Mercato automotive crollato in due anni del 34,8 per cento, Alis chiede rapidi incentivi mirati

“Siamo molto preoccupati per la crisi dell’automotive, un settore determinante per il sistema industriale italiano che sta attraversando notevoli difficoltà, come dimostrano gli ultimi dati sulle immatricolazioni, che nel mese di gennaio hanno registrato un calo di circa il 20 per cento rispetto allo stesso mese dell’anno precedente e addirittura del 34,8 per cento se confrontato con lo stesso mese del 2019”. Ad affermarlo è il vicepresidente di Alis, Marcello Di Caterina, che commentando i dati sul mercato auto italiano diffusi dal ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili ha auspicato che il Governo intervenga rapidamente “ attraverso l’introduzione o il rafforzamento di specifici incentivi che vadano anche nella direzione della sostenibilità. Siamo quindi fiduciosi che già dalle prossime settimane, come auspicato anche dal ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti, il Governo vari misure incentivanti per le imprese e gli operatori di tale settore volte ad avviare e supportare una ripresa effettiva, utile all’intero sistema Paese e al processo di transizione energetica ed ecologica”.

Una risposta a “Mercato automotive crollato in due anni del 34,8 per cento, Alis chiede rapidi incentivi mirati

  1. Sono calate le immatricolazioni perche’ i tempi di attesa superano l’anno, tanto che un km 0 o un buon usato costa piu’ del nuovo. I tempi di attesa sono aumentati perche’ le case han dovuto sospendere le produzioni in quanto mancano le materie prime. In breve, governanti e imprenditori vari, pagati e strapagati, hanno avuto solo la capacita’ di spremere e sfruttare il mercato delocalizzando tutto non sapendosi autoregolare mantenendo un minimo di produzione locale garantendosi autonomia. E l’unica cosa che sanno fare.e’ chiedere aiuti per coprire la loro furbizia e incapacita’. Ora dipendete dai rubinetti asiatici, se vogliono lavorate, altrimenti morite, ma glielo avete permesso voi e ora dovremmo pagare noi? Sei miliardi di prestito l’Italia ha dato, ad esempio, a FCA. A che titolo, che non e’ manco italiana e qua produce poco e niente?

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