L’accusa di Trasportounito a due ministri: “hanno favorito scorrette condizioni di lavoro”

Esiste un  principio in base al quale deve esistere una precisa proporzione tra la quantità di merce trasportata e la consistenza del parco veicolare e il numero di autisti e  questo per evitare che ci siano imprese nel settore dell’autotrasporto  che operano solo o in prevalenza con il subappalto. Ma pur  essendo già in vigore a livello comunitario, questa  disposizione, inserita nel “Pacchetto Mobilità” con l’obbligo di applicare il “principio di proporzionalità” per l’iscrizione al Registro comunitario e quindi intraprendere l’attività di autotrasportatore,  non è ancora applicata in Italia. Per questo motivo i responsabili dell’associazione Trasportounito hanno  deciso di inviare alla Commissione europea, tramite uno studio legale, un documento che “chiede l’intervento, previa verifica, su tale aspetto”, accusando l’attuale ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, e il suo predecessore, Enrico Giovannini, di omissione. La mancata applicazione del principio di proporzionalità comporta, secondo una nota dell’associazione, “concorrenza sleale ma, soprattutto, scorrette condizioni di lavoro”.

4 risposte a “L’accusa di Trasportounito a due ministri: “hanno favorito scorrette condizioni di lavoro”

  1. Io, Alessandro Gabanella l’ho denunciato anni fa, e questi si svegliano ora? In Italia due terzi delle aziende di trasporto non hanno mezzi. Fanno solo da tramite, prendono viaggi e li rigirano, lucrandoci sopra. Una legge del governo Renzi lì obbligo’ a prendere almeno un mezzo, soluzione inutile e ridicola. La stragrande maggioranza delle aziende, anche quelle con a capo membri delle associazioni di categoria, hanno per anni abusato di cabotaggio, sedi estero vestite, coop e altre italiche trovate. E i controlli mancano. E quando arrivano e’ tardi, e han già chiuso o fatto finta di chiudere. Ma quando lo denunciai io, l’unica che si mosse fu Ruote Libere. Ora che hanno i mezzi fermi, gli altri si svegliano che forse qualcuno non li ha perche’ non rispetta le regole? Ridicolo.

  2. E bravo Gabanella. A parte i dati (due terzi?) questo dimostra quanto non servano le singole denunce o segnalazioni fatte da “isolate persone”, a meno che siano comprovate con dati incontestabili. Mi pare anche che quella associazione alla quale fa riferimento non abbia capacità di incidere. Le proposte sulla professione di autotrasportatore si fanno nelle sedi giuste e non denunciando a organismi europei che non sanno neppure chi sia il denunciante. Unatras la questione dei requisiti per potersi iscrivere all’Albo e per regolamentare certi comportamenti irregolari sulla sub vezione li ha presentati ed è una delle questioni aperte nel confronto con il Governo. Il commento mi pare sia solo un tentativo pubblicitario nei confronti di chi quando aveva l’onore di rappresentare una federazione riconosciuta ha fatto ben poco e sicuramente non ha raggiunto risultati.

  3. Tentativo pubblicitario? Direi la mossa della disperazione dovuta a una classe dirigente, di cui lei fa parte, totalmente incapace e ignorante del settore ma che continua a proporre da decenni le stesse soluzioni a problemi che neanche conosce essendo in ufficio e non in strada. Complimenti a lei e ha come ha gestito lo scandalo Sistri, la vaccinazione discriminatoria solo per italiani e non stranieri, la concorrenza sleale e altre situazioni come il Brennero. La sua visione di futuro e il Ponte sullo stretto mentre tutto il Paese crolla sotto la mancata manutenzione e opere a caso senza criterio. Puo’ andare avanti ad attaccare chi semplicemente la critica, ma il dato di fatto e’ che il settore e’ in un vicolo cieco e destinato al fallimento e se lei crede di non aver contributo, sicuramente non ha fatto nulla per evitarlo. Ah si, uno sciopero durante il governo Prodi quando lei era sottosegretario per Forza Italia. Manovra proprio disinteressata.

  4. Caro Gabanella lei o è disinformato, oppure è fazioso. Ha detto inesattezze a non finire nella sua replica. Io non contesto mai le critiche purchè siano realistiche. Certamente lavorando si possono commettere errori ma, forse lei è disinformato ma si documenti su chi è stato a contestare il Sistri fin dall’inizio. Una precisazione: quando ero sottosegretario non potevo fare uno sciopero, come lei sostiene, perché avrei protestato contro me stesso. Le prevenzioni, e lei ne ha, non sono mai positive per chi le ha.

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