. Purtroppo il governo precedente non è riuscito a garantirne l’applicazione, anche perché le misure vedono coinvolti più dicasteri, la burocrazia è molto spesso lenta e poi, non nascondiamocelo, all’interno del Governo si trovavano anche persone molto vicine alle teorie della committenza. Ora il governo attuale tenta, sempre su spinta della committenza, addirittura di annullare i costi della sicurezza e questo è inaccettabile. Noi dobbiamo invece far sì che attraverso regole della sicurezza si determini un mercato sano e una situazione che garantisca il libero mercato da un lato e la sicurezza degli operatorie e dei cittadini italiani dall’altro. Noi crediamo che sia l’uomo a dover prevalere sul profitto. Temiamo che l’Esecutivo abbia altre idee e sia di parte. Non si spiega altrimenti perché la liberalizzazione senza regole debba essere applicata subito al trasporto su gomma e non al Trasporto pubblico locale, alle ferrovie, alle professioni… ”

Poi ci sono i costi delle assicurazioni, che si nono addirittura triplicati……”Ipremi assicurativi e quelli dei prodotti petroliferi aumentano quasi in modo univoco ma su questo l’antitrust e il governo tacciono…”

Lei ha messo sempre sul banco degli impitati anche i nuovi divieti di circolazione, entrati in vigore dopo che il Tar del Lazio ha accolto un ricordo del Codacons. Lei sostiene che il traffico e i pericoli aumenterano invece che diminuire: perchè?  “Questa è una delle tante contraddizioni del Governo. Da un lato parla di maggior competitività; dall’altro riduce ancora i giorni, per ragioni di sicurezza, nei quali è consentita la circolazione dei mezzi pesanti. Ma così si riduce la competitività e non si aumenta. E comunque concentrando i viaggi in meno giorni avremo più camion sulle strade, più code, probabilmente più incidenti… Sarebbe poi interessante sapere se il concetto di sicurezza sia da applicarsi solo se lo domandano i Codacons con la richiesta di tener fermi i tir e non ai corrispettivi del trasporto che se non coprono i costi della sicurezza obbligano a comportamenti non rispettosi delle regole della sicurezza”.

In Italia l’85 per cento delle merci viaggia su gomma: un blocco del trasporto, soprattutto sotto Natale, significherebbe lasciare i negozi vuoti, i distributori a secco. I trasportatori si rendono conto che un loro sciopero colpirebbe in modo pesantissimo chi non ha alcuna colpa, i cittadini? “Nessun autotrasportatore vuol creare problemi ai cittadini, Anzi ,la sua missione è quella di risolverli. Ma quando non resta nessun’altra arma, prima di morire è giusto difendersi anche con una protesta. Magari scendendo in piazza a spiegare chiaramente ai cittadini chi è che realmente non vuole la sicurezza sulle strade…”

Molti suoi associati stanno contestando la manovra del Governo Monti che invece di favorire il lavoro detassando, aumenta tasse e costi  deprimendo  ancor di più lo sviluppo. Lei è d’accordo con queste critiche? “Sono perfettamente d’accordo questa è una manovra che ha rafforzato le banche, e forse questo era necessario, la grossa impresa (basti pensare che si concedono aiuti come l’Irap ma non si legano al mantenimento dei livelli occupazionali così si premiano due volte quelli che delocalizzano e fanno concorrenza alle imprese che operano in italia) ma si sta facendo pagare il prezzo ai cittadini e alle imprese medio piccole. La strada dei tagli intelligenti era quella da seguire. Ma evidentemente il Governo ha preferito la strada che rischia di far esplodere i conflitti sociali. A tale proposito il mio pensiero l’ho già chiaramente espresso: la risposta deve essere rapida e forte. Mi auguro che da parte del Governo e dei rappresentanti di categoria vi sia consapevolezza cha da questa partita si può uscire distrutti. E che  mai come in questo momento occorrono compattezza, razionalità e correttezza”.

43 risposte a “A Natale l’Italia sarà paralizzata dal blocco dei Tir? La decisione nei prossimi giorni

  1. Si. Diamo un segnale forte all’intera economia. Se vogliono la merce a disposizione il suo trasporto va pagato per quello che si deve. Se il gasolio è aumentato del 20 per cento in un anno, aumentiamo anche noi i nostri prezzi più del 20 per cento; altrimenti tutti FERMI e vediamo che succede.

