“Il fermo dell’autotrasporto? La Manovra del governo non lascia altra scelta”

“Confartigianato, Confcommercio e Casartigiani condividono le gravi preoccupazioni di Confartigianato Trasporti, Fai Conftrasporto e Sna Casartigiani circa la situazione delle imprese di autotrasporto e che ha portato alla proclamazione del fermo da parte di Unatras (Unione nazionale delle associazioni dell’autotrasporto merci) e considerano l’iniziativa una decisione grave ma inevitabile per testimoniare il disagio in cui si trovano a operare gli autotrasportatori e che dovrebbe vedere unite e coese tutte le organizzazioni che hanno a cuore le sorti della categoria”. Con queste parole i responsabili di Confartigianato, Confcommercio e Casartigiani hanno commentato il fermo degli autotrasportatori che dovrebbe avvenire alla fine del prossimo mese di gennaio e durare cinque giorni, con il rischio di paralizzare il Paese.   Continua a leggere

Traffico, smog e parcheggi: per gli italiani sono questi i problemi delle città

Traffico, rumore, smog e difficoltà nel trovare parcheggio. Sono questi i problemi più sentiti dalle famiglie italiane nelle grandi aree urbane. Lo rileva l’Annuario statistico italiano 2011 dell’Istat, nella parte dedicata ad ambiente e territorio. Il traffico è avvertito come problema dal 41,2 per cento della popolazione, il parcheggio dal 38 per cento, l’inquinamento dell’aria dal 36,6 per cento e il rumore dal 32,6 per cento. Segue il non fidarsi a bere l’acqua del rubinetto (30 per cento).  Continua a leggere

Sciopero dei camionisti: i Tir resteranno fermi per protesta contro la Manovra

La decisione è stata presa: l’Unatras, l’Unione nazionale delle associazioni dell’autotrasporto merci, ha deciso di proclamare lo sciopero dei camion. L’Italia rischia quindi la paralisi, proprio come avvenne nel 2007. Tante le motivazioni alla base del fermo. Come si legge in una nota “forte è la determinazione degli autotrasportatori nel richiedere un fermo immediato dell’autotrasporto”.  Continua a leggere

Auto, vendite ancora in calo in Europa. Regge solamente il mercato tedesco

È del tre per cento il calo del mercato dell’auto in Europa a novembre. Secondo quanto comunicato dall’Acea, l’associazione che raduna le case costruttrici europee, nei 27 Paesi Ue più Efta sono state immatricolate 1.071.895 unità, contro le 1.104.961 di un anno fa. Nella sola Unione europea il mese scorso il mercato dell’auto è sceso del 3,5 per cento a 1.030.414 unità. All’interno dell’Europa ci sono però realtà decisamente diverse, con la Germania che chiude in positivo, mentre i cali più consistenti riguardano Francia e Italia.  Continua a leggere

Auto e camion meno rumorosi, l’Europa combatte l’inquinamento acustico

Auto, autobus e camion meno rumorosi. Li vuole la Commissione europea, che nei giorni scorsi ha proposto dei tagli ai limiti di rumorosità del 25 per cento per tutti gli automezzi: dalle automobili a furgoni, dagli autobus agli autocarri leggeri e pesanti. Se tutto andrà come previsto, i valori limite di rumorosità verranno rivisti per la prima volta dal 1986. La riduzione sarà comunque graduale. Secondo la tabella di marcia dell’Esecutivo comunitario, i valori limite di rumorosità delle automobili, dei furgoni, degli autobus e dei pullman verrebbero ridotti nel complesso di quattro decibel, con una riduzione in due fasi di due decibel ciascuna. Per gli autocarri, invece, il taglio sarebbe di un decibel nella prima fase e di due decibel nella seconda. Continua a leggere

Manovra e trasporto pubblico locale, Regione Lombardia attacca il Governo

“Questo Governo penalizza la premialità a favore della spesa storica”. Così l’assessore alle Infrastrutture e Mobilità della Regione Lombardia, Raffaele Cattaneo, commenta l’abrogazione dell’articolo 1 comma 6 della Finanziaria 2010, che sanciva la ripartizione di una parte di finanziamenti per il trasporto pubblico locale (425 milioni di euro) secondo criteri di premialità. “Sorprende e inquieta”, prosegue l’assessore, “che un Governo tecnico, anziché rafforzare e sostenere il criterio della premialità nella distribuzione delle risorse verso chi ha mantenuto comportamenti virtuosi, preferisca il ben più discutibile criterio della spesa storica che conferma le ben note inefficienze”.  Continua a leggere