Meno morti sulle strade, ma aumentano incidenti e feriti. Tra le vittime troppi bambini

Diminuiscono i morti sulle strade italiane. Secondo il Rapporto Aci-Istat, nel 2016 le vittime sono state 3.283, il 4,2 per cento in meno rispetto alle 3.428 del 2015. Ma nei dati del rapporto il segno meno relativo ai morti resta purtroppo abbastanza isolato. Sono aumentati, infatti, gli incidenti (175.791 rispetto ai 174.539 dello scorso anno: +0,7 per cento), i feriti (249.175 rispetto ai 246.920 del 2015: +0,9 per cento), e, soprattutto, i feriti gravi (oltre 17.000 rispetto ai 16.000 del 2015: +9 per cento). Sale, spiega una nota, da 4,7 a 5,2 il rapporto feriti gravi/decessi e i costi sociali sono stimati in 17 miliardi di euro.
“Per la prima volta dopo due anni, si registra una diminuzione significativa delle vittime sulle nostre strade”, ha dichiarato Angelo Sticchi Damiani, presidente dell’Automobile Club d’Italia. “Evidentemente, ci stiamo muovendo nella giusta direzione, anche se non bisogna mai abbassare la guardia. Impegno e investimenti per la sicurezza, infatti, non sono mai sufficienti, come dimostra il sensibile aumento dei feriti gravi. Preoccupano, in particolare, gli utenti deboli, che continuano a pagare un tributo troppo alto. Bene le nuove direttive in tema di autovelox – in linea con quanto l’Aci sostiene da tempo – così come le indicazioni sull’uso delle cinture di sicurezza e dei dispositivi di ritenuta per i bambini. È necessario, infine, il massimo impegno di tutti per quanto riguarda distrazione al volante e uso di cellulare e smartphone, intensificando controlli e campagne di sensibilizzazione, soprattutto alla luce dei risultati fortemente positivi ottenuti da messaggi rivolti ai giovani come #GUARDALASTRADA e #MOLLASTOTELEFONO”. Sono i giovani a pagare il tributo più alto, con 260 morti appartenenti alla fascia d’età tra 20 e 24 anni e 194 vittime tra i 25 e i 29 anni. È preoccupante anche il dato relativo ai bambini. Nel 2016, hanno perso la vita sulle strade 49 bambini tra gli 0 e i 14 anni, 10 in più rispetto al 2015 (+25,6 per cento). Crescita consistente anche per gli over 90, con 72 vittime (+20 per cento). L’aumento dei morti ha riguardato in modo particolare i ciclomotoristi (116: +10,5 per cento) e i ciclisti (275: +9,6 per cento). I più a rischio si confermano gli utenti vulnerabili (pedoni e due ruote), che rappresentano quasi il 50 per cento dei decessi (1.618 su 3.283).