Revisioni dei camion, eppur si muovono. Ma per uscire dall’emergenza serviranno ancora mesi

Sono diversi gli uffici della Motorizzazione civile dove, a causa soprattutto della mancanza di personale, le pratiche per le revisioni ai mezzi pesanti giacciono ferme da settimane, mesi, con danni pesantissimi per le imprese di autotrasporto, con addirittura casi, come avvenuto a Bergamo, in cui l’emergenza ha portato addirittura al blocco delle prenotazioni e delle revisioni fuori sede. Ed è ipotizzabile che l’emergenza possa continuare ancora a lungo, anche se una “riorganizzazione” potrebbe contribuire quantomeno a limitare i danni. E questo, infatti, il possibile scenario che emerge dall’incontro avvenuto il 2 febbraio proprio a Bergamo, dove per affrontare il “caso” è stato organizzato un incontro al quale hanno preso parte anche il capo dipartimento per la mobilità sostenibile Mauro Bonaretti e il direttore generale della Motorizzazione Pasquale d’Anzi, che dopo aver riconosciuto “le difficoltà sul territorio, soprattutto in alcuni uffici della motorizzazione dove, a causa soprattutto della mancanza di personale adeguato da destinare a queste attività, si è addirittura giunti al blocco delle prenotazioni e all’impossibilità di effettuare revisioni fuori sede ex legge 870/1986”, come si legge in una nota che i responsabili della Fai, Federazione autotrasportatori italiani , di Bergamo hanno inviato ai propri associati per aggiornarli in tempo reale sulla situazione., hanno illustrato il piano per affrontare la situazione. Un piano che prevede “entro il mese di febbraio l’emanazione del decreto dirigenziale sugli esami degli ispettori autorizzati, ovvero quelle figure autorizzate ad effettuare il controllo tecnico sui veicoli nell’ambito dei centri di controllo pubblici e privati, previa iscrizione (ottenuto a seguito di una formazione dedicata e al superamento di un esame) nel registro unico degli ispettori istituto presso il Dipartimento della mobilità sostenibile”. Una task force di duemila nuovi ispettori, già formati che solo “ una volta sostenuto l’esame, potranno accrescere l’organico dei funzionari da impiegare nelle attività di revisione, anche presso le motorizzazioni”. E qui c’è la faccia meno luccicante della medaglia, visto che “secondo una stima fatta dal ministero stesso l’esame dovrebbe avvenire nella seconda metà dell’anno. Dunque, fra luglio e dicembre”. Mesi d’attesa ancora, dunque, anche se alcuni segnali importanti sulla possibilità che una migliore gestione della situazione possa limitare, nell’attesa i danni.” Di pari passo, si legge sempre nella nota diffusa dalla Fai bergamasca agli associati, “verrà completato l’iter per l’adozione dei provvedimenti mancanti per rendere operativo l’affidamento ai centri privati delle revisioni dei mezzi pesanti (a questo proposito, il MIMS stima che a fronte di 700/800.000 revisioni annuali, per normalizzare la situazione servirebbero almeno 300 officine private accreditate a svolgere questa attività)”, mentre “ effettuare una ricognizione degli uffici delle Motorizzazioni dove si registrano le maggiori criticità”, invitando i dipendenti a “sbloccare le prenotazioni e a calendarizzare da subito delle sedute, con prenotazioni che non dovrebbero andare oltre i cinque mesi”. Previsioni non del tutto rosee che hanno spinto il segretario generale della Conftrasporto, Pasquale Russo, a chiedere proprio a Mauro Bonaretti di attivarsi con il Governo affinché, “sfruttando il differimento fino al 31 marzo dello stato di emergenza legato alla pandemia, venga concessa una proroga della scadenza delle revisioni in scadenza fino alla medesima data, proprio per consentire l’ingresso in organico dei nuovi Ispettori che, come detto, dovrebbero sensibilmente migliorare il quadro attuale”.