  2. Illustrissimi, con la presente siamo ad esprimere l’amarezza e l’enorme difficoltà con cui la categoria dell’autotrasporto siciliano ha appreso le misure della Manovra che il Governo ha varato. Una categoria che lamenta già da moltissimo tempo le vessazioni a cui è sottoposta e quali siciliani ulteriormente aggravati dalla nostra posizione geografica. Nel corso degli anni ci siamo battuti per far valere il nostro diritto al lavoro: i sacrifici sono stati enormi. Abbiamo sottoposto ai Governi che si sono succeduti le nostre difficoltà, abbiamo manifestato contro di essi, abbiamo collaborato con gli stessi per trovare soluzioni ed accordi, ma la nostra posizione oggi è “di non ritorno”. Una committenza che non segue alcuna regola né nell’applicazione dei costi minimi di sicurezza, né tantomeno nella tempistica dei pagamenti; gli istituti bancari che negano l’accesso al credito; le assicurazioni che fanno cartello e che nel corso dell’ultimo anno hanno triplicato i costi delle polizze; così come ormai anche le compagnie di navigazione, che per noi in quanto isola dovrebbero rappresentare invece un “servizio pubblico”. Pur riconoscendo le difficoltà che la nazione sta affrontando e che noi non siamo gli unici a fare i sacrifici, riteniamo nei confronti di un mercato senza regole essere i più penalizzati, a causa della concorrenza dei competitor europei non soggetti agli aumenti dei costi di gestione e della pressione fiscale. Abbiamo ascoltato con attenzione le parole del presidente Monti che indicava nelle imprese la speranza di ripresa dell’economia del nostro Paese. Anche noi siamo impresa, ma non abbiamo più la forza economica per proseguire, per questo dal prossimo martedì 13 dicembre abbiamo scelto di fermarci, senza le solite proteste per strada, senza promuovere alcuno sciopero, semplicemente perché non ce la facciamo più. Vi chiediamo pertanto di poter analizzare le proposte di seguito riportate ed eventualmente di voler avviare un tavolo di concertazione: rimborso mensile su quota parte delle accise; regolamentazione dei pagamenti della committenza; accesso al credito alle piccole imprese; liberalizzazione del mercato assicurativo.

  3. E cosa vi aspettate di ottenere con uno sciopero dei trasporti? Solo l’odio di migliaia di famiglia italiane a cui avrete rovinato il Natale, solo un ulteriore danno a un’economia già morente…

  4. Elio ha ragione, paralizzando il Paese otterremo solo di diventare ancora più mal visti di quanto non siamo già…. Perché invece non pensare ad altre forme di protesta? Perché non organizzare degli striscioni i tutti gli Autogrill d’Italia per raccontare agli italiani cosa davvero ci sta facendo questo Governo, quante centinaia,migliaia di famiglie di autotrasportatori stanno lasciando senza lavoro il signor Monti & Co con le idee, scellerate, di aumentare le accise, di cancellare i costi minimi per la sicurezza?

  5. Guarda Paola che ai nostri governanti degli striscioni gliene fa un baffo !!!! Dobbiamo dare prova tangibile della nostra situazione drammatica e probabilmente questa prova può darla solo il fermo, comunque non sarà una decisione presa a cuor leggero ma NECESSARIA per la sopravvivenza.

  6. Ai nostri governanti non gliene fa un baffo di niente, l’unica cosa che gli interessa è garantirsi i loro stipendi d’oro come dimostra il fatto che stanno chiedendo sacrifici a tutti tranne che a loro stessi!

  7. GUARDATEVI TUTTI INTORNO, ogni cosa che vedete, l’abbiamo PORTATA NOI. OGNI COSA! E se fino ad ora siamo stati mansueti: si temi l’ira dei mansueti perchè riverseranno in voi tutto ciò che hanno subito.Così dice la Bibbia.

