Governo e Confindustria si muovono assieme per evitare l’introduzione della direttiva Eurovignette, la sovrattassa sui Tir che la plenaria del Parlamento europeo potrebbe adottare martedì a Strasburgo. Contro il pedaggio supplementare che verrebbe imposto ai caselli autostradali per l’attraversamento dei valichi di montagna si sono infatti mossi sia il ministro dei Trasporti, Altero Matteoli, sia il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia. Continua a leggere
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Nerli: “Logistica inefficiente, i porti italiani non escono dalla crisi”
Quello italiano è il secondo sistema portuale dell’Europa per merci, il primo per quando riguarda invece i passeggeri. Eppure “sta uscendo dalla crisi più lentamente degli altri”. È questo il grido d’allarme del presidente di Assoporti, l’associazione dei porti italiani, Francesco Nerli. Il motivo di questa lentezza, secondo Nerli, sta nella mancanza di “una efficiente rete logistica infrastrutturale”, specie per quanto riguarda “le connessioni di ultimo miglio” e “la mancanza di una proiezione – attraverso strade, ferrovie, valichi – dei porti settentrionali verso il cuore dell’Europa continentale”. Continua a leggere
Il divieto ai Tir in Canton Ticino
arriva sul tavolo di Matteoli
È arrivata sul tavolo del ministro dei Trasporti, Altero Matteoli, nella forma dell’interrogazione urgente a risposta scritta il caso della “fascia rossa”, ossia del divieto di transito ai Tir sull’autostrada del Canton Ticino tra Chiasso e Lugano (dalle 6.30 alle 9) e nella direzione opposta (dalle 17 alle 20). La proposta è stata votata lo scorso 9 novembre a larga maggioranza dal Gran Consiglio del Canton Ticino. E ora è al vaglio del governo federale elvetico e in particolare dell’Ustra (una sorta di Anas rossocrociato, gestisce infatti le strade nazionali svizzere). Continua a leggere
Blocco dei Tir in Canton Ticino, Giorgio Colato: “Sono sbalordito”
Autotrasporto e traffico per la Svizzera verso un vero e proprio blackout. Come preannunciato dal nostro blog “Stradafacendo” a breve entrerà in vigore oltreconfine un ulteriore e ancor più stringente limite alla circolazione dei Tir. La misura, già approvata dal Gran Consiglio ticinese, è ora in attesa di essere confermata dal governo federale. I mezzi pesanti non potranno più circolare in autostrada direzione Nord, dalle 6.30 alle 9, tra il valico di Brogeda e lo svincolo di Lugano Nord, e in direzione Sud, dalle 17 alle 20 dal dosso di Taverne ai valichi commerciali. Uno stop che si aggiunge all’analogo divieto già in vigore dalle 22 alle 5 del mattino sulle autostrade di tutta la Svizzera. Continua a leggere
Il Ticino vuole bloccare i Tir anche
dalle 6.30 alle 9 e dalle 17 alle 20
La Svizzera è la via più breve per il Centro e il Nord Europa, ma con l’autotrasporto continua ad avere un rapporto conflittuale. Se da una parte pare ben contenta di intascare i proventi dell’attività doganale per il passaggio delle merci oltre che alla vignetta annuale che chi percorre l’autostrada deve pagare obbligatoriamente, dall’altra non vuole avere troppi “bisonti della strada” sul proprio territorio perché sono mezzi che inquinano. Ora il Gran Consiglio ticinese ha deciso di introdurre la cosiddetta “fase rossa” sull’autostrada A2. Stop ai mezzi pesanti, che non potrebbero circolare, in direzione nord, dalle 6.30 alle 9 nel tratto dal valico di Brogeda fino a Lugano nord, e in direzione sud, dalle 17 alle 20 da Taverne ai valichi. Oggi in Svizzera vige già il divieto di circolazione per i Tir dalle 22 alle 5. Il nuovo divieto potrebbe incidere notevolmente sul traffico nel Comasco, ma non solo. Continua a leggere
I trasporti via terra, mare e aria devono avere una sola guida
La necessità di un’Autorità che faccia sistema tra le diverse modalità di trasporto è stata recentemente rilanciata, a Trieste, da Fabrizio Palenzona, già presidente e amministratore delegato della Fai Service s.c.a.r.l., la più importante impresa di servizio per le aziende di trasporto in Europa, oltre che presidente dell’Aiscat, la Confindustria dei concessionari autostradali, e degli aeroporti di Roma. L’importanza di ricondurre terra, aria e mare a un unico sistema, ricoprendo un ruolo in tutte le associazioni di rappresentanza delle suddette modalità, Fabrizio Palenzona la sta già verificando da tempo sul campo, per esperienza (e competenza) diretta. Continua a leggere