Spostare merci e passeggeri (ma anche manager) dalla strada alla rotaia aiuta la sostenibilità

Un futuro migliore, più sostenibile,  si può “costruire” in diversi modi. Per esempio, per quanto riguarda i trasporti, trasferendo il maggior numero possibile di “carichi” di merci e di passeggeri dall’asfalto alla rotaia, dai tir e dalle auto ai treni. Ma anche trasferire, dall’asfalto delle strade e delle autostrade al “ferro” dei binari, un “carico” di competenza e professionalità, di capacità di sapere analizzare a fondo i problemi di un settore per poi proporre la soluzione migliore, può essere determinante. È quanto successo con il “trasferimento” di un manager dalla gomma alla rotaia. Lui, l’uomo che ha lasciato il mondo dell’autotrasporto, per il quale è stato per molti anni un punto di riferimento e una autentica “guida” per moltissimi operatori, è Franco Fenoglio, già presidente di Unrae veicoli industriali oltre che ex presidente e amministratore delegato di Italscania, e l’incarico che ha da poco assunto è quello di consigliere di amministrazione in Italferr, società del Gruppo Ferrovie dello Stato italiane. Un “passaggio” che, c’è da scommettere, non potrà che portare un valore aggiunto allo sviluppo del trasporto via rotaia. Cosa di cui, del resto, sono sicuri i moltissimi operatori dell’autotrasporto che hanno avuto il piacere di “conoscere professionalmente”, Franco Fenoglio, o addirittura di collaborare con lui. Scoprendo che quell’uomo sempre affabile e cordiale, capace di trasmettere immediatamente a ogni interlocutore un senso di simpatia e fiducia, straordinario oratore capace di illustrare in modo semplice, ma allo stesso tempo “tecnicamente precississimo” ogni concetto (come ha dimostrato, per esempio, in numerose assemblee di associazioni di categoria delle quali era uno degli ospiti più ricercati e graditi, e senza mai aver timore nell’esprimere, quando necessario, anche puntuali critiche al mondo della “politica” incapace di comprendere il ruolo vitale dei trasporti e della logistica) era un’autentica “enciclopedia vivente” in materia. Al punto da far affermare una volta, a un presidente di un’importante associazione di categoria, che “se l’aveva detto Franco Fenoglio non poteva che essere assolutamente sicuro” e che, “quindi andava fatto”. Senza se e senza ma, a conferma della totale stima e fiducia che l’ex numero uno di Italscania aveva saputo costruirsi nel tempo, in un costante dialogo con gli operatori del settore dai quali ha imparato a volte e ai quali ha insegnato sempre. Un interlocutore diretto che il mondo dell’autotrasporto ha perso quando Franco Fenoglio ha lasciato, un anno fa,  gli incarichi rivestiti in Unrae e in Italscania. Con enorme dispiacere di moltissimi operatori, in parte ora “compensato” dal fatto di saperlo di nuovo “al volante”, in un settore diverso, quello del trasporto su rotaia, ma determinante per un futuro meno inquinato, più sostenibile. Un nuovo incarico che vedrà Franco Fenoglio lavorare  al fianco della  presidentessa di Italferr, Paola Firmi, e di Andrea Nardinocchi, amministratore delegato, pronto a fornire il suo contributo nella crescita dell’attività del gruppo che va dalla progettazione all’assegnazione degli appalti, dalla direzione e supervisione dei lavori al collaudo e alla messa in servizio di linee, stazioni, centri intermodali e interporti, al project management, alle consulenze organizzative, al training e al trasferimento di know-how specialistico e innovativo. Un gruppo capace di competere a livello internazionale grazie al proprio bagaglio di esperienza e flessibilità e che ora potrà contare sulla capacità e l’esperienza di un nuovo consigliere. Ma non uno qualsiasi: di quelli capaci di  fornire sempre consigli preziosissimi per individuare le scelte strategiche vincenti. 

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