  8. Buongiorno a tutti, una sola cosa dobbiamo chiedere, una legge chiara e senza via traverse: 1) dove la committenza è obbligata a riconoscere al vettore oltre il nolo la percentuale di contingenza mensile rilevata dall’ “Osservatorio costi autotrasporto”(gasolio – assicurazioni – dipendenti – tasse – pensione autisti mestiere usurante), a comunicare telematicamente mensilmente le fatture di trasporto, la relativa percentuale ed importo di contingenza costi riconosciuta al vettore, e i pagamenti effettuati. 2) Pagamento fatture trasporto 30 gg. data fattura. 3) I crediti di trasporto scaduti i 30 gg. sono titolo esecutivo va direttamente al pignoramento. 4) I crediti di trasporto si prescrivono dopo 10 anni, e in sede di fallimenti/concordati o altra via giudiziale vanno sempre a privilegiati. 5) Pensione integrativa agli autisti per mestiere usurante,istituzione del fondo che viene versato con F24 dai vettori i quali lo percepiscono nella contingenza applicata alla committenza.6) Il committente che non rispetta gli articoli 1 e 2: – non portare in detrazione i costi e l’iva delle fatture emesse dai vettori, – d’ufficio 30 gg. dopo la CCIAA competente provvederà a comunicare alla committenza che se non adempie entro 30 gg verrà inibita dal registro ditte. Diversamente è inutile fare sciopero questa è la vera richiesta da fare, non possiamo pensare che lo Stato tagli i costi con la bacchetta magica. Resto a Vs. disposizione per ogni chiarimento… Dio vi bnedica

  9. Imparare dagli sbagli del passato.È l’occasione per definire il tutto e per sempre. Aver vissuto questi anni nella speranza di un accordo per farci sopravvivere e’ stato un gravissimo errore. Credere in questa classe politica non e’ servito a niente, anche se, bisogna dirlo, qualcuno c’e stato, solo che alla fine non e’ contato nulla. Penso che non servirebbe neanche un referendum per sapere cosa ne pensa la stragrande maggioranza degli autotrasportatori.FERMIAMOCI E RIPARTIREMO SOLO QUANDO OTTERREMO I NOSTRI DIRITTI. Con formule che la committenza debba pagare il giusto, come indica la legge, con sanzioni grandissime per la committenza ma anche a chi si abbassa ad accettare di meno. Le associazioni non buttino tempo per niente,troppo ne e’ stato gettato, DICANO CHIARO COSA VOGLIAMO E FINO ALLA RISPOSTA POSITIVA NON CI SI MUOVE. LA TRATTATIVA NON C’E’ PIU'(cosa ha fatto Monti,trattativa?)

  10. Salve, sono d’accordo con una protesta tranquilla ma decisa… è ora che la smettano al governo e alle istituzioni, di spendere i nostri soldi come preferiscono, rubandoceli e sperperandoli… la crisi l’hanno creata loro !I lavoratori dipendenti, le tasse le pagano regolarmente..ma dove vanno tutti i nostri soldi? Con l’aumento del gasolio e l’immobilità delle tariffe di vendita nei confronti della committenza, si hanno solo costi ma i guadagni restano invariati! Ora basta, vediamo di tutelare il nostro territorio come fa la Svizzera e altri Paesi, riapriamo dogane e freniamo la concorrenza degli operatori dell’Est!!! Insomma sciopero ! E di quelli da una settimana però! Che vadano a remengo anche le spese di Natale, ma almeno i supermercati vengano riforniti. Ci vorrebbe proprio dal 21 al 24!

  11. Favorevole! Troppe incongruenze: i “grandi” hanno parlato di tutte le categorie meno che del trasporto su gomma, tariffe al ribasso per contenere i costi di spedizionieri senza scrupoli, gasolio alle stelle, autostrade, concorrenza sleale, tempi di consegna delle merci perchè con gli orari di guida si fanno i conti con polizia e vigili…

  12. Buonasera a tutti. Direi che prima si tratta e poi si può indire il fermo, però mi raccomando non vendetevi come succede di solito. Saluti

  13. Lacrime e sangue… Autotrasportatori in entrata ad un tunnel senza via di uscita…. I bocconiani non si interessano alle piccole imprese.

