Sono distrazione, mancata precedenza e velocità troppo elevata le prime tre cause degli incidenti stradali. In totale questi comportamenti sono all’origine del 41,5 per cento dei sinistri. Lo spiega il rapporto Aci-Istat sugli incidenti stradali del 2016 che segnala tra le altre cause più rilevanti “distanza di sicurezza (21.780), manovra irregolare (15.924), comportamento scorretto del pedone (7.417): rispettivamente il 9,8 per cento, il 7,2 per cento e il 3,3 per cento del totale”.
Sulle strade urbane la prima causa è il mancato rispetto di precedenza o semafori (17,4 per cento), seguito dalla guida distratta (15 per cento), mentre su quelle extraurbane in testa c’è la guida distratta o andamento indeciso (19,6 per cento), velocità troppo elevata (15,3 per cento) e mancata distanza di sicurezza (14,7 per cento). Dal rapporto emerge che nel 2016 è aumentato il numero di incidenti in tutte le tipologie di arterie (+2 per cento in autostrada, +1,2 per cento su strade extraurbane e +0,5 per cento su strade urbane), ma sono diminuiti morti e feriti in autostrada (rispettivamente 274 rispetto ai 305 del 2015, pari a -10,2 per cento, e 15.790 contro 15.850: -0,4 per cento). Il mese più pericoloso è luglio, “con il maggior numero di incidenti in tutti gli ambiti stradali (16.981). Seguono maggio e giugno con 12.072 e 11.704 incidenti sulle strade urbane; 4.074 e 4.036 su quelle extraurbane”, spiega una nota. “Luglio ha anche il triste primato del maggior numero di vittime (367). Seguono agosto per le strade urbane (150), e agosto e giugno per quelle extraurbane (188 e 182)”. Il 13 per cento degli incidenti si verifica di notte (e circa il 25 per cento dei morti) e “nelle ore serali del venerdì e del sabato si rischia di più”. Il rapporto elenca anche le violazioni al Codice della strada sanzionate dalle forze dell’ordine. Al primo posto “la velocità (2.660.951), seguita dal mancato uso delle cinture di sicurezza e dei sistemi di ritenuta dei bambini (196.358), l’assenza di copertura rc-auto (173.298) e l’uso del telefono alla guida (158.753)”.