Uno stanziamento statale del valore di 700 milioni di euro da investire da qui al 2026: parte da qui il “piano” per stimolare e rilanciare gli investimenti nel settore dell’autotrasporto, per accelerare il processo di transizione tecnologica dei veicoli, per incentivare le imprese del settore a realizzare una “graduale ed effettiva transizione del settore in direzione di una trasformazione sostenibile, innovativa e competitiva dei servizi di trasporto merci”. Un punto di partenza che i rappresentanti di Anfia (associazione nazionale filiera industria automobilistica), Anita, (associazione nazionale imprese trasporti automobilistici), Federauto (federazione italiana concessionari auto, veicoli commerciali e industriali), Unatras (unione nazionale delle associazioni dell’autotrasporto merci) e Unrae ( unione nazionale rappresentanti autoveicoli esteri) hanno indicato uniti dal palco di Ecomondo, l’evento europeo di riferimento per la transizione ecologica e i nuovi modelli di economia circolare e rigenerativa ospitato alla Fiera di Rimini, nel corso della tavola rotonda sul tema “La transizione green dell’autotrasporto merci”. Un’anticipazione del “percorso” individuato (partendo dalle implicazioni nazionali della regolamentazione europea in via di definizione e analizzando lo “stato dell’arte del parco italiano” per poi tracciare una “roadmap di breve periodo per accelerare il rinnovo del circolante con veicoli industriali a basse emissioni che abbia impatti positivi da un punto di vista ambientale e della sicurezza della circolazione”), che i responsabili delle associazioni intervenute all’evento si augurano di poter dettagliare al più presto direttamente al ministro delle Infrastrutture e dei trasporti Matteo Salvini, sottoponendo alla sua attenzione anche una modifica sostanziale di funzionamento del “Fondo autotrasporto”, che garantisca procedure rapide di liquidazione alle imprese del settore. Quello fatto partire da Rimini è “il primo segnale unitario e forte che le associazioni intendono inviare al Governo, per stimolare al più presto l’adozione di un lavoro congiunto e di impegni reciproci per affrontare da subito una transizione che appare ancora densa di contraddizioni”, si legge in un comunicato stampa condiviso che denuncia come ci siano “da una parte, le istituzioni dell’Unione europea che, in assenza di correttivi razionali in grado di accogliere il principio di neutralità tecnologica, tendono a imporre regolamenti avulsi dalle dinamiche di mercato e tempistiche di phase-out tecnologico molto “sfidanti”, se non addirittura irrealistiche, e, dall’altra, una Legge di bilancio nazionale che tende verso una sostanziale decontribuzione degli strumenti di sostegno agli investimenti delle imprese per quella transizione ecologica richiesta dagli stessi regolamenti europei”. Un messaggio chiaro al Governo che, per voce del vice ospite a Rimini, ha risposto altrettanto chiaramente: “l’autotrasporto è un settore strategico per il Paese e l’n tento del ministeto delle Iknfrastrutture e dei trasporti è di voler attivare a breve un confronto specifico con le rappresentanze associative per identificare nuovi meccanismi di sostegno agli investimenti per la transizione ecologica e il rinnovo delle flotte”.