  14. … Purtroppo c’è da parte di molti una atteggiamento ATTENDISTA, ovvero di aspettare quasi che l’indomani porti il miracolo sperato. Signori, ci dobbiamo metter in testa che nessuno ci darà nulla se non saremmo noi ad alzare la voce e far capire che la situazione non è più sopportabile!!! Nonchè, in ultima, l’aumento del già prezioso gasolio ci spingerà a chiudere entro poco tempo. Siamo la categoria BISTRATTATA, sia da clienti che non accettano l’aggiornamento tariffario, assicurazioni che quando sentono parlare di autotrasportatori ci paragonano a infime entità che portano solo rogne, forze dell’ordine che vedono in noi la vittima sacrificale. IL FERMO è l’unico modo per far capire che i PROBLEMI DEGLI AUTOTRASPORTATORI possano essere i PROBLEMI PER GLI ITALIANI.

  15. Caro Presidente e collega Aias, non dopo che mi sono venuti i capelli bianchi, ma dopo averli persi, sono arrivato alla conclusione che i problemi di cui tu parli e che ci affliggono siano un esercizio di masochismo della categoria.
    Quando noi accettiamo che al tavolo del rinnovo del contratto del personale viaggiante, ci siano organizzazioni, con notevole capacità contrattuale, che non hanno automezzi, che utilizzano i trasportatori, che ci impongono i nostri ricavi e che trattano i nostri costi in disaccordo con noi, credo che probabilmente serva una pausa di riflessione da parte della nostra categoria della professionalità di cui necessitiamo.
    Non servono fermi, non ci servono contributi da girare ai committenti, serve che tutti giochino con le stesse regole e non quelle che i committenti chiedono , e che molti trasportatori subiscono.
    Per molti anni ho fatto il Tafazzi, ma da quando ho smesso, e un po’ di tempo è passato, tutto va meglio.
    Ho perso molto lavoro, mi è rimasto quello buono , non ho il problema di far correre gli autisti e non avrò sulla coscienza eventuali disgrazie.
    I nostri committenti sono convinti che i nostri guadagni siano troppo alti o che non sappiamo gestire i costi, lasciamo che provino a gestire autisti e camion, se diversamente vogliono che noi si sia fuorilegge per abbassare i loro costi ………

  16. Oggi non servono scioperi fermi e quant’altro, oggi serve soffermarci su piccoli aspetti negativi che non fanno emergere gli operatori del trasporto. A differenza del passato oggi abbiamo una grande arma per rimettere in careggiata il trasporto ma non sappiamo utilizzarla che e’ la tariffa minima. Io dico sempre questo che ogni giorno mi alzo per andare a lavorare e mi domando ma per chi? E dico: per il benzinaio. Per il bar. Per il ristoratore. Per l’autostrada. Per il gommista. Per il meccanico. Per la banca. E se poi rimane qualcosa per me… Io penso che dovremmo lavorare prima per noi stessi e poi per gli altri. Cambiando la mentalita’ cambia il trasporto.

  17. Pienamente in accordo con un fermo il più presto possibile. Così non si può più lavorare… Il gasolio è sempre in crescita e la concorrenza aumenta a dismisura!!!! Il blocco degli autotrasportatori deve assolutamente essere nelle vacanze e soprattutto che si riescano a fermare anche i conti proprio che non guardano mai niente e fanno il lavoro anche per gli altri che rivendicano i propri diritti. Più uno lavora, più fa guadagnare lo Stato e ci rimette! Stiamo facendo ridere tutti!!!!! Se ci fermiamo tutti noi autotrasportatori, di conseguenza si ferma il mondo…. Anche se nessuno se ne rende conto che siamo proprio indispensabili!!!!!!!!!! L’unione fa la forza!!!

  18. Io sono d’accordo per un blocco, forse e’ l’unico modo per farci rispettare. Monti pensa che sia lui a comandare e a dettare le leggi sulla pelle di tutto il popolo, ma se noi saremo uniti possiamo ottenere quello che vogliamo.

  19. A Natale l’Italia sarà paralizzata lo stesso. Non dal fermo/blocco dei tir. Bensì perchè i tir sono fermi/bloccati per la mancanza dei soldi per fare viaggiare i camion, e anche perchè la merce sarà molto poca da muovere. E anche se qualcuno avesse ancora qualche euro, da spendere in gasolio per far caricare i camion e farli viaggiare, in pochissime settimane si fermerebbe. Perchè, per come e quanto vengono pagati i viaggi dai logistici/committenti e vari, con i costi attuali non c’è trasportatore che regga, nemmeno le grandi aziende. Quindi , le leggi ci sono, basta applicarle. Denunciare le committenze strozzine, le aziende inadempienti, e NON caricare le merci. O pensate che vengano i governanti a suonare il campanello, assieme ai trasportatori, del committente per intimargli di pagare il prezzo richiesto per il trasporto, secondo la legge 133/2008?

  20. Buongiorno a tutti, sono daccordo al fermo credo che Pieropositivo abbia ragione nel dire che ai nostri governanti non gliene fa un baffo dei nostri sacrifici, io aggiungo il primo che si sveglia al mattino amenta le accise un’altro agginge una voce al Codice della strada basta fare cassa, gli organi di polizia non fanno sconti anzi alcune multe o li paghi per contanti o ti sequestrano il mezzo (se questa non è dittatura ) poi arriva il durq non regolare e quindi le committenze hanno la scusa buona per non pagare le fatture, ma noi nel frattempo abbiamo pagato tutte le spese, e in fine arriva l’equitalia prima con i fermi amministrtivi e poi con la messa a l’asta dei nostri cari beni per una manciata di spiccioli, e poi non dovremmo essere favorevoli al fermo? Se posso dare un consiglio a tutti è quello di fermarci, chiedere i nostri diritti e ripartire a data da destinarsi.

  21. … proviamo a essere sinceri con noi stessi e con gli altri. Questo è un confronto fra categoria. Quanto, in percentuale, del vostro portafoglio clienti Vi garantisce la “TARIFFA MINIMA”??? Per quanto riguarda la mia realtà si aggira sul 10%-15%. Allora, dovremmo essere sempre noi a calare i pantalono??? Qui non dovremmo risolvere il problema del singolo, ma dell’intera categoria. Se qualcuno, meglio per lui, non ha i problemi che hanno la maggior parte di noi … BEN PER LUI …

  22. E’ giusto fermarsi. Possibile che ogni volta che il nostro Paese ha bisogno di denaro, i primi beni che vengono colpiti sono i carburanti? Ma con il prezzo del gasolio ai livelli attuali dove vogliamo andare? E’ questa la politica per lo sviluppo tanto declamata dal nostro governo? I costi degli sprechi e delle razzie fatte da una classe dirigente, nessuno escluso, nel corso di decenni li pagano sempre i cittadini. Non sarebbe più giusto cominciare, almeno una volta, a ridurre i costi di una struttura pubblica che ci sta trascinando a fondo? E poi dovremmo rimanere sul camion fino a 66 anni… E’ giusto bloccare per dare un segnale che il Paese non ne può più. E la gente ci capirebbero e ci appoggerebbe. Grazie per lo spazio concesso.

  23. I “professori” parlano la loro lingua. Per farci capire abbiamo bisogno degli interpreti. Dove sono i nostri”professori”? Noi non lo siamo, siamo altro.

  24. Sono d’accordo per un fermo serio e determinato. Dobbiamo fermarci tutti, ribadisco TUTTI!!!! Propongo un blocco in “Silenzio”, senza manifestazioni, senza urla, senza litigi nelle strade, senza creare disagi ad altre persone e/o categorie disperate come noi. Lasciamo i nostri mezzi nelle nostre aziende, almeno in questo caso non spenderemo dei soldi in carburante. Vedrete qualcuno si accorgerà di noi e ci chiamerà. E’ chiaro che chi parlerà per nostro conto non si dovrà vendere per una caramella… Buona giornata a tutti…

  25. Buon giorno a tutti, secondo il mio modesto parere lo sciopero non serve a molto, sarebbe più opportuno che tutti noi prendiamo coscienza del ruolo che ricopriamo, e non ci sembra giusto elemosinare ciò che ci spetta per diritto, dovremmo adeguare le nostre tariffe ai costi + utile, e non stare a difenderci da noi stessi (succede solo nel nostro settore). Un saluto a tutti e auguri.

  26. Buongiorno, sono favorevole allo sciopero perchè tra poco potranno viaggiare solo le aziende che vivono nell’illegalità, rendendo impossibili agli altri gli adeguamenti di tariffe; perchè i nostri fornitori (Stato, compagnie di assicurazione, fornitori di carburante, compagnie di navigazione, autostrade, etc) fanno sempre e comunque cartello innalzando tutti simultaneamente, o quasi, i prezzi; perchè non si vuole fornire adeguati strumenti agli organi di controllo (polizia, gdf etc); perchè chiunque può fare ricorso al Tar dicendo che siamo pericolosi e non ci fanno lavorare (ricordo che i fine settimana non viaggiamo e si verificano il maggior numero di incidenti); e tanto altro.. infine perchè tanto se non ci fermiamo noi ci ferma il sistema.

  27. Visto che soldi non ce ne sono, prima di andare al fermo facciamo un’azione alternativa: togliamo telepass e viacard e facciamo tutti il mancato pagamento al casello per un paio di giorni. Se ci ascolteranno pagheremo il dovuto altrimenti ripeteremo la protesta per una settimana. Vedrete che i distratti Monti e Passera si accorgeranno di noi…

  28. Salve, ormai credo sia chiaro che nessuna protesta verbale fa più effetto… Solo colpendo nel vivo si riesce a farsi ascoltare.

  29. Buonasera, un mio caro amico mi dice spesso: “quando i fornai decidono di aumentare il pane sono tutti d’accordo e tutti aumentano”.
    Noi invece vogliamo far risolvere i problemi della categoria ad altri: e perchè altri dovrebbero fare l’imprenditore al posto mio??? A cosa serve afre un blocco??? Dimostrazione di forza??? Sono cresciuto nella consapevolezza che se vuoi qualcosa devi impegnarti per ottenerla. Basta lamentarci. Non serve a niente e a nessuno: anzi no a qualcuno serve. Serve a tutti quei signori, committenti piuttosto che politici, che conoscono l’ignoranza della categoria e ne approffittano. Io sono autotrasportatore ma vi dico “fanno bene ad approffittarsene”.
    Approfittano della nostra debolezza (che qualcuno scambia per furbizia). Ma è mai possibile che se il mio collega non effettua un trasporto perchè ci rimette arrivo io “furbo” e magari faccio pure lo sconto ???
    E chiediamo che il governo ci aiuti??? A me sembra pura follia.

  30. Hahaha ma quale sciopero! Non ne abbiamo il diritto. Abbiamo avuto le leggi e non le abbiamo rispettate. Abbiamo avuta paura di perdere il lavoro, che i nostri rispettivi committenti ci scartassero. Dal canto mio è quasi un mese che non metto in moto… aspetto a braccia conserte quel che saprete fare.

  31. Trenta anni di attività buttati al vento. Dieci famiglie che da sempre lavorano con noi. Ieri abbiamo comunicato loro che per fine anno chiudiamo. Stamani quando siamo arrivati in ufficio abbiamo trovato due di loro che ci aspettavano e con le lacrime agli occhi ci chiedevano di non farlo. A noi dispiace molto ma non possiamo fare diversamente… Però una cosa la vogliamo fare. Ringraziare, ringraziare tutte quelle persone, i politici che si sono succedute nel tempo fino a oggi, ma soprattutto ringraziare i signori vertici delle nostre associazioni che con maniacale impegno e responsabilità ci hanno sostenuto. Grazie infinitamente.

  32. Signori è arrivata l’ora delle azioni. Come questi signori non si sono preuccupati minimamente dei vostri e nostri problemi è arrivato il momento di passare ai fatti, tanto ormai siamo e siete alla frutta. Ci fermiamo e senza bloccare strade e autostrade rimaniamo nei piazzali e che le merci se le vadano a cercare … Tanto come si mormora che a gennaio ci sarà un altro aumento del gasolio è inutile continuare… che facciano venire polacchi, rumeni, slovacchi, turchi e quant’altro. Tanto, per fallire domani è meglio fallire subito!!!!!!!!

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